ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 14 ottobre 2014

«Incredibly Close», i Subsonica premiano i loro fan

Dopo aver conquistato la classifica dei dischi più venduti con l’album «Una nave in una foresta», dove nel brano «Terzo Paradiso» compare anche un recitativo di Michelangelo Pistoletto, uno dei grandi nomi dell’Arte povera italiana, i Subsonica si preparano a stupire il pubblico con il loro nuovo tour, che avrà inizio venerdì 31 ottobre da Jesolo e che, prima della fine dell’anno, toccherà una decina di città italiane, tra cui Roma, Firenze, Torino e Milano.
«Sali sul palco con noi»: è lo slogan scelto dalla band torinese per lanciare su Google+ «Incredibly Close», un concorso ideato dall’agenzia di comunicazione digitale «Isobar» che consentirà ai fan di contribuire attivamente ai concerti, animando le giacche futuristiche che Samuel e i suoi colleghi indosseranno durante le loro esibizioni live, della cui progettazione si è interessata la fashion house londinese Cute Circuit.
Partecipare è molto semplice. Utilizzando Google+ Motion, il creatore di immagini Gif disponibile su Google Plus, gli utenti potranno creare animazioni a tema domenicale, in omaggio al nuovo singolo della band, e condividerle sul social network di Google con l'hashtag #GIFdidomenica.
Le dieci migliori animazioni verranno selezionate dai Subsonica e scorreranno sulle giacche di tutti i componenti della band, grazie all'innovativa tecnologia «wearable», a tempo di musica, accompagnando le parole della canzone «Di domenica».
A tutti i vincitori del contest, che sarà supportato da un video su You Tube (www.youtube.com/watch?v=CMFe1xyvPbg), verranno donati biglietti per i concerti in cartellone fino al 1° dicembre 2014: un’occasione, questa, non solo per ascoltare una delle band pop più apprezzate del momento, ma anche per vedere come la moda si possa “sposare” con la musica e le nuove tecnologie digitali.
Tra i concorsi appena lanciati in rete si segnala anche la quarta edizione del premio Comel per l’arte contemporanea, dedicato alla memoria di Vanna Migliorin, che si propone di selezionare tredici artisti dell’Unione europea per una mostra in programma tra marzo e aprile 2015 a Latina.
«Leggero come l’alluminio» è il titolo di questa edizione della competizione, le cui iscrizioni rimarranno aperte fino al prossimo 31 dicembre e che, come da tradizione, vuole richiamare l’attenzione sulle possibilità espressive, estetiche, comunicative e costruttive dell’alluminio.

Informazioni utili 
«Incredibly Close» - Sul palco con i «Subsonica». Informazioni e iscrizioni su: https://plus.google.com/u/0/+subsonica/pos

«Premio Comel per l’arte contemporanea». Informazioni: Comel, via Congiunte Sinistre, 398 – 04100 Latina (Latina) – Italia, tel. 0773.487546 o info@premiocomel.it. Sito web: www.premiocomel.it. Iscrizioni fino al 31 dicembre 2014. 

lunedì 13 ottobre 2014

La Bergamo del Seicento nelle pennellate di Gian Paolo Cavagna

«Una città immersa nel cielo»: appare così Bergamo nella grande tela raffigurante la «Gloria di San Pietro, San Paolo e San Cristoforo dipinta» da Gian Paolo Cavagna (1556 circa - 1627) nel 1607, che la chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro in Colonna ha da poco restaurato grazie al prezioso contributo della Fondazione Banca popolare di Bergamo.
L'opera di grandi dimensioni, 450x265 centimetri, è stata riportata alla sua piena lettura dal restauratore Antonio Zaccaria ed è attualmente al centro di una mostra, di un video e di un ciclo di visite guidate gratuite: una serie di iniziative, queste, ideate da monsignor Gianni Carzaniga.
Gian Paolo Cavagna, considerato uno dei maggiori pittori bergamaschi del Seicento, era un parrocchiano di Sant’Alessandro in Colonna, avendo casa e studio in via Zambonate, come scrisse il Tassi nella sua biografia del 1797, nella quale si ricorda anche un soggiorno a Venezia, durante il quale il pittore avrebbe studiato nella «stanza» di Tiziano.
Nel 1607 l’artista lombardo, autore di significative opere a carattere religioso come la «Trinità e i Disciplini bianchi» ad Alzano Lombardo o la «Natività» nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, realizzò, quindi, per la “sua” chiesa la grande tela «Gloria di San Pietro, San Paolo e San Cristoforo dipinta», la cui inusuale scelta iconografica la rende un unicum nella pittura sacra lombarda di primo Seicento. Il pittore distese, infatti, sotto le nubi dei Santi un’ampia veduta panoramica di Bergamo, così fedele da diventare documento prezioso, una sorta di “fotografia” della città così come appariva nel Seicento.
Il restauro appena concluso restituisce oggi la possibilità di ammirare nella sua integrità questa splendida visione urbana, in tutti i suoi dettagli, le sue luci e le sue ombre, avendo rimosso le vecchie vernici che erano ormai pesantemente alterate e gli spessi depositi di pulviscolo atmosferico e fumo grasso delle candele.
«Solenne, bellissima e monumentale – scrive in occasione della mostra Amalia Pacia della Soprintendenza per i beni storici e artistici di Milano - è questa veduta panoramica di Bergamo che Cavagna costruisce nella grande pala allogata all’altare di san Pietro, offrendo anche oggi allo spettatore, quasi fosse un diorama ottocentesco, l’occasione di perdersi nella dimensione atemporale e astratta dell’immagine sacra e, nel contempo, di immergersi nell’attenta restituzione visiva di mura, palazzi e più umili dimore».
Nella mostra, l’accostamento tra la città vista nel Seicento dagli occhi del Cavagna e la sua immagine odierna è un invito al visitatore a cimentarsi nella ricerca di similitudini e differenze, di edifici scomparsi e di nuove emergenze architettoniche: dal nuovo campanile della Basilica di Sant’Alessandro in Colonna a quello di Santa Maria Maggiore, da Porta San Giacomo al Monastero di S. Benedetto, dalla torre del Gombito un tempo merlata al tetto a punta dell’alto campanile del Duomo, dal Campanone al monastero di Rosate, dal castello di San Vigilio alle torri del colle di San Giovanni sul quale ora sorge il Seminario vescovile, e tanti altri luoghi visibili e confrontabili nei dettagli.
Il video realizzato da Angelo Carzaniga traccia, poi, un affascinante itinerario visivo attraverso le vedute –reali e ideali– della città dipinte nei secoli, con un’attenzione speciale alle scenografiche visioni urbane che il visitatore può ammirare a tu per tu nelle opere di Gian Paolo Cavagna, Enea Salmeggia e Federico Ferrario presenti nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna. Una bella occasione, dunque, questa esposizione (a ingresso gratuito) per rivedere l'arte di un pittore che seppe fare proprio l'insegnamento del Tintoretto, dei Bassano (soprattutto di Francesco e di Leandro) e del Veronese e filtrare questa lezione con i modi del lombardo Giambattista Moroni, ottenendo un linguaggio fatto di verismo e di attenzione scrupolosa ai dettagli.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Gian Paolo Cavagna, «Gloria dei Santi Pietro, Paolo e Cristoforo», 1607, olio su tela, cm 450 x 265. Bergamo, Basilica di S. Alessandro in Colonna; [fig. 2] Durante il restauro della tela «Gloria dei Santi Pietro, Paolo e Cristoforo» di Gian Paolo Cavagna, tassello di pulitura. Foto: Antonio Zaccaria Restauro beni culturali; [fig. 3] Bergamo 2014-1607. Veduta attuale della città a confronto con la veduta dipinta da Gian Paolo Cavagna. Foto: Nello Camozzi. 

Informazioni utili 
«Gian Paolo Cavagna. Una città immersa nel cielo». Basilica di Sant’Alessandro in Colonna - Bergamo. Orari della mostra: da lunedì a sabato, ore 10.00-12.00 e ore 16.00-18.00; domenica, ore  16.00-18.00. Visite guidate gratuite, con ritrovo direttamente in basilica: tutti i martedì e tutte le domeniche, alle ore 16.00; tutti i giovedì e tutti i sabato, alle ore 20.45. Ingresso libero. Informazioni:  tel. 338.4346584. Fino al 26 ottobre 2014. 


venerdì 10 ottobre 2014

Trieste, anche i musei civici partecipano alla Barcolana

È la regata velica più affollata del Mediterraneo. Ed è anche quella che vanta uno degli scenari naturali di maggior incanto in tutta Italia, con le bianche torri del Castello di Miramare, quell’incantevole salotto dall’aplomb mitteleuropeo che è piazza Unità d’Italia e il Faro della Vittoria, punto di riferimento per tutti i marinai che risalgono l’ultimo tratto dell’Adriatico.
Domenica 12 ottobre Trieste torna ad ospitare la Barcolana, grande festa della vela giunta alla sua quarantaseiesima edizione che, auspicando buon vento e scongiurando bonaccia, vedrà grandi imbarcazioni attrezzate con le più moderne tecnologie e guidate da equipaggi di professionisti percorrere le stesse rotte di barchette di sei metri (misura minima, questa, imposta dalla competizione) con a bordo amatori che, snobbando il cronometro, si godranno quello che per tutti gli appassionati di mare è uno spettacolo unico al mondo, da non perdere almeno una volta nella vita.
La Barcolana non è, però, solo una sfida competitiva, è anche un momento di festa con concerti, degustazioni ed eventi di vario genere, alla quale parteciperanno anche i musei civici della città, dal Revoltella al Sartorio, con un’offerta che appare particolarmente ricca: venerdì e sabato si potrà, infatti, accedere a tutti gli spazi comunali acquistando un biglietto da dieci euro valido per due giorni, mentre domenica l'ingresso sarà gratuito per tutti.
Ma non basta: al museo teatrale «Carlo Schmidl» sarà, per esempio, possibile vedere la mostra «Che storia la Rai...50 anni della sede Rai per il Friuli Venezia Giulia», di recente inaugurazione, nella quale sono esposti oggetti, fotografie, attrezzature del passato e documenti che consentono di ripercorrere mezzo secolo di attività radiotelevisiva nella regione. Tra le testimonianze in mostra si segnalano vecchi copioni, pagine del «Radiocorriere Tv», filmati sulla città friulana risalenti ai primi anni della televisione, servizi giornalistici sui principali avvenimenti accaduti negli ultimi cinquant'anni anni, brani radiofonici che hanno fatto la storia di «Radio Trieste». In una delle sale è stato ricostruito anche uno studio nel quale sarà possibile ascoltare i programmi che solitamente vengono realizzati nella sede di via Fabio Severo.
A Palazzo Costanzi, nella Sala Veruda, la Fototeca dei Musei civici di storia ed arte presenterà, invece, la mostra «Barcolana Sailing Back», costituita da una multi-proiezione di qualche migliaio di immagini che testimoniano gli infiniti aspetti del rapporto fra Trieste e il mare dall'Ottocento a oggi, ma che raccontano anche il traffico delle rive, il movimento delle navi in bacino, la folla delle vele e l'andirivieni di marinai e passeggeri.
Si vedranno proiettate anche moltissime fotografie delle ultime dodici edizioni della Barcolana e sarà esposto uno dei dipinti più noti di Ugo Flumiani: «Ore d'argento», proveniente dal Museo Revoltella. Uno spazio sarà, infine, dedicato anche a componimenti poetici sul mare.
La mostra si propone, inoltre, di valorizzare un patrimonio poco noto in città. Oggi che la fotografia ha definitivamente assunto un ruolo fondamentale di documentazione storica e di elemento centrale nella civiltà dell'immagine è più che mai importante raccogliere e conservare gli scatti che fermano attimi della nostra vita.
La Fototeca dei musei civici di Trieste offre -per restare in tema- “un mare” di fotogrammi in cui navigare: più di 2 milioni e 500 mila immagini, raccolte durante l'attività del laboratorio fotografico museale, arricchite da alcuni fondi di fotografi e agenzie fotografiche del secolo scorso. Il tutto fornisce un complesso di rilevanza storico-scientifica notevole. In tale accezione, la costituzione e accessibilità di questo fondo assumono connotazioni etiche e di riconoscimento del diritto di una comunità di poter fruire e riflettere sulle testimonianze visive del proprio passato e presente.
Per questo motivo, in occasione della Barcolana, la fototeca intende promuovere una campagna tra i privati per incrementare la raccolta di foto dedicate alla manifestazione triestina: un’occasione, questa, per vivere il mare attraverso i ricordi in bianco e nero e gli scatti a colori di tante famiglie friulane e non solo.

Informazioni utili 
Il programma completo delle manifestazioni promosse dai Musei civici di Trieste per la Barcolana 2014  è consultabile alla pagina http://documenti.comune.trieste.it/foto-comunicati/musei-civiciBarcolana2014.pdf