ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 28 febbraio 2013

Due giorni per scoprire i Musei ecclesiastici italiani

Se ne contano, su tutto il territorio nazionale, novecentonovantaquattro, dei quali ottocentosettantotto di proprietà ecclesiastica. Hanno un patrimonio artistico che non ha nulla da invidiare a Brera e agli Uffizi, ricco di paramenti liturgici, codici miniati, opere d’oreficeria, raccolte etnografiche e naturalistiche, sculture e pregevoli dipinti. Sono ospitati all’interno di complessi monumentali di grande valore storico-architettonico come chiese, palazzi episcopali, monasteri, chiostri, sacrestie e seminari. Eppure sono quasi del tutto sconosciuti al grande pubblico. Stiamo parlando dei musei ecclesiastici, luoghi soffocati da un’erronea immagine di polverosità e di noia che li ha resi le «Cenerentole» del patrimonio culturale italiano.
Scarsamente segnalati dalle guide turistiche delle grandi città, questi scrigni d’arte sacra, indissolubilmente legati al patrimonio immateriale di spiritualità che essi evocano, sono stati recensiti dalle studiose Erminia Giacomini Miari e Paola Mariani e riuniti nel 2005 in una pubblicazione, realizzata con il contributo della Cei (Conferenza episcopale italiana) ed edita dal Touring club. Risale, invece, al 1996 la fondazione dell’Amei (Associazione musei ecclesiastici italiani), attualmente presieduta da monsignor Giancarlo Santi, che ha scelto il 2013, anno della fede e anniversario dell’Editto di Costantino, per gettare nuova luce sulle tante realtà museali testimoni e custodi della storia religiosa del nostro Paese, con l’intento di farle uscire da quella sorta di isolamento che le ha rese, per così dire, «invisibili» al proprio potenziale pubblico.
Il primo appuntamento in cartellone sono le Giornate dei musei ecclesiastici, in programma sabato 2 e domenica 3 marzo: una fitta due giorni di visite guidate, laboratori artistici, incontri a tema, concerti e spettacoli teatrali, durante la quale verranno aperte gratuitamente le porte di oltre duecento musei aderenti all’Amei.
Sarà un’ottima occasione, questa, per varcare la soglia del Museo diocesano di Udine, con i suoi meravigliosi affreschi di Giambattista Tiepolo per lo Scalone d’onore e la Sala rossa, o quella del Muma di Assisi, nel quale è possibile viaggiare virtualmente tra le missioni dei frati cappuccini in Amazzonia, o ancora quella del Museo diocesano di Cortona, dove è da poco ritornata «L’Annunciazione» del Beato Angelico, recentemente esposta alla Galleria Borghese di Roma, in apertura del progetto «L’arte della fede».
Il visitatore curioso, capace di vincere il pregiudizio che vuole questi luoghi quasi come il prolungamento di un’aula di catechesi, si troverà di fronte a realtà attive, capaci di proporre mostre e percorsi museali interessanti, come quello sul crocifisso alla Galleria d’arte contemporanea della Pro Civitate Christiana di Assisi, o quello sui colori dell’Africa cristiana al Museo diocesano di Vicenza, o, ancora, quello sul mistero dell’Incarnazione nell’opera del Beato Angelico al Museo della basilica di santa Maria delle Grazie di San Giovanni Valdarno, nell’Aretino.
Chi si troverà nel Varesotto potrà prendere parte alla conferenza «L’Annunciazione nell’arte: storia e iconografia dell’inizio», promossa dal Museo Baroffio e del santuario del Sacro Monte sopra Varese (domenica 3 marzo, ore 15.30). Mentre chi sarà in Toscana potrà partecipare alla relazione sui cimiteri etrusco-romani, organizzata del Museo della cattedrale di Chiusi, o allo spettacolo «Ghirlandaio: una bottega, una dinastia» (sabato e domenica, ore 18.30 – € 12,00), a cura del Museo d’arte sacra di san Donnino. In Campania, al Museo diocesano di Ariano Irpino, si darà, invece, spazio alla musica con un concerto di flauto traverso.
Questi sono solo alcuni dei tanti appuntamenti inseriti nel ricco cartellone delle Giornate dei musei ecclesiastici, piccolo tassello di un articolato calendario di iniziative messo in cantiere da Amei per il 2013. L’associazione sta, infatti, lavorando a un progetto di rete sull’Editto di Costantino e sulle sue conseguenze per la storia del cristianesimo, anche in relazione alla contemporaneità, che invita i musei ad analizzare tematiche quali il signum crucis e le sue declinazioni, la tolleranza e il dialogo interculturale e interreligioso, sant’Elena e le reliquie della vera croce e altro ancora. Sono già una cinquantina le realtà museali che hanno approntato esposizioni dossier di una o più opere collegate al tema costantiniano, particolari percorsi di visita a beni ecclesiastici del territorio legati alla nascita del cristianesimo, attivazioni di postazioni multimediali per favorire l'interpretazione del patrimonio materiale e immateriale delle proprie collezioni, ma anche produzione di opere d'arte contemporanea e conferenze. Al Museo diocesano di Napoli è, per esempio, in corso la mostra «Icone dalla Serbia», che intende ricordare la terra dove ha trovato i propri natali l’imperatore Costantino attraverso l’esposizione di alcune opere, appartenenti alla collezione permanente del Museo nazionale di Belgrado. Mentre il Museo diocesano di Milano collabora all’esposizione «Costantino 313 d.C.», che allinea, nelle sale di Palazzo Reale, duecentocinquanta opere provenienti da istituzioni internazionali quali il British Museum, la Bibliothèque Nationale di Parigi e il National Gallery di Washington, tese a documentare il passaggio, avvenuto nel corso del IV secolo, del cristianesimo da devozione lecita privata a una dimensione pubblica e ufficiale e, infine, a unica religione dell’Impero.
A Brescia è prevista, dal prossimo autunno, una mostra di reliquiari e di bozzetti che mette a confronto due pale raffiguranti il «Battesimo di Costantino», realizzate da Gian Battista Tiepolo e Carlo Innocenzo Carloni. Mentre la Sicilia sta lavorando a una rassegna itinerante sul significato della croce nel cristianesimo, che coinvolgerà dodici musei e numerosi artisti contemporanei.
Decine di iniziative diverse, spesso molto originali, attendono, dunque, i musei ecclesiastici italiani nei prossimi mesi, per far scoprire opere e monumenti dei primordi della Chiesa, con la volontà di coinvolgere tutti, credenti o non credenti, cristiani e non.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Beato Angelio, «Annunciazione», 1430 ca. Tempera su tavola, cm 175 x 180. Cortona, Museo diocesano; [fig. 2] Gian Battista Tiepolo, «Il sacrificio di Isacco», 1726-1729. Affresco, 400 x 500 cm. Udine, Museo diocesano; [fig. 3] Veduta esterna del Museo diocesano di Brescia; [fig. 4] Robert Morris, «Quattro per Donatello», 2001. Prato, Museo dell’Opera; [fig. 5] Veduta di una sala del Museo diocesano di Cortona.

Informazioni utili
Le giornate dei musei ecclesiastici. Un evento a cura di Amei (Associazione musei ecclesiastici italiani). Italia, sedi varie. Il programma: www.amei.biz/notizie/le-giornate-dei-musei-ecclesiastici.Informazioni: tel. 02.89421797 o info@amei.info. Sito web: www.amei.biz.  Sabato 2 e domenica 3 marzo 2013.

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