ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 5 febbraio 2008

Londra, ad Hannah Rickards il Max Mara Art Prize for Women

Va ad Hannah Rickards (Londra, 1979) la seconda edizione del Max Mara Art Prize for Women, riconoscimento nato, in collaborazione con la Whitechapel Gallery, che viene assegnato ogni due anni e che si propone di promuovere e sostenere qualsiasi iniziativa artistica «al femminile» del Regno Unito.
L’ artista londinese, laureata in Fine Arts alla Saint Martins School di Londra e da sempre interessata al suono come media, si è aggiudicata il prestigioso premio, sbaragliando la concorrenza di altre quattro candidate: la regista e fotografa Yasmeen Al Awadi, la pittrice e scultrice Georgie Hopton, la regista Melanie Jackson e la disegnatrice e artista multimediale Lisa Peachey.
La vittoria di Hannah Rickards segue quella della video-artista Margaret Salmon che, nel febbraio del 2006, si era aggiudicata il riconoscimento con l'opera Ninna Nanna, trilogia in video, girato in sedici millimetri a colori e in bianco e nero, oggi di proprietà della collezione Maramotti di Reggio Emilia, che dipinge le esperienze di tre diverse madri italiane.
A comporre la giuria - presieduta da Iwona Blazwick, direttrice della Whitechapel Gallery - che ha dato la palma della vincitrice all’artista concettuale londinese sono state la gallerista Cornelia Grassi, la collezionista Judith Greer, l'artista Cornelia Parker e la scrittrice e critica Rachel Withers.
A motivare l’assegnazione del premio, che consiste in una residency di sei mesi in Italia, è stata la stessa Iwona Blazwick: «il lavoro incredibile di Hannah Rickards – ha spiegato la gallerista - distilla le forze maestose e sublimi della natura nel suono, nella scultura, nell’arte. Sia che diriga un’orchestra di musicisti classici per eseguire il rumore di un tuono o traduca le esperienze dell’aurora boreale vissute dalla gente in una serie di colori primari, i risultati sono sbalorditivi».
Hannah Rickards realizza essenzialmente audio-installazioni, che consistono nella traduzione di un suono presente in natura e nella sua re-interpretazione in linguaggio o musica. In Birdsong (2002), l'artista ha registrato i canti di sei diversi uccelli per, poi, abbassarne la tonalità e riprodurli con la propria voce. In Thunder (2005), commissionato da Media Art Bath per la Chiesa riformata Unita Centrale di Bath, Hannah ha esteso una registrazione di otto secondi del suono di un tuono a otto minuti. Lo spartito è stato, poi, trascritto dal compositore David Murphy in una partitura musicale per sei strumenti, quindi registrato e di nuovo ridotto alla lunghezza del tuono originale.
Parte integrante dell’opera della Rickards, che vanta esposizioni presso il Bloomberg New Contemporaries (2003) e il Witte De With Centre for Contemporary Art di Rotterdam (2006) è, inoltre, la presenza del testo, a testimonianza dell’influenza dei primi artisti concettuali come Douglas Huebler, Robert Barry e Lawrence Weiner. La sua recente esposizione personale, presso The Showroom a Londra, tenutasi tra il maggio e il giugno del 2007, si basava, per esempio, sui racconti orali di persone che sostenevano di aver sentito l’aurora boreale.
Durante la residency italiana, l’artista risiederà, da aprile a giugno, presso l’Accademia americana di Roma e, da luglio a settembre, presso la Fondazione Pistoletto di Biella. In questi sei mesi, Hanna Rickards avrà l’opportunità per creare un nuovo corpo di opere, che verrà poi acquisito della collezione Maramotti di Reggio Emilia. La Whitechapel si occuperà dell’organizzazione e dell’allestimento, a cura di Bina von Stauffenberg.

Didascalie delle immagini
(fig. 1) Ritratto di Hannah Rickards; (fig. 2) Hannah Rickards, Thunder, 2005; (fig. 3) Ritratto di Margaret Salmon

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