ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 21 novembre 2014

Corea, Giorgio Morandi e le sue nature morte in mostra a Seul

Sono ventisei le opera volate da Bologna verso Seul per la mostra su Giorgio Morandi che il National Museum of Modern and Contemporary Art di Deoksugung promuove fino al prossimo 25 febbraio, in occasione delle celebrazioni per i centotrenta anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Corea. Ricorrenza, questa, che il Comune di Bologna e la Città di Seul hanno voluto ricordare con uno speciale protocollo d'intesa, impegnandosi a rafforzare sempre più i rapporti di scambio e cooperazione reciproca.
L’esposizione porta, dunque, per la prima volta nel Paese asiatico un consistente numero di opere del maestro bolognese, presentando i principali nuclei tematici delle raccolte del Museo Morandi, a conferma del forte interesse e dei continui studi che in tutto il mondo ruotano intorno alla figura dell’artista, uno dei protagonisti più significativi della pittura del XX secolo.
Nello specifico sono partiti da Bologna alla volta della Corea sei dipinti, cinque acquerelli, sei disegni, cinque incisioni e quattro opere di collezione privata in deposito di comodato, oltre a una serie di oggetti originali provenienti da Casa Morandi, tra i quali il foglio che ricopriva il tavolo di lavoro dell’artista e sul quale venivano segnate le posizioni degli oggetti che sarebbero, poi, stati raffigurati nelle celebre nature morte.
«La selezione delle opere in mostra, ben lontana dal voler essere un’antologica, non procede cronologicamente e non vuole esaminare rapporti e influenze nell'ambito della pittura europea del Novecento ponendo Giorgio Morandi in una prospettiva storiografica. Il progetto espositivo -spiegano dall’Istituzione Bologna Musei- ambisce piuttosto a rendere evidente il peso di una ricerca artistica in grado, oggi, di dialogare con le istanze culturali di un mondo globalizzato, perché ha saputo interrogarsi incessantemente sul valore dell'opera e sull'atto stesso del dipingere».
Nature morte, fiori, paesaggi e conchiglie, dipinti attraverso poche tonalità di colore o disegnati con l’incisivo bianco e nero delle acqueforti, diventano da sempre agli occhi dello spettatore pure forme, oggetti privi di qualsiasi semantica, che l'artista trascende per coglierne l'essenza. Il percorso espositivo coreano non smentisce questo assunto e permette così di addentrarsi, attraverso opere realizzate tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta, in un’indagine artistica sempre coerente e rigorosa che è riuscita a tradurre felicemente in pittura un’esperienza umana e un universo poetico, quello di Giorgio Morandi appunto, artista che, lavorando su continue variazioni di pochi temi e rivolgendosi a oggetti o paesaggi familiari, è arrivato a cogliere l'essenziale nell'idea stessa di pittura.
Un momento di ulteriore approfondimento della vita e della poetica del maestro bolognese è, poi, rappresentata dalla proiezione del film «La polvere di Morandi», un documentario del regista Mario Chemello, prodotto da Imago Orbis, in collaborazione con il museo bolognese e con il contributo della Film Commission dell’Emilia Romagna. La rassegna mette, inoltre, a confronto l’opera del «pittore delle bottiglie» con quella di artisti coreani che si sono ispirati al suo lavoro quali To Sang-bong, Oh Ji-ho, Kim Whan-ki, Park Soo-keun, Kim Ku-lim, Choi In-soo, Sul Won-gi, Ko Young-hoon, , Shin Mee-kyoung, Hwang Hae-sun, Lee Yoon-jean e Jeong Bo-young.
Un’occasione, dunque, preziosa quella offerta dalla mostra di Seul per vedere come un pittore che non amava molto viaggiare abbia attraversato, grazie al suo lavoro, i confini dell’Italia, insegnando a molti la sua filosofia ideativa: «di nuovo al mondo non c’è nulla o pochissimo, l’importante è la posizione diversa o nuova in cui un artista si trova a considerare e a vedere le cose della cosiddetta natura e le opere che lo hanno preceduto e interessato».


Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] National Museum of Modern and Contemporary Art, Deoksugung, Seul, Corea. Facciata allestita per mostra Giorgio Morandi; [fig. 2] Giorgio Morandi, «Natura morta», 1939. Olio su tela, 41,5 x 47,3 cm. Istituzione Bologna Musei - Museo Morandi; [fig. 3] Giorgio Morandi, «Fiori», 1950. Olio su tela. Istituzione Bologna Musei - Museo Morandi  

Informazioni utili
Giorgio Morandi. National Museum of Modern and Contemporary Art di Deoksugung - Galleria Venue 1 e 2, 99 Sejong-daero, Jung-gu, Seoul 100-120 (Corea). Orari: martedì-domenica, ore 10.00-19.00 mercoledì e sabato, ore 10.00-21.00; lunedì chiuso (la biglietteria chiude un'ora prima). Ingresso: adulti 9,000won, studenti delle scuole secondarie 7,000won,studenti delle scuole primarie 5,000won. Informazioni per l'Italia: Mambo di Bologna, tel. 051.6496611, fax 051.6496637 o info@mambo-bologna.org. Sito web: www.mmca.go.kr. Fino al 25 febbraio 2015. 

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