ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 29 gennaio 2015

Pesaro, tutto il bianco delle collezioni di Palazzo Mosca

Per i nostri antenati era uno dei tre colori basilari insieme con il rosso e il nero. Le sue prime tracce si trovano, infatti, nelle grotte paleolitiche dove veniva usato per dare forma alle figure degli animali; mentre nel Medioevo era impiegato per schiarire le pergamene dalle tinte guscio d’uovo dei manoscritti miniati.
Con il passare dei secoli, il bianco ha finito per assumere nell’immaginario sociale svariati significati, diventando –ricorda lo storico Michel Pastoureau nel libro «I colori del tempo» (Ponte delle Grazie, Milano 2010)- simbolo di purezza, castità, innocenza, candore, pulizia, freddo, vecchiaia, spiritualità, speranza e divino.
A questa tinta, data dalla somma di tutte le cromie esistenti nello spettro solare, guarda la mostra studiata da Alessandro Marchi (funzionario della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici delle Marche) e Benedetta Montevecchi, con il contributo di Francesca Banini ed Erika Terenzi, per i Musei civici di Palazzo Mosca a Pesaro.
«Bianco - Dalle stanze segrete al candore della luce», questo il titolo della rassegna, allinea oltre duecento opere diverse per materia, tecnica, funzione, forma, periodo, ambito culturale e collezione, ma accomunate dalla provenienza: i depositi delle collezioni civiche pesaresi, uno scrigno di tesori ancora poco conosciuto al grande pubblico. Si spazia così dal candore del marmo e dell'alabastro all'iridiscenza della madreperla, dal bianco tipico della porcellana all'eleganza di pizzi e merletti, fino alla raffinatezza assoluta di manufatti in avorio.
Il percorso espositivo, visitabile fino al prossimo 31 maggio, si suddivide in tre sezioni. La prima sala ospita tessuti ricamati e oggetti da cucito in avorio, eleganti porcellane di soggetto profano o di culto, terraglie pesaresi dell'Ottocento. Nella seconda stanza trovano, invece, posto sculture in marmo ed alabastro del XVIII e XIX secolo, quasi tutte di arredo e all’antica, come imponevano l’etichetta e le mode dei nobili dell'epoca. Busti di imperatori romani, profili aristocratici, mitologici e tondi devozionali a sfondo religioso scorrono così sotto gli occhi del visitatore prima di arrivare all’ultima tappa del percorso, nella quale sono visibili oggetti devozionali provenienti dai laboratori dediti alla lavorazione della madreperla promossi dai Francescani di Terra Santa fin dal Seicento.
In mostra ci sono anche ritratti nei quali l'abbigliamento dei personaggi di alto lignaggio raffigurati, con colletti ornati da trine, richiama i manufatti esposti e quadri con capricci architettonici accostati a modelli di tempietti marmorei, in origine eleganti centrotavola che sovrastavano le tavole principesche tra il Seicento e l'Ottocento.
Alla base di tutto il bianco, colore che in Occidente si è caricato di implicazioni simboliche diverse e che, a partire dall'età moderna e in particolare nell'estetica neoclassica, viene adottato per esprimere ideali di perfezione formale. È, infatti, lo storico dell'arte Johann Joachim Winckelmann nei suoi «Pensieri sull'imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura» (1755) che consacra definitivamente il mito di questo colore elevando i candidi capolavori della statuaria greca a modelli di bellezza ideale.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Coppa con decoro vegetale, alabastro. Fabbrica Inghirami (?).Volterra, sececolo XIX. Provenienza: collezione Mosca, Pesaro; [fig. 2] Necessaire per cucito, avorio tornito e intagliato. Artigianato francese, inizio secolo XIX. Provenienza: collezione Mosca, Pesaro; [fig. 3] Gian Domenico Cerrini (Perugia, 1609 - Roma, 1681), «Allegoria della scultura». Olio su tela, XVII secolo.  Provenienza: collezione Mosca, Pesaro

Informazioni utili 
«Bianco. Dalle stanze segrete al candore della luce». Musei civici di Palazzo Mosca, piazza Toschi Mosca, 29 - Pesaro. Orari: martedì-giovedì, ore 10.00-13.00; venerdì-domenica e giorni festivi, ore 10.00-13.00 e ore 15.30–18.30.Ingresso: intero € 9,00(include la mostra, le collezioni permanenti dei Musei civici e Casa Rossini) ridotto € 7,50 (gruppi minimo 20 persone; over 65; soci Fai, Touring club, Coop Adriatica, Italia nostra);€ 5,00 possessori Card Pesaro Cult (la card ha validità annuale e si acquista al prezzo di 3,00 euro alla biglitteria dei Musei civici); ingresso libero fino ai 19 anni. Informazioni: tel. 0721.387541 o pesaro@sistemamuseo.it. Siti web: www.pesaromusei.it o www.pesarocultura.it. Fino al 31 maggio 2015.

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