martedì 27 gennaio 2015

«I mondi di Primo Levi» in mostra a Torino

È un vagone piombato uguale a quelli usati per deportare ebrei e prigionieri politici nei campi di concentramento ad annunciare, a chi arriva a piazza Castello, la mostra «I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza» con la quale Torino ricorda, negli spazi della Corte medioevale di Palazzo Madama, lo scrittore piemontese, del quale è in uscita a New York l’edizione completa in inglese della sua opera, e il settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz.
L’esposizione, curata da Fabio Levi e Peppino Ortoleva, con la consulenza di vari specialisti quali Gianfranco Cavaglià, Anna Rita Bertorello, Roberta Mori e Cristina Zuccaro, si propone di mettere in luce la multiforme personalità di un uomo conosciuto soprattutto per aver consegnato l’orrore dei lager nazisti all’immortalità della pagina letteraria, ma che è stato anche chimico, scultore di esili figure in filo di rame, autore di poesie e scrittore di un libro come «La chiave a stella», nel quale si racconta, ripercorrendo la storia di Tino Faussone, costruttore di tralicci e di ponti in ferro in vari Paesi del mondo, come il lavoro possa costituire una risorsa decisiva per la felicità degli esseri umani.
Illustrazioni inedite, videoinstallazioni, oggetti d’epoca, sculture, audiovisivi, pannelli esplicativi e citazioni offrono così un ritratto a tutto tondo di Primo Levi (Torino, 1919-1987), disegnando un profilo che va oltre la sua testimonianza sugli orrori della Shoah e il suo racconto sui recessi più dolorosi e insondabile del XX secolo espresso attraverso libri quali «Se questo è un uomo» e «I sommersi e i salvati».
L’inesauribile curiosità dello scrittore per l’animo umano, il suo sguardo spesso ironico e sempre lucido sui «vizi di forma» della realtà contemporanea, la sua inesausta ricerca di un dialogo continuo con l’altro, l’attenzione per i vari aspetti del mondo ebraico, l’applicazione della scienza nel quotidiano e l’amore per il lavoro ben fatto emergono, passo dopo passo, in questa bella mostra promossa dal Centro internazionale di Studi Primo Levi, con un occhio rivolto soprattutto alle esigenze educative dei più giovani, e concepita per essere itinerante, facendo tappa in più città italiane e all’estero, dalla Fondazione Fossoli di Carpi a Berlino.
Il percorso-scoperta, visitabile fino al 6 aprile, presenta, nello specifico, fotografie che ritraggono Primo Levi in decine di momenti quotidiani o nel suo lavoro in fabbrica, copertine di libri, videointerviste con le sue idee a proposito della scrittura, microscopi e becher d'epoca provenienti dal museo dell'Università di Torino, tavole illustrate inedite sulla sua «Storia di un atomo di carbonio» e una bellissima farfalla in rame realizzata con scarti di produzione.
A latere della mostra, e per una sua maggiore valorizzazione, è previsto un fitto programma di eventi e iniziative di diversa natura: letture multilingue, convegni e dibattiti, presentazioni di libri, proiezione di filmati, visite guidate per le scuole.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Primo Levi con gli studenti della scuola media  «Rosselli» di Torino, 24 maggio 1979; [fig. 2] Farfalla realizzata da Primo Levi con fili di rame; [fig. 3] Edizione in lingua tedesca del libro  «I sommersi e i salvati»

Informazioni utili 
«I mondi di Primo Levi - Una strenua chiarezza».Palazzo Madama -Museo civico d’arte antica, piazza Castello - Torino. orari: martedì-sabato, ore 10.00 -18.00; domenica, ore 10.00 -19.00; la biglietteria chiude un’ora prima; chiuso il lunedì. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 5,00. Informazioni: tel. 011.4433501. Sito internet: www.palazzomadamatorino.it. Fino al 6 aprile 2015. 

1 commento:

Fogli d'arte ha detto...

In occasione della mostra «I mondi di Primo Levi», la casa editrice Einaudi presenta la raccolta «Così fu Auschwitz. Testimonianze 1945-1986», un libro grazie al quale l’attività di Primo Levi come testimone diretto del lager, esercitata lungo l’intera sua vita di scrittore e di uomo pubblico, raggiunge una piena e coerente visibilità.
Il volume sarà presentato mercoledì 28 gennaio, alle ore 18, a Torino, nella Camera delle Guardie di Palazzo Madama, da Alberto Cavaglion, Ernesto Ferrero, Fabio Levi e Domenico Scarpa.
«Così fu Auschwitz. Testimonianze 1945-1986» raccoglie – si legge nella presentazione «circa trenta testi e documenti per la maggior parte inediti o mai riuniti in volume: interventi che mettono a nostra disposizione le verità più precise – e inesorabili perché precise – sulla macchina dello sterminio. Il libro si apre con il rapporto su Auschwitz che il medico-chirurgo Leonardo De Benedetti e il dottore in chimica Primo Levi stesero nella primavera 1945 su richiesta dell’esercito russo. A quella precoce testimonianza seguono in ordine cronologico, lungo un arco di oltre quarant’anni, articoli apparsi in giornali e riviste, interventi pronunciati in pubblico, deposizioni rese in vista di processi contro criminali nazisti (qui la voce di Leonardo torna ad affiancarsi a quella del suo amico), testi ufficiali commissionati a Levi quale figura autorevole fra i reduci dei lager».
L'ingresso è libero fino a esaurimento posti disponibili. Informazioni al numero 011.4433501.

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