lunedì 30 settembre 2013

«Now! », quattro giovani artiste italiane in mostra a Ferrara

Ferrara rende omaggio alle donne e all’arte emergente. L’ex refettorio del Complesso San Paolo presenta la mostra «Now! Giovani artiste italiane», a cura di Lola G. Bonora e Silvia Cirelli. La rassegna, organizzata dal Comitato Biennale Donna e corredata da un catalogo con la riproduzione di tutte le opere esposte, allinea i lavori di quattro artiste under 35, valorizzandone le differenze nell’approccio linguistico e nella grammatica stilistica, allo scopo di stimolare una riflessione sulla multiforme contemporaneità italiana.
Ad accogliere il visitatore in mostra sono cinque sculture in cemento armato di Ludovica Carbotta (Torino, 1982), raggruppate sotto il titolo «Imitazione». Si tratta di un originale autoritratto della giovane piemontese: le opere esposte sono, infatti, il calco dei suoi piedi e il loro peso effettivo equivale al peso specifico della loro autrice. «La fisicità dell’artista –affermano le curatrici- viene resa dal ribaltamento dei convenzionali modelli strutturali, suggerendo una diversa visione di corporeità, dove è l’equilibrio di pieni e vuoti a dare ritmo allo spazio e dove la comune staticità del cemento si altera con la ripetizione di gesti immortalati: ogni lavoro è diverso dall’altro, perché imita la fugacità di un istante, la narrazione di un movimento temporaneo».
La mostra prosegue con il contributo di Laurina Paperina (Rovereto, 1980), una delle voci più dissacranti della giovane arte italiana, conosciuta sia nel nostro Paese che all’estero per la sua impronta decisamente politically incorrect, fatta di citazioni ironiche e ambientazioni splatter. Profondamente influenzata dalla cultura popolare di Internet, della televisione e dei cartoons, l’artista trentina stupisce con un lessico popolato da strani personaggi che faticano a prendersi sul serio e che non riescono a fare a meno di un cinismo paradossale portato all’estremo. La «Marmottona» è, per esempio, una grande installazione a muro raffigurante una gigantesca marmotta, dai colori brillanti, che affamata si mangia i piccoli disegni dell’artista; mentre «Artist Skull» è un collage di duecentoottantanove post-it che, nell’insieme, raffigurano un raccapricciante teschio rosa. Le video-animazioni di «How to kill the artists» si concentrano, invece, sui personaggi famosi del mondo artistico che, una volta arrivati al successo, vengono selvaggiamente aggrediti dalle loro stesse opere, una chiara rielaborazione, questa, di un presente quasi fuori controllo.
Lo spettatore entra, quindi, in contatto con la ricerca artistica di Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), che svela le ambivalenze dei comportamenti umani, evidenziandone le tensioni e le mutevoli prospettive. Il senso di un equilibro e la percezione di un pericolo vicino sono, per esempio, i temi al centro del video «Sotto tiro», in cui l’artista siciliana, sola e in uno spazio ibrido senza alcuna identificazione, si ritrova provocata da un mirino laser che le punta il volto, le spalle nude, la gola, tormentandola insistentemente. La dimensione privata di questo scenario diventa ben presto collettiva, obbligando lo spettatore a partecipare all’angoscia di un pericolo indefinito, ma palpabile. Seppur priva di presenze umane, anche l’altro lavoro di Silvia Giambrone in mostra, l’installazione «8 Novembre 2011», è pervasa da indizi di rischiose scoperte: da lontano l’opera sembra un luccicante mazzo di fiori, dagli esili steli, ma quando ci si avvicina, sedotti dalla curiosità, si capisce che in realtà il tutto è un gioco d’ingranaggi metallici, di lame taglienti e appuntite.
Il percorso espositivo si chiude, infine, con Elisa Strinna (Padova, 1982), giovane artista veneta da sempre attenta all’esplorazione della storia culturale, nelle sue molteplici forme, la cui ricerca creativa, che spazia dalla video-arte al disegno, si concentra sulla nozione di tempo, di trasformazione. Nel sofisticato video «Sospensione», si ragiona, per esempio, sul concetto di precarietà e di fugacità della condizione umana, riprendendo la poesia «Si sta come/ d’autunno/ sugli alberi/ le foglie» di Giuseppe Ungaretti. Il tentativo di tradurre un codice temporale è ripreso anche nell’ultima opera presente in mostra, l’installazione sonora «Wood Songs», in cui Elisa Strinna s’interroga sulla trasformazione del mondo naturale, elaborando insolite melodie che sono, letteralmente, registrazioni della natura: la trasposizione in suono dei cicli vitali degli alberi.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Silvia Giambrone, «8 Novembre 2011», 2011. Installazione composta da fields recordings, lame d’acciaio incise e meccanismi di rotazione, dimensioni variabili. Courtesy l'artista e Fondazione Biagiotti Progetto Arte di Firenze; [fig. 2] Laurina Paperina, «How to kill the artists (episodio 5, 6, 7) », 2009 – 2010. Animazione su dvd, video installazione a tre canali, 3' 12" (episodio 5), 3' 15" (episodio 6), 3' 09" (episodio 7). Courtesy l'artista e Studio d'Arte Raffaelli, Trento; [fig. 3] Ludovica Carbotta, «Imitazione I, II, III, IV, V», 2010 – 2011. 5 sculture in cemento armato, dimensioni variabili. Courtesy l'artista; [fig. 4] Elisa Strinna, «Wood Songs», 2008. Installazione sonora composta da giradischi e diverse qualità di legno, dimensioni variabili. Opera realizzata in collaborazione con Eva Cenghiaro Courtesy l'artista e Eva Cenghiaro; [fig. 5] Silvia Giambrone, «Sotto Tiro», 2013. Video, 5'02'. Courtesy l'artista e Fondazione Biagiotti Progetto Arte di Firenze

Informazioni utili 
«Now! Giovani artiste italiane». Ex refettorio del Complesso San Paolo, via Boccaleone, 19 - Ferrara. Orari: venerdì 4 ottobre, ore 18.00–22.00; sabato 5 ottobre, ore 10.30-12.30 e ore 16.30–22.00; domenica 6 ottobre, ore 10.30–12.30, 16.30–19.30; tutti gli altri giorni, da martedì a domenica, ore 16.30–19.30; chiuso il lunedì. Ingresso gratuito. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: udi@udiferrara.it o tel. 0532.206233. Dal 4 al 27 ottobre 2013. 

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