ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 5 settembre 2008

Teatro Sociale di Busto Arsizio, una stagione all'insegna della donna e dell'impegno civile

Dalla prosa alla danza, dall’operetta alla lirica, dalla commedia dialettale al dramma-documento: un articolato ventaglio di generi teatrali caratterizza la stagione 2008/2009 del teatro Sociale di Busto Arsizio.
Autori impegnati del calibro di Corrado Augias ed Enzo Lauretta, interpreti di vaglia come l’attore Paolo Bonacelli e la soprano Dianora Marangoni, ma anche realtà attive sul territorio locale quali I Legnanesi di Felice Musazzi, il Centro arte danza di Olgiate Olona e la Millennium Dance di Lonate Pozzolo sono tra gli interpreti e i drammaturghi che calcheranno le assi del palcoscenico di piazza Plebiscito tra il novembre 2008 e l’aprile 2009.
Otto gli spettacoli in cartellone, tra cui un’anteprima nazionale e tre esclusive provinciali, per sei mesi di programmazione, equamente divisi tra ospitalità e produzioni interne, che porteranno il pubblico a compiere un affascinante viaggio nei meandri del teatro, della musica e della danza italiana e internazionale, sotto il segno della donna e dell’impegno civile.
Fiore all’occhiello della stagione sarà lo spettacolo -in esclusiva provinciale al teatro Sociale di Busto Arsizio- Aldo Moro. Una tragedia italiana, teatro-documento a firma di Corrado Augias e Vladimiro Polchi, che racconta la cronaca dei cinquantacinque giorni più lunghi e oscuri della storia italiana del secondo dopoguerra, quelli della prigionia dello statista pugliese nel «carcere del popolo», attraverso le sue lettere agli amici di partito, a papa Paolo VI e ai familiari, ma anche con immagini tratte dai telegiornali dell’epoca e spezzoni di film realizzati sul caso, da Piazza delle cinque lune di Renzo Martinelli a Buongiorno notte di Marco Bellocchio. A ripercorrere la storia di quello che Leonardo Sciascia ha definito l’«l’affaire Moro» saranno, nella serata di venerdì 30 gennaio 2009 (ore 21.00), Paolo Bonacelli e Lorenzo Amato, sotto la regia di Giorgio Ferrara.
Mette in scena una storia forte e attuale anche una delle altre due esclusive provinciali in cartellone nella sala di piazza Plebiscito: Maddalena di Enzo Lauretta, testo vincitore nel 2005 del PremiOpera Fantiano, che affronta una tematica eticamente sensibile come quella del sacerdozio femminile e un argomento spinoso quale la drammatica difficoltà di perseverare, sul versante maschile, il celibato sacerdotale. La data da fissare in agenda per assistere a questo lavoro teatrale, in scena per la regia di Alfredo Traversa e con la compagnia pugliese Teatro della Fede–Centro di anime e corpi di Grottaglie, è quella di giovedì 23 aprile 2009 (ore 21.00).
Chiude l’elenco delle esclusive provinciali in cartellone al teatro Sociale la briosa operetta La mia santarellina, nuova produzione della compagnia La Belle Epoque di Ravenna, ispirata alle opere Mam’zelle Nitouche di Henri Meilhac e ‘Na santarella di Edoardo Scarpetta, su musiche di Giorgio Tazzari, che venerdì 3 aprile 2008 (ore 21.00) porterà il pubblico tra le atmosfere eleganti e maliziose della Francia fin de siècle.
Atmosfere d’antan si respireranno anche in Isadora. Omaggio alla Duncan, appuntamento di teatro-danza dedicato alla leggendaria ballerina americana che inventò la cosiddetta «danza libera», nuovo genere che si pose in aperta polemica con l’accademia e che, a inizio Novecento, indicò la via verso il balletto astratto. A far rivivere sul palco questa icona del secolo scorso –donna di scrittura, intellettuale anticonvenzionale, amante appassionata e madre tenera- saranno, nella serata di giovedì 26 febbraio 2009 (ore 21.00), il Centro arte danza di Olgiate Olona e la compagnia Attori del teatro Sociale.
A una prima scorsa al programma di sala, risulta, dunque, chiaro che «Chi dice donna, dice…teatro» potrebbe essere lo slogan della nuova stagione della struttura di piazza Plebiscito. Tantissime sono, infatti, le figure femminili che il pubblico potrà incontrare,dall’affascinante Maddalena alla «santarellina» Chanel e all’elegante Isadora Duncan, ma non solo. Donna dal fascino raffinato è la protagonista di Sogno, ma forse no, atto unico di Luigi Pirandello dedicato al rapporto tra realtà e illusione, con cui gli Attori del teatro Sociale debutteranno, sotto la regia di Delia Cajelli, a Bratislava (in Slovacchia) il prossimo ottobre, per poi approdare a Busto Arsizio nella serata di giovedì 27 novembre 2008 (ore 21.00) e ad Agrigento, nell’ambito del 45° Convegno internazionale di studi pirandelliani, in programma ai primi di dicembre.
Donne sono le due protagoniste dell’opera lirica Il trovatore di Giuseppe Verdi, su libretto di Salvatore Cammarano e Leone Emanuele Bardare: l’angelicata Leonora e la passionale zingara Azucena, le cui storie sarà possibile rivivere mercoledì 3 dicembre 2008 (ore 21.00) in una serata organizzata dalla società Amilcare Ponchielli di Busto Arsizio e in memoria di Vittorio Tosto. E donna è anche la dolce e generosa Befana, la cui storia avventurosa sarà al centro dello spettacolo natalizio La freccia azzurra, ispirato all’omonima favola di Gianni Rodari, che vedrà salire sul palco, nella serata di lunedì 22 dicembre 2008 (ore 21.00), gli Attori del teatro Sociale e la Millennium Dance di Lonate Pozzolo.
Non potevano, infine, mancare nel cartellone 2008/2009 del teatro Sociale i Legnanesi di Felice Musazzi, che martedì 3, mercoledì 4 e giovedì 5 marzo 2009 (ore 21.00) porteranno in scena la loro nuova rivista, nata per festeggiare i sessant’anni di vita di Teresa, Mabilia e Giovanni, e che giovedì 18 settembre 2008 (ore 21.00) saranno ospiti della serata di presentazione di BA Teatro 2008-2009 (ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento dei posti), rassegna comunale che raccoglie le programmazioni della società Palkettostage–International Theatre Production e dei teatri Manzoni, San Giovanni Bosco e Sociale.
La vera “ciliegina sulla torta” della stagione 2008/2009 della sala di piazza Plebiscito sarà, però, l’apertura di un nuovo spazio dedicato al «teatro di parola e di ricerca», i cui lavori di restyling sono in fase di ultimazione: il ridotto Luigi Pirandello. Qui, da ottobre 2008 a maggio 2009, verranno ospitati dodici eventi collaterali rivolti a un «pubblico di nicchia», come i saggi degli allievi della scuola di recitazione Il metodo (mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre 2008, ore 21), gli omaggi ad Anna Magnani (giovedì 12 marzo 2009, ore 21), Eleonora Duse (giovedì 26 marzo 2009, ore 21.00) e all’intellettuale bustocco Este Milani (giovedì 20 novembre 2008, ore 21.00), e la rassegna Cultura lombarda. Autori e opere, suddivisa in quattro appuntamenti dedicati rispettivamente a Carlo Maria Maggi (giovedì 9 aprile 2009, ore 21), Carlo Porta (mercoledì 15 aprile 2009, ore 21.00), Carlo Bertolazzi (giovedì 7 maggio 2009, ore 21.00) e Angelo Bottigelli (giovedì 21 maggio 2009, ore 21.00).
A tenere a battesimo la nuova sala saranno, nel mese di novembre, due appuntamenti organizzati in collaborazione con il Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento: lo prima nazionale dello spettacolo Teneri amori (giovedì 13 novembre 2008, ore 21.00), riduzione dell’omonimo romanzo di Enzo Lauretta, e la messa in scena del monologo L’atroce notte di Stefano Milioto (venerdì 14 novembre 2008, ore 21.00), che debutterà a Bratislava (in Slovacchia) nel mese di ottobre.
Chiude la programmazione del ridotto Luigi Pirandello una scoppiettante serata in ricordo dei cent’anni dalla nascita del Futurismo, in programma nella serata di venerdì 20 febbraio 2009, a un secolo esatto di distanza dalla pubblicazione del primo manifesto di Filippo Tommaso Marinetti su Le Figaro.
Le novità che il teatro Sociale ha in serbo per i suoi utenti non finiscono, però, qui. «Quest’anno – spiega Delia Cajelli, direttrice artistica della sala di piazza Plebiscito- abbiamo pensato a una riduzione del prezzo dei biglietti per incrementare la partecipazione del pubblico e, nello stesso tempo, per combattere il caro-vita, che porta molti a rinunciare alle spese per il tempo libero e la cultura. Invariati rispetto allo scorso anno rimarranno i biglietti per lo spettacolo dei Legnanesi, il cui costo varia dai 35 ai 25 euro; mentre per tutti gli altri appuntamenti abbiamo studiato prezzi alla portata di tutte le tasche, compresi tra i 16 e i 12 euro. Il nostro intento è di portare a teatro più giovani e più anziani».
I biglietti per gli spettacoli in programmazione presso il teatro Sociale di Busto Arsizio possono essere acquistati da lunedì 8 settembre 2008. Il botteghino, sito in piazza Plebiscito 1 (tel. 0331 679000/0331 632912), osserva i seguenti giorni di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 17.00 alle 19.00. Le prenotazioni telefoniche possono, invece, essere effettuate presso gli uffici del teatro, al numero 0331 679000, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, e il sabato, dalle 9.30 alle 12.30.

Didascalie delle immagini

[fig. 1] Interno del teatro Sociale di Busto Arsizio (Varese); [fig. 2] Immagini tratte dagli ultimi spettacoli della compagnia I Legnanesi di Felice Musazzi; [fig. 3] Una scena dello spettacolo Maddalena di Enzo Lauretta, con la compagnia Teatro della Fede–Centro di anime e corpi di Grottaglie; [fig. 4] Una scena dello spettacolo La mia santarellina con la compagnia La Belle Epoque di Ravenna; [fig. 5 e fig. 6] Una scena dello spettacolo Aldo Moro. Una tragedia italiana di Corrado Augias e Vladimiro Polchi.

Informazioni utili
Stagione 2008-2009. Il teatro Sociale Srl, piazza Plebiscito 1 - 21052 Busto Arsizio (Varese). Botteghino: lunedì, mercoledì e venerdì, ore 17.00-19.00. Informazioni: tel. 0331 679000. Sito web: www.teatrosociale.it.

martedì 17 giugno 2008

Busto Arsizio, al teatro Sociale le riflessioni sull'amore di un giovane Wojtyla

Nuovo appuntamento con la produzione drammaturgia e poetica di papa Giovanni Paolo II al teatro Sociale di Busto Arsizio. Dopo il seminario-spettacolo dello scorso giovedì 27 marzo dedicato all’avventura del Teatro rapsodico clandestino di Cracovia, esperienza che segnò profondamente la gioventù di Karol Wojtyla, la sala di piazza Plebiscito accoglie la compagnia di casa, gli Attori del teatro Sociale, con la prima nazionale del dramma La bottega dell’orefice, testo che la critica considera il capolavoro teatrale del pontefice polacco e di cui sono state realizzati un radiodramma con Raul Grassilli e Milena Vukotic, una riduzione cinematografica per la regia di Michael Anderson, un balletto prodotto da Mondivicini e numerosi allestimenti teatrali, ultimo dei quali quello di Dominic Cheung Ho Kin in lingua cinese.
Lo spettacolo, commissionato da monsignor Claudio Livetti alla regista Delia Cajelli, andrà in scena alle 21 di sabato 28 giugno, a chiusura del programma di eventi organizzato per la festa di San Giovanni Battista, patrono della città di Busto Arsizio. Sul palco saliranno gli attori Valentina Brivio, Ambra Greta Cajelli, Davide De Mercato, Gerry Franceschini, Mario Piciollo e Anita Romano; le parti corali saranno interpretate dagli allievi del secondo e del terzo anno della scuola di recitazione Il metodo.
Pubblicato nel dicembre 1960 sul settimanale cattolico Znak di Cracovia, con lo pseudonimo di Andrzej Jawień, e rappresentato per la prima volta nel 1979, il dramma La bottega dell’orefice è, nelle stesse parole del suo autore, una «meditazione sul sacramento del matrimonio» in forma di dialogo-monologo, un piccolo trattato sul fidanzamento e sulle nozze, intese come unione eterna e indissolubile capace di prevalere sulla vulnerabilità dei sentimenti umani, sulle difficoltà della vita quotidiana e persino sulla morte.
Il testo -suddiviso in tre atti intitolati rispettivamente I richiami, Lo sposo e I figli- racconta la storia di tre amori e tre matrimoni nel periodo a cavallo tra la seconda guerra mondiale e gli anni Sessanta. Il primo rapporto su cui il futuro papa Giovanni Paolo II si sofferma è quello tra Andrea e Teresa: un sentimento intenso, bruscamente interrotto dalla guerra e capace di oltrepassare la morte, permanendo nel figlio Cristoforo. Il testo passa, quindi, alla narrazione del legame, difficile e problematico, che unisce Stefano e Anna. Il loro matrimonio è minato dall’indifferenza e dall’incomprensione, pervaso da una sottile ostilità che porta la donna a stabilire contatti con altri uomini e a tentare di vendere, inutilmente, la propria fede, per lei simbolo ormai privo di significato. L’ultimo atto –che ritrova in scena tutti i personaggi tranne Andrea, morto in guerra- è, invece, dedicato all’amore, esitante e fragile, tra i figli nati dalle due precedenti coppie: i giovani Monica e Cristoforo. Il loro è un rapporto che germoglia da complessi e incertezze, che porta il peso delle diverse eredità spirituali lasciate loro dai genitori.
L’orefice -la cui bottega, sempre evocata ma mai presente, fa da filo conduttore all’intero dramma- rappresenta la voce della coscienza. La sua vetrina è il luogo in cui si specchiano gli affanni, i dubbi, i desideri e le insicurezze dei vari personaggi, dove l’amore umano si conforma all’«Amore assoluto». Notevole importanza nello svolgimento del dramma ha anche la figura di Adamo, archetipo dell’uomo, guida spirituale delle tre coppie e personaggio che si fa portavoce delle idee di papa Giovanni Paolo II sul matrimonio.
Sul piano formale questo testo, che mostra una straordinaria delicatezza nel raccontare l’innamoramento e i palpiti del cuore, risente dell’esperienza del Teatro rapsodico, fondato negli anni Quaranta, in pieno regime nazista, dal professor Mieczyslaw Kotlarczyk, insegnante di lingua polacca e teorizzatore di una forma di rappresentazione legata al culto della «parola viva», dove si cessava di far uso di sipario e palcoscenico tradizionale, nonché di scene, costumi e trucco, per dare spazio prioritario alle rime e al ritmo di un’opera teatrale. Il testo è, infatti, composto da monologhi pronunciati da persone che in apparenza sono insieme, ma che non si parlano direttamente. La struttura è, dunque, quella del «teatro interiore», dove lo spazio e il tempo vengono trasfigurati in una dimensione metafisica.
«Dal punto di vista della regia –spiega Delia Cajelli- ho scelto di privilegiare la parola, secondo i dettami del Teatro rapsodico. I costumi, la scenografia e le luci saranno semplici, piuttosto scarni, e giocati sulle toni del bianco e del nero, i colori degli abiti nuziali, ma anche le tinte simbolo del bene e del male, del cuore e della mente. Le musiche che accompagneranno lo spettacolo –prosegue la regista bustese- saranno quelle classiche dei matrimoni, dall’Ave Maria di Franz Schubert alla Marcia nuziale, tutte rigorosamente interpretate dal vivo».
L’ingresso è libero e gratuito, offerto alla cittadinanza dall’amministrazione comunale di Busto Arsizio.

Didascalie delle immagini
[fig. 1, fig. 2 e fig. 3] La compagnia Attori del teatro Sociale impegnata nell'allestimento dello spettacolo Karol Wojtyla e il teatro rapsodico. Foto: Il teatro Sociale Srl.

Informazioni utili
La bottega dell'orefice. Teatro Sociale, piazza Plebiscito, 1 - 21052 Busto Arsizio. Data: sabato 28 giugno 2008, ore 21.00. Ingresso libero e gratuito. Informazioni al pubblico: Il teatro Sociale srl, piazza Plebiscito 1, 21052 Busto Arsizio (Varese), tel. 0331 679000, fax. 0331 637289, info@teatrosociale.it, www.teatrosociale.it.

Busto Arsizio, al teatro Sociale uno zodiaco a passo di danza

Dal tenace ariete al romantico pesci, passando per il mutevole gemelli, l’elegante bilancia e il rigoroso capricorno: è lo zodiaco, con i suoi dodici segni e i suoi quattro elementi, il protagonista dello spettacolo Magica notte che la Star dance di Turbigo presenta alle 21.00 di venerdì 20 giugno al teatro Sociale di Busto Arsizio. Oltre settanta giovani ballerini, di età compresa tra i 4 e i 18 anni, calcheranno le assi del palcoscenico di piazza Plebiscito, presentando una quindicina di coreografie sul tema dell’astrologia e della lettura della sfera celeste, firmate da Elisa Vai, con la collaborazione di William Fernandez, Gaetano Castiglia e Housnj. I costumi sono stati realizzati da Rossana Ferrari e Lia Ballarati.
Tra un arabesque e un rond de jambe, tra un jeté e un pas de bourré, ci sarà anche l’occasione per ridere con due giovani comici emergenti, Franco Giannella e Marco Francone, che, con le loro battute e i loro sketch, accompagneranno il pubblico tra scatenate coreografie di rock and roll acrobatico, divertenti balletti hip hop e raffinati passi di classico e modern.
«Tra i pezzi più divertenti –racconta Elisa Vai, che ha recentemente curato per il teatro Sociale di Busto Arsizio le coreografie dello spettacolo Arlecchino, professione servitore- va ricordato quello modern dedicato al segno del cancro, che sarà interpretato da tanti piccoli ballerini e che si ispirerà ai colori e alle atmosfere del film Alla ricerca di Nemo. Molto vivaci e pieni di ritmo –prosegue la giovane coreografa- saranno anche i brani dedicati ai pesci e al toro, l’uno di rock and roll acrobatico, l’altro modern. Per rappresentare aria, acqua, fuoco e terra, i quattro elementi dello zodiaco, sono state, invece, realizzate delle curiose coreografie animate».
Lo spettacolo gode della collaborazione della Pro Loco di Turbigo, che sta organizzando un pullman per facilitare il raggiungimento del teatro Sociale ai concittadini che intendano seguire la Star Dance nella sua trasferta bustese.

Informazioni utili
Magica notte
. Teatro Sociale, piazza Plebiscito, 1 - 21052 Busto Arsizio (Varese). Data: venerdì 20 giugno 2008, ore 21.00. Ingresso: € 12.00 Informazioni: Star Dance, via Villoresi, 18 – 20029 Turbigo (Milano), tel. 339 8178871 (signora Rossana Ferrari). Sito web: www.teatrosociale.it.