sabato 29 novembre 2008

Busto Arsizio, sul palco del teatro Sociale il fuoco e la passione de "Il trovatore"

«Con nessun’altra delle sue opere, neppure con il Nabucco, Giuseppe Verdi toccò così rapidamente il cuore del suo pubblico»: con queste parole il compianto musicologo Julian Budden (1924-2007), autore di una monumentale monografia dedicata al maestro di Busseto, parlò de Il trovatore, dramma in quattro atti e otto quadri che i librettisti napoletani Salvatore Cammarano e Leone Emanuele Bardare trassero da El trobador, fosca tragedia di «cappa e spada» dello scrittore spagnolo Antonio García Gutiérrez. L’apprezzato melodramma, che insieme al Rigoletto e a La traviata fa parte della cosiddetta «trilogia popolare verdiana», debutta mercoledì 3 dicembre 2008, alle ore 21.00, presso la «sala grande» del teatro Sociale di Busto Arsizio, in un allestimento che si avvale della regia del tenore catanese Antonio Signorello e che vedrà salire sul palco il baritono argentino Lisandro Guinis nel ruolo del tirannico conte di Luna, la soprano bustese Donatella Giansanti nelle vesti dell’angelicata e romantica Leonora, la coreana Sonia Kang nei panni della zingara Azucena e lo stesso Antonio Signorello come il passionale Manrico. Oltre ai quattro protagonisti, l’opera si avvarrà delle abilità canore di un cast internazionale, formato da Yutaka Tabata, Elisabeth Escher, Tim Weiler e Giorgio Balestra. Sul palco si esibiranno anche la corale Santa Cecilia di Arluno e il coro Laudamus di Nerviano, guidati dalla bacchetta di Andrea Dellavedova, oltre all'Orchestra sinfonica di Lecco, che sarà diretta da Edoardo Sarcess, maestro del prestigioso teatro Carlo Felice di Genova. I costumi portano la firma dell'associazione Settima Diminuita di Bologna; mentre scenografie e luci sono a cura di Giancarlo Comolli. Lo spettacolo, promosso dall’associazione culturale Educarte e dalla società Amilcare Ponchielli di Busto Arsizio, è dedicato alla memoria del tenore Vittorio Tosto, deceduto lo scorso 22 aprile in un incidente stradale a Milano, e si inserisce nell’ambito di BA Teatro–Stagione cittadina 2008/2009, rassegna che raccoglie, sotto l’egida e il contributo economico dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio, i cartelloni di Palkettostage–International theatre productions e dei teatri Manzoni, San Giovanni Bosco e Sociale. Il destino come motore cieco di ogni esistenza umana, l'amore e la sete di vendetta quali sentimenti che divorano la vita, e, sullo sfondo, armi, soldati, campi di battaglia e lo scoppiettio delle faville di fuochi guizzanti: questi gli elementi che plasmano la trama de Il trovatore, melodramma rappresentato per la prima volta il 19 gennaio 1853 al teatro Apollo di Roma, che la critica e i melomani hanno ribattezzato, sin dall’esordio, l’«opera rossa» di Giuseppe Verdi. Una tinta forte e tenebrosa, magica e quasi selvaggia come quella del sangue, del fuoco e della passione colora, infatti, il melodramma verdiano, la cui storia è piena di contrasti drammatici e di intrecci difficili da raccontare. In scena ci sono due fratelli, il trovatore Manrico e il conte di Luna, che non si conoscono e si combattono; una donna, Leonora, immagine della purezza angelicata, della dedizione spinta fino al sacrificio di sé; una madre, la splendida zingara Azucena, che per vendicare un torto subito si trova a bruciare il proprio figlio, trattenendo per sé ogni segreto e lasciando così che si compia un fratricidio. Indimenticabili nell'immaginario collettivo restano arie come Tacea la notte placida, D'amor sull'ali rosee, il Coro delle incudini e la cabaletta Di quella pira l'orrendo foco, motivo di eroica risolutezza con cui Manrico chiude il terzo atto e che è diventato famoso per quei do di petto finali, non presenti nella partitura originale verdiana e la cui aggiunta si deve, probabilmente, a Carlo Baucardé o ad Enrico Tamberlick. Prima dello spettacolo, in sala verranno diffuse musiche tratte dal cd Il poeta, inciso da Vittorio Tosto, e verranno letti brani scritti dal tenore catanese e sue lettere ad amici e colleghi. Il costo del biglietto per l'opera lirica Il trovatore è di euro 16.00 per l’intero ed euro 12.00 per il ridotto, riservato a: giovani fino ai 21 anni, ultra 65enni, militari, Cral, biblioteche, dopolavoro e associazioni con minimo dieci persone, iscritti alla società Amilcare Ponchielli di Busto Arsizio. Il botteghino del teatro Sociale, ubicato negli uffici di piazza Plebiscito 8, è aperto nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, e sette giorni prima degli spettacoli in “sala grande”, anche il martedì e il giovedì, sempre dalle 16.00 alle 18.00. E’ possibile prenotare telefonicamente allo 0331 679000 nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, e il sabato,dalle 9.30 alle 12.30.

 
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Vittorio Tosto; [fig. 2] Antonio Signorello nei panni di Manrico de Il trovatore. Foto: Silvia Consolmagno; [ fig. 3] Sonia Kang nei panni della zingara Azucena de Il trovatore. Foto: Silvia Consolmagno.

Informazioni utili
Il trovatore. Melodramma in quattro atti e otto quadri. Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Salvatore Cammarano e Leone Emanuele Bardare. Regia di Antonio Signorello.Interpreti: Lisandro Guinis (il conte di Luna), Donatella Giansanti (Leonora), Sonia Kang (Azucena), Antonio Signorello (Manrico), Yutaka Tabata (Ferrando), Elisabeth Escher (Ines), Tim Weiler (Ruiz), Giorgio Balestra (un messo). Con l'orchestra sinfonica di Lecco (direttore d'orchestra: Edoardo Sarcess) e con la corale Santa Cecilia di Arluno e il coro Laudamus di Nerviano (maestro del coro: Andrea Dellavedova). Costumi: associazione Settima Diminuita di Bologna. Scenografie e luci: Giancarlo Comolli. Attrezzature di scena: Ruggero Saronio. Teatro Sociale, piazza Plebiscito 8 - 21052 Busto Arsizio (Varese). Mercoledì 3 dicembre 2008, ore 21.Ingresso: intero € 16,00; ridotto € 12,00. Informazioni: tel. 0331.679000.

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