ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 23 settembre 2013

«Contemporary locus 5», Tony Fiorentino porta l’arte contemporanea nella domus Licinae di Bergamo

Passato e presente si incontrano a Bergamo. La città ritorna, infatti, ad ospitare il progetto espositivo «Contemporary locus. Luoghi riscoperti dall’arte contemporanea». Dopo «Sound», suggestiva installazione video di Grazia Toderi per gli storici spazi del teatro Sociale, il giovane artista Tony Fiorentino (Barletta, 1987) si confronta con la Domus Licinae, uno dei ritrovamenti archeologici più importanti dell’Italia settentrionale: un’abitazione di epoca romana (presumibilmente abitata tra il I e il IV secolo dopo Cristo) riportata alla luce nei primi anni Sessanta grazie all’opera dell’architetto Sandro Angelini (1915–2001).
L’appuntamento espositivo, curato da Paola Tognon con Paola Vischetti, apre, dunque, al pubblico le porte di uno spazio solitamente non accessibile, come era già avvenuto in passato quando «Contemporary locus» aveva permesso di visitare importanti testimonianze storico-architettoniche bergamasche, quali il Luogo Pio Colleoni, la Cannoniera San Giacomo e l’ex hotel Commercio, parte dell’antico complesso conventuale di Santo Spirito e più antico luogo di accoglienza della città lombarda.
Stando a studi condotti sul territorio, la Domus di Licina, che deve il proprio nome a un’incisione riportata su una terrina d’argilla nera trovata tra le sue mura, conobbe un lungo periodo di abbandono durato tutto l’alto Medioevo, fino a quando venne costruita la torre dei Migliavacca dei Rivola, nelle cui case fu istituito l’hospitium, divenuto nel XV secolo l’Ospedale di Santa Maria Maggiore, le cui finalità caritativo-assistenziali furono raffigurate in una serie di affreschi. In seguito, l’edificio fu adibito per la sede del primo liceo musicale della Lombardia e nel 1876 ritornò ad essere abitazione privata, passando nel 1960 dalla famiglia Bonicelli agli Angelini. Tre anni dopo, iniziarono i lavori di scavo che riportarono alla luce frammenti di affreschi e fregi marmorei, ma anche utensili (oggi visibili presso il vicino Museo archeologico della città) come olle, coppe, bacili e tegami pertinenti alla suppellettile da cucina.
Tony Fiorentino ha indagato la Domus di Licina per svelarla attraverso pratiche artistiche e opere di valenza poetica che mettono in relazione la storia con l’attualità. In cinque mesi di attività e micro-residenze in situ, l’artista ha ideato un percorso espositivo (visibile al pubblico dal 28 settembre al 27 ottobre) che tocca tre livelli della casa, realizzando opere site-specific che si basano sul concetto di svelamento e di recupero di antiche e recenti memorie.
Nel monumentale androne della residenza è ambientata «Melancholy Rocking Horse», un’installazione di sculture in piombo, zinco e vetro destinata a trasformarsi con il trascorrere del tempo. Mentre la discesa verso la domus Licinae è caratterizzata da «Infernotti», un’opera di luce messa in contrapposizione con il video «Candle», esposto nel vano attiguo al sito archeologico, nel quale si vede una candela in ghiaccio che si consuma senza bagliore lasciando cadere a terra il suo stoppino inutilizzato.
Nell’antico cortile di casa Angelini, affastellato di memorie e oggetti che intrecciano la storia della famiglia con l’architettura del luogo, sono esposte due nuove opere: «Scultura insignificante» e «Upside Down», elaborazioni a più mani di materiali da collezione e manufatti che si trasformano in sculture autonome. Mentre nell’ampio scalone che riporta il visitatore al livello della strada, Tony Fiorentino mette in mostra le sculture «Untitled» e «Do You Remenerber?», «nelle quali -raccontano le curatrici- il marmo proclama e mimetizza la sua storia e tradizione: un’alta stele costruita con i marmi di recupero del Duomo di Milano e delle zanne sottodimensionate, scavate e colorate nel marmo per essere immaginate di avorio».
L'artista pugliese disegna, dunque, un processo di appropriazione e interpretazione della Domus di Licina, della sua storia e della sua attuale identità, restituendo al passato una nuova vita, fatta di luci e di ombre.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Domus di Lucina, Casa Angelini, Bergamo 2013. «Contemporary locus 5». Foto di Claudio Cristini; [fig. 2]  Tony Fiorentino, «Candle», 2013. Still dal video, 10’:00’’. Courtesy l’artista e «Contemporary locus», Bergamo;[fig. 3] Tony Fiorentino, «Do You Remember?», 2013. Marmo, cm 21 x 1,5 x 1 cadauno. Courtesy l’artista e «Contemporary locus», Bergamo; [fig. 4] Tony Fiorentino, «Melancholy Rocking Horse», 2013. Metallo, vetro, zinco, acetato di piombo, acqua, dimensioni variabili. Courtesy l’artista e «Contemporary locus», Bergamo. Foto di Valentina Coccioli, Palazzo Serbelloni, Milano

Informazioni utili
«Contemporary locus 5» - Tony Fiorentino. Domus di Lucina c/o Casa Angelini, via Arena, 18 - Bergamo. Orari: sabato e domenica, ore 10.00-13.00 e ore 16.00-20.00. Ingresso libero. Informazioni e visite speciali: info@contemporarylocus.it. Note: Inaugurazione:sabato 28 settembre, ore 18.30. Da sabato 28 settembre a domenica 27 ottobre 2013.  

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