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lunedì 26 gennaio 2015

Felice Casorati, un disegnatore dal «pensiero assorto»

La fama di Felice Casorati (Novara, 1883- Torino, 1963) è legata soprattutto alle sue indiscusse capacità pittoriche, frutto di una rigorosa disciplina formale e di un gusto cromatico raffinatissimo, che avevano le loro fonti di ispirazione in pittori del passato quali Piero della Francesca, Andrea Mantegna e Paolo Uccello, ma anche nel linguaggio rivoluzionario del pittore post-impressionista Paul Cèzanne.
Per comprendere l’atteggiamento creativo e operativo dell’artista piemontese è, però, molto utile porre attenzione anche ai suoi disegni, spesso di piccolissime dimensioni, nei quali appaiono già in nuce le indicazioni compositive e distributive della futura opera compiuta, come ben documenta il raffronto tra l’olio su tela «La donna e l’armatura» (1921) e i due suoi schizzi preliminari.
Si rivela, dunque, preziosa la mostra «Il pensiero assorto», a cura di Riccardo Passoni, che la Gam – Galleria d’arte moderna di Torino, depositaria della più ampia collezione al mondo sull’artista, ha allestito nell’ambito del progetto Wunderkammer, ideato da Virginia Bertone con l’intento di valorizzare le collezioni grafiche del museo, all’interno delle quali sono conservati oltre trentamila fogli tra disegni, acquarelli, incisioni e stampe fotografiche di autori che hanno operato tra gli ultimi decenni del Settecento e tutto il Novecento.
L’esposizione torinese, allestita fino a domenica 1° febbraio, nasce a corredo della grande retrospettiva «Felice Casorati - Collezioni e mostre tra Europa e Americhe» che la Fondazione Ferrero di Alba dedica all’artista, a poco più di cinquant’anni dalla sua morte, mettendo in mostra sessantacinque opere, selezionate da Giorgina Betolino, che ne documentano il percorso artistico dalla prima decade del Novecento agli anni Cinquanta.
La proposta in Wunderkammer arricchisce, dunque, la conoscenza sul pittore piemontese focalizzando l'attenzione sul solo disegno, un esercizio che, nel ricordo del figlio Francesco, Felice Casorati raccomandava spesso ai suoi allievi: «ripeteva -si legge nella dichiarazione riportata nel volume «Dipingere il silenzio» del 2007- di fare un ‘insieme’ ogni giorno, il che voleva dire un disegno dal vero con il carboncino di un soggetto qualsiasi, in modo da non perdere quella qual sorta di ginnastica mentale così da obbligare la mano a ubbidire al cervello e a non perdere l’abitudine a comporre in uno spazio delle forme».
Al centro della mostra torinese si trovano, nello specifico, alcuni splendidi fogli di grande formato con morbide volumetrie create dal carboncino e sobrie definizioni di figure umane a matita nera, come lo splendido «Nudo femminile disteso» (verosimilmente della metà degli anni Venti), che testimoniano la sensibilità e le peculiarità delle scelte grafiche casoratiane.
Non mancano, poi, rapidi appunti, spesso di piccole dimensioni, nei quali si ravvisano, tra l’altro, i dettagli di certi esiti scultorei. Proprio in questa ottica di rimando e di confronto, alcune opere tridimensionali dell’artista -che si cimentò in questa tecnica abbastanza raramente, ma con esiti di sorprendente qualità- sono state inserite lungo il percorso espositivo. Tra di esse si ricordano la splendida testina ‘calligrafica’ di «Ada» (1914), il solido «Ritratto della sorella Elvira» (1920), ma anche il bassorilievo della «Mattanza del toro», presentato alla Triennale di Monza del 1927.
Tra i pezzi da vedere si segnalano, infine, il carboncino su carta «Bambina dormiente», acquistato per il Museo civico torinese alla mostra «Amici dell’Arte» del 1927, e due schizzi, a matita su carta, provenienti dalla Fondazione Guido ed Ettore de Fornaris, l'uno che richiama il capolavoro «L’uomo delle botti», l'altro che strizza l’occhio al celebre dipinto «Silvana Cenni» (1922). (sam)

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Felice Casorati, «Bambina dormente», 1927 (fl/89). Carboncino su carta. Acquisto presso la Mostra Amici dell’Arte, Torino 1927; [fig. 2] Felice Casorati, «Bambina seduta a terra», (1915 c.?) (fl/2036). Carboncino su carta. Legato Alberto Rossi, Torino 1956; [fig. 3] Felice Casorati, «Nudo femminile disteso», (1925?) (fl/83). Matita su carta. Legato Alberto Rossi, Torino 1956

Informazioni utili
«Felice Casorati - Il pensiero assorto». Gam - Galleria d'arte moderna, via Magenta, 31 - Torino. Orari:  martedì-domenica, ore 10.00-18.00; giovedì, ore 10.00-22.30; la biglietteria chiude un'ora prima; il museo è chiuso il lunedì. Ingresso (comprensivo della visita alle collezioni) intero € 10,00, ridotto € 8,00,  gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni. Informazioni: tel. 011.4429518. Sito internet: www.gamtorino.it. Fino al 1° febbraio 2015. 

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