ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 16 ottobre 2009

Busto Arsizio, note e parole per la nuova stagione del teatro Sociale

Sarà un frizzante e benaugurale brindisi, in tempo di valzer, a tenere a battesimo la stagione 2009/2010 del teatro Sociale di Busto Arsizio, inserita nel cartellone della terza edizione di BA Teatro, rassegna cittadina che, sotto l'egida e con il contributo economico dell'amministrazione comunale, annette anche le programmazioni di Palkettostage-International theatre productions e dei teatri Manzoni e San Giovanni Bosco. Tutti all’Opera Il sipario della sala di piazza Plebiscito si alzerà, infatti, sul Libiamo nei lieti calici della La traviata, melodramma in tre atti e quattro scene, su libretto di Francesco Maria Piave e con musiche di Giuseppe Verdi, che mutua dalla comédie mêlée d’ariettes Le dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio. A mettere in scena, nella serata di venerdì 27 novembre 2009, la tormentata storia d’amore tra Violetta Valery e Alfredo Germont, nonché la sua indimenticabile colonna sonora, con brani entrati prepotentemente nel comune sentire come la cabaletta Sempre libera degg’io, l’aria Addio, del passato bei sogni redenti e il duetto Parigi, o cara, noi lasceremo, sarà il Teatro dell’Opera di Milano, sotto la direzione di Mario Riccardo Migliara, insieme con la Corale lirica ambrosiana e l’Orchestra filarmonica di Milano, dirette rispettivamente da Roberto Ardigò e Vito Lo Re. Questo giovane e preparato cast di cantanti lirici e orchestrali, attivo collaboratore dell’assessorato al Turismo, Marketing territoriale e Identità del Comune di Milano per la rassegna estiva Lirica sotto le stelle e per la stagione musicale del teatro Ciak Webank.it, si esibirà sul palcoscenico di piazza Plebiscito anche nella serata di venerdì 12 febbraio 2010 con Il barbiere di Siviglia, melodramma buffo in due atti, su libretto di Cesare Sterbini e con musiche di Gioacchino Rossini, il cui soggetto è ricavato dalla commedia Le barbier de Séville ou La précaution inutile di Pierre-Augustin-Caron de Beaumarchais. Definito dalla critica come un’eccellente medicina contro le preoccupazioni del vivere quotidiano e le difficoltà della vita di tutti i giorni, il capolavoro rossiniano, nella rilettura del Teatro dell’Opera di Milano, andrà in scena su un antico palco della Commedia dell’arte, dove la «pazzia giocosa» e i briosi coup de théâtre che hanno reso immortale la storia del barbiere Figaro e le sue più riuscite invenzioni musicali, dalla cavatina Largo al factotum all’aria La calunnia è un venticello, la faranno da padrone. Lo scenografico e intrigante mondo delle sette note sarà, dunque, l’attore protagonista della nuova stagione del teatro Sociale, sul cui palco, come è ormai abitudine consolidata, verrà offerto un affresco a tutto tondo della miglior tradizione drammaturgica, musicale e tersicorea italiana e internazionale, attraverso un percorso tra differenti generi: dal melodramma alla prosa, dalla commedia dialettale alla sacra rappresentazione, dall’opera buffa alla danza, dal teatro-documento alla favola per bambini. Tra lustrini e paillettes Otto gli spettacoli in cartellone per sei mesi di programmazione, equamente divisi tra ospitalità e produzioni interne, che vedranno, tra gli altri, calcare la scena interpreti amati dal grande pubblico, come I Legnanesi di Felice Musazzi, e realtà attive sul territorio locale, quali il Centro arte danza di Olgiate Olona. «La Teresa», «la Mabilia» e «il Giuan» saliranno sul palco nato per volontà dei conti Carolina e Giulio Durini, nelle serate di martedì 2, mercoledì 3 e giovedì 4 marzo 2010, con la nuova rivista Oh vita, oh vita straca. Dalla magia dei balletti al racconto della realtà sociale dei cortili, passando per le scene umoristiche ispirate a fatti d’attualità (su tutti la recessione economica) e per i tradizionali cliché comico-sentimentali del «trio più sgangherato d’Italia»: tutto il meglio del repertorio che ha fatto apprezzare la compagnia fondata sessant’anni fa da Felice Musazzi, e oggi diretta da Antonio Provasio, farà divertire e sorridere per tre serate il pubblico di piazza Plebiscito, conducendolo addirittura nella fredda e nevosa Mosca dei «nuovi ricchi russi». Il Centro arte danza di Olgiate Olona e la sua direttrice artistica, Antonella Colombo, cureranno, invece, la selezione delle coreografie per Danzarte, vetrina dedicata all’arte tersicorea che, giovedì 15 aprile 2010, vedrà sfilare nella sala di piazza Plebiscito alcune delle migliori compagnie di balletto delle province di Milano, Varese e Novara. Calendario alla mano Fiore all’occhiello della stagione 2009/2010, insieme con il mini-cartellone dedicato all’opera lirica, sarà una serie di eventi legati alle principali ricorrenze del calendario, tutti prodotti dall’associazione culturale Educarte e interpretati dagli Attori del teatro Sociale, sotto la regia di Delia Cajelli. Si inizierà venerdì 18 dicembre 2009 con Il pianeta degli alberi di Natale, favola natalizia nata nel 1962 dall’estro di Gianni Rodari, che condurrà grandi e piccini in un paese fantascientifico e utopico, dove gli orologi hanno un delizioso sapore di cioccolato, le vetrine sono senza vetri, la settimana dura tre giorni festivi (un sabato e due domeniche), non esistono le parole «ammazzare», «odiare», «guerra» e tutti gli abitanti si dedicano solo alle scienze, alle arti e alla politica. Si proseguirà mercoledì 27 gennaio 2010 con un recital ideato per commemorare la nona Giornata della memoria: Hábermann, ultima testimone del silenzio, dedicato alla storia di Anna Maria Hábermann e di suo padre Aládar, medico ebreo ungherese, trapiantato a Busto Arsizio nel 1933, che aiutò e assistette profughi ebrei e perseguitati dal nazifascismo nel territorio della provincia di Varese, mentre nella sua terra natale perdeva i genitori e il figlio primogenito, Tamás, scomparsi in lager nazisti. In concomitanza con la Pasqua, nella serata di mercoledì 31 marzo 2010, è, infine, prevista una sacra rappresentazione, dal titolo Donna de Paradiso lo tuo figlio è priso, che vedrà trasformarsi in palcoscenico i suggestivi spazi rinascimentali del santuario di Santa Maria di piazza e che focalizzerà la sua attenzione sulle figure femminili (la Madonna, Maria Maddalena, Veronica e le pie donne) che costellano il racconto del calvario della Croce e della morte del Signore. Gran finale con Pirandello Non poteva, infine, mancare nella programmazione del teatro Sociale l’ormai consueto spettacolo di e su Luigi Pirandello, commissionato dal Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento per la serata d’onore dell’annuale convegno internazionale sull’opera dello scrittore di Uno, nessuno e centomila, in programma in Sicilia nel mese di dicembre. Quest’anno l’attenzione si focalizzerà su due atti unici, L’uomo dal fiore in bocca e Cecè, l’uno (già presentato a Budapest, in Ungheria, questa primavera) espressione di quel senso di ineluttabile incomunicabilità tra gli individui e di struggente consapevolezza della finitudine umana che anima gran parte della letteratura novecentesca, l’altro ritratto scanzonato di un’«Italietta» senza dignità, soffocata da dissolutezze e corruzioni politiche. L’appuntamento è fissato per giovedì 29 aprile 2010, in chiusura di stagione. Il «Buonanotte, mio caro signore» dell’«Uomo dal fiore in bocca», accompagnato da discorsi sulla villeggiatura e sulle sua abitudini, calerà, dunque, il sipario sul palcoscenico della «sala grande» del teatro Sociale. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 21.00. 

Didascalie delle immagini 
[fig. 1] Una scena dell'opera lirica La traviata, con il Teatro dell'Opera di Milano; [fig. 2 e fig. 7] Una scena dell'opera lirica Il barbiere di Siviglia, con il Teatro dell'Opera di Milano; [fig. 4 e fig. 6] Una scena dello spettacolo Isadora. Omaggio alla Duncan, presentato dal Centro arte danza di Olgiate Olona presso il teatro Sociale di Busto Arsizio. Foto: Silvia Consolmagno; [fig. 5] Una scena di Cecè di Luigi Pirandello. Foto: silvia Consolmagno. 

Informazioni utili 
Ba Teatro - Stagione cittadina 2009/2010. Teatro Sociale, piazza Plebiscito 8 - 21052 Busto Arsizio (Varese). Biglietti: Oh vita, oh vita straca...primo settore platea € 38.00, secondo settore platea € 35.00, galleria € 30.00; La traviata e Il barbiere di Siviglia, intero € 32.00, platea € 25.00, galleria € 20.00, Danzarte, Il pianeta degli alberi di Natale e L'uomo dal fiore in bocca - Cecè, intero € 16.00, ridotto € 12.00; Hábermann, ultima testimone del silenzio «Donna de Paradiso lo tuo figliolo è priso, ingresso libero e gratuito. Le riduzioni sono riservate a giovani fino ai 21 anni, ultra 65enni, militari, Cral, biblioteche, dopolavoro e associazioni con minimo dieci persone. Botteghino: il botteghino del teatro Sociale, ubicato in piazza Plebiscito 8, presso gli uffici del primo piano, è aperto nelle giornate mercoledì e venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, e sabato, dalle 10.00 alle 12.00. E’ possibile prenotare telefonicamente, al numero 0331.679000, tutti i giorni feriali, secondo il seguente orario: dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 18.00; il sabato, dalle 10.00 alle 12.00. Informazioni: tel. 0331.679000, e-mail: info@teatrosociale.it. Web Site: www.teatrosociale.it.

venerdì 11 settembre 2009

«11 settembre», al Mart un’installazione di Stefano Cagol

11 settembre 2001, ore 8.45: un Boeing 767 della American Airlines si schianta su una delle Twin Towers di New York. Pochi minuti dopo, un aereo di linea della United impatta contro la torre sud del World Trade Center. Inizia così la cronaca di un giorno che nessuno potrà mai dimenticare, il giorno che ha cambiato per sempre il corso della nostra storia e che ha modificato il quadro della politica internazionale.
Ma quanti altri 11 settembre del nostro passato, oltre a quello di otto anni fa, sono rimasti scritti nel grande libro dei fatti? Quello del 1903 con la nascita del filosofo Theodor Adorno, quello del 1944 con il bombardamento della città tedesca di Darmstadt, ma anche e, forse, soprattutto quello del 1973 con il golpe militare di Augusto Pinochet in Cile e la morte di Salvatore Allende. Questi e molti altri eventi sono rievocati nell’installazione 11 settembre, che il trentino Stefano Cagol presenta contemporaneamente in tre musei europei: il Mart di Rovereto, la Kunstraum di Innsbruck e lo ZKM di Karlsruhe. Un progetto, questo, che si propone di riflettere sui concetti di storia, di identità individuale e condivisa, di cambiamento, di ripetizione e, naturalmente, di morte e di nascita, partendo dalla sovrapposizione tra un evento collettivo, quale l’attacco terroristico alle Twin Towers, e un fatto privato, come il compleanno dell’artista.
Nel museo trentino, l’installazione consiste in un display led con scritte scorrevoli, sistemato in uno spazio destinato al passaggio e alla sosta dei visitatori quale l’ingresso, così da sottolineare l’intenzione dell’artista di mettersi in comunicazione con tutti.
Su questo schermo scorrono delle date e delle descrizioni di eventi, fatti di portata minuscola o enorme, avvenuti in tutto il mondo l’11 settembre. L’elenco è estratto da un archivio collettivo e aperto, in continua evoluzione -l’enciclopedia libera Wikipedia- per sottolineare l’idea di una memoria condivisa, non imposta e non chiusa.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Stefano Cagol, Adorno born on September 11th, 2009, photo print; [fig. 2] Stefano Cagol, Allende Vive, September 11th, 2009; [fig. 3] Stefano Cagol, Darmstadt destroyed on September 11th, 2009, photo print.

Informazioni utili
11 settembre. Mart, Corso Bettini, 43 - Rovereto (Trento). Orari: martedì– domenica 10.00-18.00; venerdì 10.00-21.00; lunedì chiuso. Ingresso: intero € 10.00, ridotto € 7.00, gratuito fino a 18 anni e sopra i 65, scuole € 1.00 per studente. Informazioni e prenotazioni numero verde 800.397760, tel.0464. 438887, info@mart.trento.it. Sito Web: www.mart.trento.it. Fino all’11 ottobre 2009.

Per saperne di più
www.11settembre.org
www.stefanocagol.com

«Con-Vivere Festival 2009»: cultura, miti e problemi americani ai raggi X

Stelle e strisce di marmo bianco a Massa Carrara. Sarà un’imponente bandiera americana, della superficie di oltre cinque metri quadrati e del peso di più due tonnellate, realizzata dallo scultore Luciano Massari il simbolo della quarta edizione di Con-vivere Carrara Festival, manifestazione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, che vede alla direzione artistica Remo Bodei.
Da oggi, ottavo anniversario dell’attentato terroristico alle Twin Towers di New York, la città toscana vedrà, per tre giorni, giornalisti, intellettuali, filosofi, militari, registi, critici cinematografici, musicisti, scrittori, economisti e storici confrontarsi su temi quali l’ascesa di Obama, la crisi economica e finanziaria statunitense, gli Usa come terra di grandi sogni e grandi opportunità. Temi, questi, tutti riuniti sotto il titolo «America oggi».
Sedici conferenze e incontri di parola, sette appuntamenti musicali, quattro proiezioni cinematografiche e due mostre a tema, ma anche laboratori creativi per bambini, un mercatino di oggetti made in Usa, aperitivi in piazza sono gli elementi che compongono la kermesse, alla quale prenderanno parte importanti protagonisti della cultura italiana come Tito Boeri, Mario Calabresi, Beppe Severgnini, Massimo Teodori, Walter Veltroni e apprezzati musicisti internazionali quali Renzo Arbore, Lee Konitz, Marco di Maggio e Beppe Gambetta, che si esibiranno con il loro miglior repertorio jazz.
Tra gli eventi collaterali, si segnalano l’annullo filatelico e la mostra itinerante American Roadside Architecture, in calendario fino al 19 settembre (tutti i giorni, 10.00-13.00 e 16.00-20.00) presso gli spazi dell'Accademia di Belle arti di Carrara.
Attraverso cinquantacinque immagini, John Margolies documenta la lenta scomparsa di un tipo singolare di architettura popolare americana fiorita nella prima metà del XX secolo lungo le strade d'America e oggi quasi del tutto scomparsa: il Mom and Pop business, creato appositamente per catturare l'attenzione dei turisti e degli automobilisti e obbligarli ad uno stop in una stazione di servizio, in un'area di ristoro, in un piccolo motel.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] La bandiera americana in marmo dello scultore Luciano Massari; [fig. 2 e fig. 3] Immagine di John Margolies per la mostra American Roadside Architecture

Informazioni utili
Con-vivere Carrara Festival. Massa Carrara – sedi varie. Dall’11 al 13 settembre 2009. Ingresso libero e gratuito. Informazioni: tel. 0585.55249, fax 0585.775219, info@con-vivere.it. Sito Web: www.con-vivere.it.

Futurismo, Siena celebra il mito della velocità

I tesori d'arte del Trecento e del Quattrocento senese, con le loro ricche decorazione dalle cromie sgargianti e i loro ieratici fondi color zafferano, incontrano la dirompente vitalità del Futurismo, con il suo culto del tempo veloce e del dinamismo simultaneo. Accade alla Pinacoteca nazionale di Siena, dove fino a domenica 4 ottobre va in scena la mostra Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro, promossa dalla soprintendenza per i Beni artistici e storici di Siena e Grosseto, dagli assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Siena e dalla Fondazione Monte Paschi attraverso Vernice progetti culturali.
Automobili e motociclette d’epoca futurista, datate tra il 1909 e il 1930, formano il cuore pulsante della rassegna, curata da Gabriele Borghini e nata come omaggio al più noto movimento avanguardista italiano, nell'anniversario dei cent'anni dalla pubblicazione del suo primo manifesto sul quotidiano francese Le Figaro.
Ad aprire il percorso espositivo è una Fiat 0 del 1913, che ricorda la famosa caduta nel fosso di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta nel 1908, alla guida di una Fiat 4 cc. Sempre all’ingresso, accanto al pozzo del cortile coperto, sono esposte due sidecars: una Harley Davidson del 1917 e una Triumph del 1922. Al secondo piano della pinacoteca, nei tre saloni dei fondi d’oro, è, invece, possibile ammirare una carrellata di moto Guzzi, Frera, Gilera, Bianchi, Indian, Bmw e Peugeot.
L'esposizione senese, il cui allestimento minimalista è stato realizzato da Alberto Scarampi di Pruney, non guarda, però, solo alla macchina come invenzione figurativa e oggetto artistico, ma ne celebra anche la meccanica interna, i telai quali vere e proprie costruzioni architettoniche, attraverso un curioso gioco di specchi che mette in relazione modelli anatomici, in gesso o cera, con opere pittoriche di straordinaria complessità compositiva, nelle quali il movimento e la tensione energetica dei corpi assume il significato di macchina espressiva.
Nella sala del Beccafumi, dominata dal grande dipinto Caduta degli angeli ribelli, è allestito, per esempio, il confronto con una straordinaria tela del primo Novecento XXI secolo di Giovan Battista Crema, di proprietà del cantante Lucio Dalla e raffigurante l’inferno umano, dove compaiono anatomie nude e avviluppate in un vortice ineluttabile. Nella sala dei disegni al tratto, preparatori per il pavimento del Duomo di Siena, si trovano, invece, allineati modelli anatomici sezionati per mostrarne gli ingranaggi interni, oltre a due motori di automobili degli anni ’20, a una colonna vertebrale in formaldeide dentro il suo contenitore vitreo ed altri reperti e materiali.
In concomitanza con la mostra, la Sala del cenacolo accoglie l’opera Splendore simultaneo del Palio di Siena (1937) di Corrado Forlin, ambientata in un allestimento teatrale, a cura di Andrea Milani, tratto da Il Palio di Siena di Duilio Cambellotti con riferimenti a disegni di bandiere di quel periodo conservate nei musei delle diciassette contrade e decorate con motivi geometrici e raggisti.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Corrado Forlin, Splendore simultaneo del Palio di Siena, 1937. [fig. 2 e fig. 3] Visioni d’insieme dell’allestimento della mostra Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro.


Informazioni utili
Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro
. Pinacoteca nazionale di Siena - Siena. Orari: da martedì a sabato, ore 10.00 -18.00; lunedì, domenica e festivi, ore 9.00–13.00. Ingresso: intero €4.00; ridotto €2.00 (cittadini dell' Unione europea tra 18 e 25 anni, insegnati di ruolo nelle scuole statali); gratuito per cittadini dell' Unione europea di età inferiore ai 18 anni o superiore ai 65 anni; studenti e docenti delle Facoltà di Architettura e di Lettere - indirizzo Storia dell'arte; dipendenti Mbac; guide turistiche autorizzate nell'esercizio della propria attività, appartenenti all' Icom. Catalogo: Protagon, Siena. Informazioni: tel. 0577.286143 o pinacoteca.siena@libero.it. Fino a domenica 4 ottobre 2009.

Bambini di Beslan, una mostra ricorda la strage

1° settembre 2004. Beslan, Ossezia del Nord. Un gruppo di trentadue fondamentalisti islamici e separatisti ceceni prende in ostaggio, per tre lunghissimi giorni, circa 1.300 persone della scuola Numero Uno. L’assalto dei corpi speciali russi si trasforma in una strage: più di 300 i morti, tra cui 186 bambini, e oltre 700 i feriti.
Cinque anni dopo, l’eco dell’eccidio di Beslan rivive, negli spazi della CreaCityGate di Milano, attraverso le sculture visionarie di Vannetta Cavallotti, accompagnate dai versi di diciassette poeti italiani, selezionati da Guido Oldani, tra i quali Luciano Erba, Maurizio Cucchi e Arturo Schwarz.
Centoottantasei sono le formelle che costituiscono l’intero lavoro dell’artista bergamasca in ricordo della stage osseziana, in memoria «di coloro che sono caduti,– racconta la stessa autrice- ma anche di quelli che, sopravvissuti, avranno per sempre negli occhi e nella mente l’orrore di ciò che hanno visto».
Di queste opere, la mostra milanese ne propone circa una trentina, eseguite con tecniche miste e materiali eterogenei (resina poliestere, marmo, collage grafico, object trouvé, fotografie, carte giapponesi), ciascuna delle quali, come una sorta di reliquiario, pietrifica e imbriglia in una dimensione metafisica paure, emozioni e angosce dei bambini di Beslan, ma anche i pensieri rassicuranti che corrono ai genitori, alle loro case con i giocattoli e agli oggetti del quotidiano.
Nel singolare allestimento ideato dallo Studio Datei Nani di Bergamo, le formelle sono accostate a un nucleo di sculture bianche, veri e propri calchi di libri sui quali l’artista è intervenuta con tecniche miste all’acqua per narrare metaforicamente la tragedia, nello stratificarsi di immagini evocative.
Tutto intorno alle opere dedicate al dramma e alla memoria, si dispongono le sculture dell’attesa: piccole case con interventi di fibre ottiche evocano il villaggio che attende il ritorno dei suoi bambini; una sontuosa sedia antica, inglobata in un blocco di resina trasparente, congela l’attesa; un paio di candidi scarponi camminano seguiti da una folla di occhi che guardano dritto verso lo spettatore, condensando nell’atto del vedere la presa di coscienza di un dramma reale; una grande bambola di cera e un dinosauro di gesso riconducono alla tenerezza dei giochi d’infanzia.
A rappresentare i due poli del percorso visivo, sono, infine, due grandi sculture: da un lato il fantasma della morte, dall’altro il bronzo dell’angelo velato, dal quale spira tutta la leggerezza e la dolcezza di una Resurrezione.

Didascalie
[fig. 1] Vannetta Cavallotti, Beslan, 2008. Installazione, gesso e carta; [fig. 2] Vannetta Cavallotti, Libro X, 2008, carta e gesso; [fig. 3] Vannetta Cavallotti, Opera n. 29, 2008, resina, poliestere, marmo, collage grafico, fotografie, carte giapponesi.

Informazioni utili
Vannetta Cavallotti. Bambini di Beslan. CreaCityGate, viale Pasubio, 14 - Milano. Orari: 11.00-19.00; chiuso la domenica e il lunedì. Ingresso libero e gratuito. Informazioni: tel. 331.7801559. Catalogo: disponibile in mostra. Fino all’8 ottobre 2009.