giovedì 25 settembre 2014

«Quartieri dell’Arte», Giancarlo Giannini interpreta Pietro Aretino nel Palazzo dei Papi di Viterbo

È una prima mondiale da non perdere quella che ha messo in cantiere per le serate di sabato 27 e domenica 28 settembre la diciottesima edizione del festival internazionale di teatro «Quartieri dell’Arte», manifestazione nata nel 1997 a Viterbo che vede alla direzione artistica Gian Maria Cervo e Alberto Bassetti e che quest’anno si intitola «Ci sarò non ci essendo come ci sarò essendoci», frase rubata alla commedia «Loipocrito» di Pietro Aretino, che vuole essere un invito a riflettere non tanto sui pur importanti risvolti economici della cultura o sulle relazioni tra Pil e spettacolo quanto sulla capacità che il teatro ha di creare inclusione e di ridefinire il concetto di cittadinanza.
Nel prossimo fine settimana, Giancarlo Giannini e Franco Zeffirelli, due grandi nomi della cultura italiana che si è fatta conoscere all’estero, saranno, infatti, i protagonisti dello spettacolo «Vita di Maria Vergine», uno dei più bei testi prodotti dal genio rinascimentale di Pietro Aretino, nell’ambito del suo lavoro di riscrittura della materia sacra, riadattato per l’occasione da Gian Maria Cervo, autore e traduttore napoletano i cui testi e graphic novel sono pubblicati da Editoria & Spettacolo in Italia e da Suhrkamp e Drei Masken Verlag in Germania.
Ad ospitare l’evento, una sorta di «Divina Commedia» dagli sfondi patetici e psicologici, sarà la prestigiosa e storica cornice del Palazzo dei Papi, location scelta non a caso perché fu qui, durante la festa teatrale del 1462 nella piazza San Lorenzo, che venne rappresentata l’«Assunzione della Vergine».
A dirigere la rappresentazione sarà Adriano De Santis, da molti anni strettissimo collaboratore di Giancarlo Giannini, responsabile della pianificazione e programmazione della Scuola nazionale di cinema al Centro sperimentale di cinematografia di Roma e autore di prestigiosi allestimenti presentati in prima mondiale nelle passate edizioni di «Quartieri dell’Arte», tra i quali «Se sapessi cantare mi salverei» di Juan Mayorga.
Se Pietro Aretino si preoccupa, nella composizione, di calare il suo descrittivismo pittorico (che in alcuni momenti, molto drammatici, si colora dei toni dell’ascetismo) in una struttura narrativa dai ritmi serrati, concepita per avvincere, Gian Mario Cervo adatta e sintetizza l’opera in una narrazione teatrale per flash rivelando la sua straordinaria modernità.
«È soprattutto merito della lingua efficace e spedita dello scrittore rinascimentale -afferma l’autore partenopeo-. Io mi sono limitato a spostamenti, a piccoli emendamenti nelle scelte verbali e a tradurre il principio di causalità, già fortemente presente nell’opera, in termini più contemporanei. Questo è un lavoro molto ambiguo e, quindi, politico in senso moderno. Pietro Aretino lo scrive per ottenere la porpora cardinalizia, ma nonostante ciò rivendica il suo diritto alla Inventio, alla vivacità, alla riorganizzazione dei materiali sacri per creare una struttura avvincente e affermare la sua personalità d’artista. Credo che sia importante riscoprire un autore come lui, ottusamente censurato in passato. Affidarsi a Giancarlo Giannini, il genio della recitazione italiana, in questa operazione è, poi, un’avventura entusiasmante. Il testo è, inoltre, anche un omaggio a Viterbo. Aretino era in contatto con Vittoria Colonna mentre lo componeva e la poetessa, che gli dava feedback e pareri, abitava nella città in quel periodo» .
Novità dell’ultima ora è la partecipazione allo spettacolo, che si avvale dei movimenti di scena di Silvia Perelli e delle luci di Luigi Biondi, di Franco Zeffirelli, che interpreterà la parte di Dio. Un piccolo cammeo, quello del regista fiorentino, che pur non essere fisicamente presente sul palco, darà il proprio inestimabile contributo alla riuscita dell’evento, rispolverando una tradizione che vide nella Viterbo rinascimentale personaggi in vista interpretare ruoli di spicco in rappresentazioni teatrali.
La serata sarà introdotta dai «Sermones», uno spettacolo di e con Francesca Bartellini ambientato in un futuro prossimo immaginario, nel quale una donna arcivescovo, Madre Eva, che ha raggiunto il potere sacro nelle gerarchie ecclesiastiche della Chiesa cristiano-cattolica, parla ai suoi fedeli mentre riceve missive da una collega inglese che insinua in lei un dubbio: il percorso che l'ha portata fino a lì è giusto? È possibile aprirsi a una costruzione del sacro che abbracci i due principi, il femminile e il maschile, in un unico cerchio magico fondativo? Il finale è una possibile chiave di lettura per l’adattamento dell’opera aretiniana con Giancarlo Giannini e Franco Zeffirelli, un appuntamento per scoprire la scrittura ad argomento religioso di uno dei commentatori più mordaci di uomini ed eventi del Rinascimento.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Palazzo dei Papi a Viterbo; [fig. 2] Giancarlo Giannini, protagonista dello spettacolo «Vita di Maria Vergine» al festival «Quartieri dell’Arte»; [fig. 3] Franco Zeffirelli interpreterà Dio nello spettacolo «Vita di Maria Vergine» al festival «Quartieri dell’Arte»

Informazioni utili
«Vita di Maria Vergine». Palazzo dei Papi | Sala del Conclave, piazza San Lorenzo, 8 – Viterbo. Quando: sabato 27 e domenica 28 settembre 2014, ore 21.00. Ingresso: intero € 30,00, ridotto € 27,00. Informazioni sui biglietti: ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com o www.boxofficelazio.it. Sito web: www.quartieridellarte.it.  

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