ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 17 febbraio 2015

Boldini e il fascino della Belle époque in mostra a Ferrara e Forlì

Ha fissato sulla tela e consegnato al futuro figure femminili piene di grazia e gusto, simbolo di un’età carica di eleganza, frivolezza e gioia di vivere come fu la Belle époque, attraverso una ritrattistica immediatamente riconoscibile, nella quale rapidi e sicuri colpi di pennello, simili a sciabolate, fanno quasi intuire il fruscio delle pieghe dei vestiti. Giovanni Boldini (Ferrara 1842 - Parigi 1931), il più grande e prolifico pittore italiano residente a Parigi nell’Ottocento, amato da intellettuali come Proust e l'eccentrica Colette, viene celebrato in questi giorni dalla sua terra natia, l’Emilia Romagna, con due mostre: una grande esposizione monografica a Forlì, nelle sale dei Musei San Domenico, e una rassegna semipermanente a Ferrara, negli spazi del Castello estense, nella quale sono allineate opere sue e di Filippo de Pisis (Ferrara, 11 maggio 1896 – Milano, 2 aprile 1956), appartenenti alla collezione di Palazzo Massari, museo chiuso per lavori di restauro e di messa in sicurezza dopo il terremoto del 2012.
La mostra forlivese, intitolata «Lo spettacolo della modernità», presenta, nello specifico, oltre duecento opere dell’artista ferrarese, affiancate a una quarantina di lavori di autori del calibro di Van Dick, Goya, Degas, Modigliani, Zandomeneghi, De Nittis e altri ancora. Uno dei suoi punti di forza è la riconsiderazione della prima stagione di Giovanni Boldini, quella che va dal 1864 al 1870, quando il pittore visse a Firenze a stretto contatto con i macchiaioli. Questa fase, caratterizzata da una produzione di piccoli dipinti (soprattutto ritratti) straordinari per qualità e originalità, viene presa in considerazione da un punto di vista inedito grazie alla possibilità di presentare, tra l’altro, parte del ciclo di opere murali realizzate tra il 1866 e il 1868 nella villa di Collegigliato (nel Pistoiese), conosciuta con il nome di «Falconiera», residenza della famiglia inglese dei Falconer. Si tratta di vasti paesaggi toscani e di scene di vita agreste che consentono di avere una visione più completa del periodo macchiaiolo dell’artista.
Altro merito della rassegna, curata da Francesca Dini e Fernando Mazzocca, è quello di mettere in evidenza, accanto a straordinari dipinti con vedute parigine, scene di vita moderna e ritratti di bellissime aristocratiche o di attrici civettuole dal sorriso ammaliante, anche la straordinaria produzione grafica del maestro, attraverso disegni, acquerelli e incisioni, in parte inediti. Ecco così opere note come «Conversazione al caffè» (1879 ca.), «Ritratto di Marthe Regnier» (1905) o «La dame de Biarritz» (1912) dialogare con disegni come un «Autoritratto con note musicali» (1884), l’acquarello «Al parco» (1872) e il pastello su carta «Ballo in maschera» (1905 ca.).
A Ferrara, invece, le sale dell’appartamento di rappresentanza al piano nobile del Castello estense e i celebri «Camerini del principe» sono la sede temporanea di due percorsi monografici che esplorano l’intera parabola creativa di Giovanni Boldini e Filippo De Pisis. I musei ferraresi conservano, infatti, i più ricchi e completi fondi dei due artisti, testimoni di ogni aspetto della loro ricerca.
Del primo vengono esposti dipinti, opere su carta e documenti che raccontano il suo ruolo di spicco nel rinnovamento della pittura italiana e internazionale. Lungo il percorso espositivo che si sviluppa a partire dalle sale del Governo, della Devoluzione, dei Paesaggi e delle Geografie, si trovano invenzioni di sorprendente immediatezza quali «Le sorelle Lascaraky», brillanti scene di vita moderna come «Notturno a Montmartre» e icone della ritrattistica boldiniana quali «Fuoco d’artificio», la «Passeggiata al Bois de Boulogne» e «La signora in rosa». L’esposizione presenta, inoltre, i volti delle protagoniste della Belle époque, da madame Lydig alla contessa de Leusse a Olivia de Subercaseaux Concha, e degli amici artisti, come Degas, Menzel e Whistler.
Mentre i Camerini, abitualmente non aperti al pubblico, ospitano la seconda parte dell’allestimento, dedicata a un altro talento ferrarese attivo sul palcoscenico parigino: Filippo De Pisis. A raccontare il suo percorso creativo sono opere entrate a far parte della raccolta ferrarese soprattutto grazie all’attività della Fondazione Pianori e al generoso lascito di Manlio e Franca Malabotta.
Aprono la narrazione preziose testimonianze del periodo giovanile, da «Natura morta col martin pescatore» a «Le cipolle di Socrate», rivelatrice della riflessione dell'artista sull’incontro con Giorgio De Chirico e la pittura metafisica. Seguono i capolavori del periodo francese che raccontano la nascita di un linguaggio altamente personale, come documentano «Il gladiolo fulminato» e «Strada di Parigi».
Il cerchio si chiude con la produzione successiva al rientro in Italia, raccontata attraverso penetranti effigi maschili e opere come «La rosa nella bottiglia» e «Natura morta con calamaio», nelle quali la poesia delle immagini si spoglia fino all’essenziale.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Giovanni Boldini, «La dame de Biarritz», 1912. Olio su tela. Collezione privata; [fig. 2] Giovanni Boldini, «Ritratto di Marthe Regnier», 1905. Olio su tela. Collezione privata; [fig. 3] Giovanni Boldini, «La signora in rosa (Ritratto di Olivia de Subercaseaux Concha)», 1916. Olio su tela, cm 163x113 (cm 193x148). Ferrara, collezione dei Musei civici

Informazioni utili
 «Boldini. Lo spettacolo della modernità». Musei San Domenico, piazza Giudo da Molteferltro, 2 - Forlì. Orari: martedì-venerdì, ore 9.30 -19.00; sabato, domenica, giorni festivi, ore 9.30-20.00; lunedì chiuso (tranne il 6 aprile e il 1° giugno); la biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero € 11,00, ridotto € 9,00 (per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari con tesserino, residenti nella provincia di Forlì-Cesena, possessori del biglietto di ingresso alla mostra "L'arte per l'arte. Il Castello Estense ospita Giovanni Boldini e Filippo De Pisis); speciale € 5,00 (per scolaresche delle scuole primarie e secondarie, bambini dai 6 agli 11 anni); biglietto speciale aperto € 12,00 (visiti la mostra quando vuoi, senza date e senza fasce orarie; puoi regalarlo a chi desideri); gratuito per bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, diversamente abili con accompagnatore, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino. Informazioni: tel. 199.151134 o mostraboldini@civita.it. Sito internet: www.mostraboldini.com. Fino al 14 giugno 2015. 

 «L’arte per l'arte. Il Castello estense ospita Giovanni Boldini e Filippo de Pisis». Castello Estense, piazza Castello - Ferrara. Orari: da gennaio a maggio e da settembre a dicembre, ore 9.30-17.30 (ad esclusione dei lunedì non festivi di gennaio, ottobre, novembre e dicembre); da giugno ad agosto, ore 9.30-13.30 e ore 15.00-19.00 (ad esclusione dei lunedì non festivi di luglio e agosto); chiuso 25 dicembre. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 6,00, gruppi scolastici € 3,00, minori di 12 anni € 1,00. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 0532 299233 o castello.estense@provincia.fe.it. Sito web: www.castelloestense.it. Dal 31 gennaio 2015.

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