ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 17 dicembre 2012

Serrapetrona e il tesoro di Giorgio Recchi, «l’uomo che parlava al dinosauro»

Un insospettabile Indiana Jones italiano e un paesino nel cuore delle Marche, una morte improvvisa e la scoperta di un tesoro archeologico e paleontologico inestimabile: gli elementi per un film d’azione da code al botteghino? No, le componenti di una storia vera che ha visto Serrapetrona, piccolo paese del Maceratese, incastonato sui Monti Azzurri, arricchirsi di un’importante collezione di oggetti archeologici e paleontologici.
La vicenda ha inizio la mattina del 19 dicembre 2006. Giorgio Recchi, geologo sessantotto anni, non risponde alla porta di casa. L’uomo vive da solo e i vicini, allarmati dalla sua assenza, che dura ormai da qualche giorno, decidono di chiamare i vigili del fuoco. Una volta penetrati nell’abitazione, i soccorritori rimangono senza fiato: Giorgio Recchi è sul suo letto, privo di vita, attorno a lui uno strabiliante museo privato, con esemplari di antropodi paleozoici, invertebrati primordiali, anfibi e rettili acquatici, rettili volanti e uccelli primitivi, mammiferi antichi, reperti preistorici, vasi etruschi ed ellenici magnificamente dipinti, bronzetti votivi, oggetti d’ornamento piceni, reperti egizi e di epoca romana, monete in bronzo, argento e oro.
Il tesoro, per la maggior parte di provenienza illegale, è davvero inestimabile. Si contano ottocentotrentanove reperti paleontologici, trecentocinque archeologici e milletrecentosettantasette numismatici, ma è all’ultimo piano del villino, in un salone mansardato, che lo spettacolo si fa ancora più sbalorditivo: al centro della stanza troneggia, quasi minaccioso, lo scheletro ricostruito di un dinosauro di circa 75 milioni di anni fa, lungo sui quattro metri.
Da questa scoperta eccezionale è stata avviata l’attività di recupero, studio e valorizzazione della collezione Recchi, un’attività che vede coinvolti il Comune di Serrapetrona, il Nucleo Carabinieri tutela patrimonio culturale di Ancona, la Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche e l’università «Sapienza» di Roma.
La fase di analisi e catalogazione è ancora in corso, ma gli esperti hanno già riconosciuto il grande valore scientifico della raccolta, destinata a diventare un importante punto di riferimento per studiosi e appassionati.
Molto si può già dire del tesoro raccolto con perizia e oculatezza negli anni e custodito gelosamente da Recchi, personaggio colto e schivo, che ha abbinato in modo affascinante la vita dell’avventuriero appassionato d’arte e storia, segretamente impegnato in spedizioni in tutto il mondo, alla rassicurante tranquillità della provincia.
Il collezionista ha costruito il suo eden privato secondo una logica precisa: i reperti coprono un periodo che va dalla preistoria all’età romana e, per quanto riguarda l’aspetto paleontologico, materializzano attraverso pezzi rarissimi momenti chiave del processo evolutivo.
Per rendere fruibile al grande pubblico questa straordinaria scoperta è stato avviato un percorso di musealizzazione: nel 2010 si è tenuta una rassegna sui reperti acquatici; attualmente è possibile ammirare, negli spazi del Palazzo Claudi a Serrapetrona, il reperto più imponente di questa collezione: il dinosauro o, più precisamente, un esemplare di Prosaurolophus del cretaceo superiore (75 milioni di anni fa) del Nord America.
Il manufatto è il pezzo più pregevole della mostra «La conquista del cielo», che allinea una settantina di documenti, riferibili a un arco cronologico che va dalla preistoria all’età romana, tutti accumunati dal tema del volo. Due le sezioni nelle quali si suddivide l’esposizione, visitabile fino a domenica 30 giugno 2013. In quella paleontologica, curata da Umberto Nicosia e Ilaria Paparella, sono esposti reperti fossili risalenti a un periodo che va dai 350 ai 30 milioni di anni fa circa. Si tratta di insetti provenienti soprattutto dal Brasile, pterosauri (rettili volanti) originari del Sud America e della Germania, un esemplare cinese dei primi uccelli basali (fondamentali per la discussa teoria sull’evoluzione degli uccelli dai dinosauri) e un piccolo fossile di pipistrello.
La sezione archeologica, curata da Mara Silvestrini e Nicoletta Frapiccini, raccoglie, invece, alcuni splendidi esemplari di vasi e altri manufatti, per la gran parte di produzione magno-greca ed etrusca, magnificamente decorati con esseri alati, creature favolose protagoniste di innumerevoli miti e leggende sorti attorno a quella che nell’antichità era l’utopia del volo. Tra i pezzi più pregiati, si può citare una oinochoe (brocca usata per versare il vino), risalente al IV secolo a.C., e una olpe (particolare tipologia di vaso) a rotelle, datata tra il 630 e il 610 a. C, inquadrabile nella produzione corinzia, elegantemente decorata con animali e sfingi, ovvero esseri alati in parte umani e in parte animali.
Completa la mostra un nucleo di materiali costituito da venticinque monete. Di particolare rilievo quelle raffiguranti Pegaso, il cavallo alato della mitologia greca. Si tratta di stateri d’argento greci, coniati a Corinto verso la metà del VI secolo a.C. e poi diffusi non solo in Grecia, ma anche in Occidente, nella Magna Grecia e in Sicilia.
Il cabinet des merveilles di Giorgio Recchi, custodito per tutta la vita in gran segreto, diventa così un bene fruibile dal grande pubblico, rendendo il paesino di Serrapetrona, mille anime o poco più, noto non solo per il suo spumante rosso, la Vernaccia, ma anche per una delle collezioni italiane più importanti nei settori della paleontologia, della numismatica e dell’archeologia.

Didascalie delle immagini
[fig.l] Oinochoe (brocca usata per versare il vino), risalente al IV secolo a.C.. Serrapetrona (Macerata), collezione Giorgio Recchi; [figg. 2 e 3] Prosaurolophus del cretaceo superiore (75 milioni di anni fa), proveniente dal Nord America.  Serrapetrona (Macerata), collezione Giorgio Recchi

Informazioni utili
«La conquista del cielo». Palazzo Claudi - Serrapetrona (Macerata). Orari: sabato, ore 16.00-20.00; domenica, ore 9.00-12.00 e ore 16.00-20.00; negli altri giorni la mostra è visibile previa prenotazione. Ingresso:  € 5,00, riduzioni per gruppi e scuole. Informazioni:  Comune di Serrapetrona, tel. 0733.908321. Sito internet: www.comune.serrapetrona.mc.it. Fino a domenica 30 giugno 2013.   


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