ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 16 maggio 2012

Pienza, nuova veste per il piviale di Pio II

Ritorna a casa il piviale di papa Pio II, uno dei tesori più preziosi e celebri del Museo diocesano di Pienza. L’inestimabile manufatto istoriato, sottoposto negli ultimi due anni a un accurato intervento di restauro conservativo presso i laboratori della Pinacoteca nazionale di Siena, sarà nuovamente visibile al pubblico, a partire da sabato 19 maggio, in un elegante allestimento, arricchito da rinnovati apparati didattici.
A dare una ‘nuova’ veste alla rara e raffinata opera d’arte tessile, donata da Pio II alla Cattedrale pientina in occasione della sua inaugurazione, avvenuta cinquecentocinquanta anni fa, e più precisamente il 29 agosto 1462, sono state le restauratrici Maria Giorgi e Graziella Palei, sotto lo sguardo attento di Laura Martini e con la collaborazione di Isetta Tosini.
Durante i lavori di manutenzione conservativa, Roberto Boddi, climatologo dell’Opificio delle Pietre Dure, ha, inoltre, valutato quali condizioni di temperatura e di umidità avrebbero garantito un migliore futuro possibile al piviale. Si è così provveduto, grazie alla perizia di Etruria Musei, a intervenire sulla teca lignea piccolominea, all’interno della quale è conservato il manufatto, non solo ‘climatizzandola’, ma anche facendola poggiare a terra, con una inclinazione di quaranta gradi, in modo tale da evitare eventuali sollevamenti del tessuto.
Il piviale, datato alla prima metà del Trecento, è eseguito in opus anglicanum, un’antica e ricercata tecnica di ricamo nata in Inghilterra, della quale si trovano altri esempio in Italia, in località quali Ascoli Piceno, Anagni e Bologna.
 Come ha raccontato Laura Martini in una monografia, edita una decina di anni fa da Silvana editoriale, il manufatto fu, probabilmente, realizzato intorno al 1317 e regalato dalla regina Isabella d’Inghilterra a papa Giovanni XXII, negli anni della cattività avignonese. Un testimone attendibile sui fatti di casa Piccolomini, Sigismondo Tizio, afferma, però, che il piviale sarebbe stato recuperato da Pio II in Oriente, grazie a Tommaso Paleologo, insieme con le reliquie del braccio del Battista e della testa di Sant’Andrea. Rimane, dunque, da capire quando questa preziosa veste liturgica sia stata donata alla casa reale bizantina per, poi, rientrare in Occidente grazie a Pio II, che l’avrebbe messa in salvo dall’avanzare dei Turchi.
La minuziosa decorazione figurata del piviale è in linea con la miglior tradizione gotica, in una trama che rimanda alle colorate vetrate d’Oltralpe. All’interno di una cornice architettonica organizzata su tre registri di archetti a sesto acuto e percorsa da serpeggianti bestiari, sono raffigurate storie della Vergine Maria e delle martiri Margherita d’Antiochia e Caterina d’Alessandria, con una vivacità narrativa, una raffinatezza nell'impaginazione e una minuzia descrittiva degli inserti naturalistici che fanno di questo manufatto uno dei più grandi capolavori del suo genere.
In occasione della presentazione del restauro, sarà anche possibile ammirare le altre pregevoli opere conservate presso il Museo diocesano di Pienza, dalla «Madonna con bambino» di Pietro Lorenzetti al «Crocifisso» di Segna di Bonaventura, dalla splendida tavola «Madonna in trono fra i Santi Biagio, Giovanni Battistia, Nicola e Floriano» di Lorenzo di Pietro detto Il Vecchietta alla «Madonna della Misericordia», attribuita a Luca Signorelli. Tanti gioielli d’arte, questi, che insieme con codici miniati, arredi sacri, sculture lignee dipinti attendono, nelle sale del Palazzo vescovile, il ritorno del loro compagno più illustre, quel lussureggiante piviale di seta policroma e d’argento che Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, donò alla sua «città ideale» per quell'elegante duomo, che oggi festeggia i cinquecentocinquanta anni dalla fondazione.


Didascalie delle immagini
[fig. 2] Piviale di Pio II, preziosissimo manufatto tessile in opus anglicanum, ricamato agli inizi del Trecento e donato da papa Pio II alla Cattedrale di Pienza nel 1462. Pienza, Museo diocesano [fig. 2] Particolare del piviale di Pio II. Pienza, Museo diocesano. 


Informazioni utili
Museo diocesano, corso Il Rossellino, 30 - Pienza (Siena). Orari: da metà marzo a ottobre, mercoledì-lunedì, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-19.00; chiuso il martedì (non festivo); da novembre a metà marzo, sabato e domenica, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-18.00; chiuso il martedì (non festivo). Ingresso: intero € 4,10, ridotto (bambini sotto 12 anni, gruppi di almeno 20 persone, soci Touring Club Italia, oltre 65 anni) € 2,60. Informazioni: tel. 0578.749905 o peppucci@sistemamuseo.it. 

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