ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 13 gennaio 2015

A casa di Le Corbusier. Parte da Bologna il nuovo progetto di Cristian Chironi

Parte da Bologna, in occasione di ArteFiera, il progetto «My house is a Le Corbusier» che vedrà l'artista visivo e performer Cristian Chironi (Nuoro, 1974) trascorrere un periodo di residenza nelle trenta abitazioni progettate dal grande architetto svizzero naturalizzato francese in giro per il mondo, in dodici nazionali tra le quali l’Argentina, il Belgio, la Tunisia e il Giappone.
Prima tappa di questa curiosa e affascinante geografia dell'abitare sarà il Padiglione Esprit Nouveau, originariamente realizzato da Le Corbusier (La Chaux-de-Fonds, Neuchâtel, 1887 - Roquebrune-Cap-Martin 1965) nel 1925 per l'Esposizione internazionale delle arti decorative di Parigi e ricostruito nel 1977 nella zona fieristica del capoluogo emiliano attraverso lo sforzo congiunto degli architetti Giuliano Gresleri e Josè Oubrerie.
Il padiglione corbusiano, che dal 2011 è stato riaperto al pubblico per iniziativa della Regione Emilia Romagna quale centro di promozione culturale sui temi della città e del territorio, vedrà Cristian Chironi al lavoro per una ventina di giorni (da mercoledì 7 a domenica 25 gennaio).L'esperienza lavorativa dell'artista sardo di nascita e bolognese d'adozione, che in aprile sarà ospite dell’appartamento-studio parigino in rue Nungesser et Coli, sarà scandita da una settimana di lavoro solitario, una successiva in cui il visitatore potrà interagire direttamente con lui ed essere ospitato all’interno dell’abitazione, e una di apertura al pubblico in forma di mostra.
Il progetto, realizzato in Emilia con il sostegno della Fondation Le Corbusier di Parigi e la collaborazione del Mambo – Museo d’arte moderna di Bologna e di Xing, sarà corredato in questa sua prima tappa da una serie di eventi: domenica 18 gennaio, alle ore 14.30, ci sarà una visita guidata con Francesca Talò; sabato 24, alle ore 19.30, si terrà, invece, un live di Francesco «Fuzz» Brasini, che orchestrerà le quote e le misure ricavate dalla planimetria del padiglione, riportate in musica grazie all'ausilio di onde sinusoidali da cui viene generato un cluster continuo di suono.
L'idea di Cristian Chironi è quella di proseguire, poi, il viaggio negli altri Paesi che ospitano case progettate da Le Corbusier, trascorrendo nelle stesse un periodo variabile di tempo per capire sia come oggi viene recepita l’eredità dell'architetto francese, del quale nel 2015 ricorre il cinquantenario della morte, sia cosa significhi, in un periodo di difficile e precaria stabilità economica come quello che stiamo vivendo, essere proprietari di una casa.
Le abitazioni del maestro del Movimento moderno (indirizzo architettonico che professava l’abbandono degli stili storici a favore di un linguaggio progettuale capace di sfruttare le potenzialità tecnologiche dei nuovi materiali quali vetro e acciaio) diventeranno così «postazioni di osservazione privilegiate», dove si potrà discutere e vedere l'artista al lavoro, assistere ad eventi, documentarsi sul materiale raccolto o bere semplicemente un caffè.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Cristian Chironi, My house is a Le Corbusier, foto, 2014, courtesy dell'artista; [fig. 2] Padiglione Esprit Nouveau, Parigi. Esterno, dettaglio, © FLC-SIAE; [fig. 3] Padiglione Esprit Nouveau, Bologna. Interno, dettaglio, 2014. Foto e courtesy di Cristian Chironi 

Informazioni utili 
Cristian Chironi. My house is a Le Corbusier (Esprit Nouveau Bologna). Padiglione Esprit Nouveau, piazza Costituzione, 11-  Bologna. 7 > 25 gennaio 2015 – periodo di residenza; 14 > 22 gennaio 2015 – visite individuali su appuntamento (telefonando al numero +39.349.4634730 o scrivendo una email a cristianchironi@gmail.com), 23 > 25 gennaio 2015 – apertura al pubblico. Orari di apertura al pubblico: venerdì 23 e sabato 24 gennaio, ore 12-00-22.99; domenica 25 gennaio, ore 12.00-20.00. Siti web: www.fondationlecorbusier.fr o www.mambo-bologna.org.  

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