mercoledì 22 ottobre 2014

Vincenzo Vela ospite della nobiltà lombarda. Ad Arcore una mostra e un libro sulla Cappella Borromeo d’Adda

Le sue porte sono chiuse al pubblico per consentire una serie di lavori di miglioria e di modernizzazione ai sistemi di climatizzazione e di allarme, utili per accedere a rilevanti prestiti internazionali che richiedono condizioni di conservazione sempre più rigide. Ma l’attività di ricerca dello staff di Villa Vela a Lingoretto, ottocentesca casa-museo del Canton Ticino restaurata una decina di anni fa dall’architetto Mario Botta, è più viva che mai.
Durante la chiusura forzata degli spazi espositivi e del parco circostante, il team del museo diretto da Gianna Mina sta, infatti, occupandosi della stampa di cataloghi ragionati e di pubblicazioni scientifiche e sta proponendo mostre extra muros sul territorio italiano.
È il caso della rassegna «I fratelli Vela e la committenza d’Adda ad Arcore», allestita fino alla prossima domenica 9 novembre nelle Scuderie della Villa Borromeo d’Adda, uno dei più ricchi patrimoni monumentali della Brianza.
Nel cortile centrale dell’elegante residenza lombarda, realizzata a metà Settecento dall’abate Ferdinando d’Adda (1729-1808), sono esposte alcune fotografie delle opere realizzate da Vincenzo Vela (Ligornetto, 1820-1891) nel corso della sua vita, in un percorso che –dichiarano gli organizzatori nel pieghevole che accompagna la mostra- «vuole sottolineare l’evoluzione stilistica dell’autore: si susseguono così le tematiche di natura risorgimentale a quelle di area sociale, senza che siano trascurati i momenti di vita privata della committenza nobiliare».
Il primo piano ospita, invece, quattro busti in gesso, gentilmente concessi dal museo svizzero, quali espressione della produzione artistica di Vincenzo e del fratello Lorenzo (Ligornetto, 1812 - Milano, 1897). Il pubblico può, inoltre, visionare un album di stampe della cappella Borromeo d’Adda e il calco della mano danneggiato del monumento funebre a Maria Isimbardi, giovane moglie di Giovanni d’Adda, riprodotto mediante l’innovativa tecnica laser e stampa 3D.
Questo piccolo gioiello architettonico, un vero e proprio Gesamtkunstwerk, venne eretto tra il 1850 e il 1853 su progetto dell’architetto Giuseppe Balzaretto. L’edificio fu interamente decorato, seguendo un ardito programma iconografico, dallo scultore ornatista e animalista ticinese Lorenzo Vela. Al suo fianco il fratello minore Vincenzo realizzò lo spettacolare monumento funerario alla nobildonna, prematuramente scomparsa nel 1849, oltre alla splendida statua dell’«Addolorata», imponente ornamento dell’altare, una figura che a sua volta vibra tra terra e cielo, espressione del dolore terreno di chi ha perso una persona cara.
La piccola mostra brianzola, che è soprattutto un invito a lasciarsi emozionare e meravigliare dalla stupefacente bellezza della Cappella Borromeo d’Adda, è nata in occasione della pubblicazione del quarto numero della collana «Saggi sulla scultura», edito dal museo ticinese di Lingornetto, al cui interno sono raccolti saggi e documenti sulla committenza dei conti d’Adda.
Gli studiosi Giorgio Zanchetti, Paolo Plebani e Omar Cucciniello sono stati incaricati di analizzare, in specifici saggi di approfondimento, non solo i capolavori monumentali eseguiti per la cappella di Arcore, ma anche i ritratti ritratti commissionati a Vincenzo Vela da svariati membri della famiglia.
A questi saggi si aggiunge una panoramica più ampia sulle vicende legate ai possedimenti d’Adda nel comune e ai membri più illustri del casato, per mano di Beatrice Crippa e Antonella Sala. Da tutto ciò -afferma Gianna Mina- «si ricava il quadro completo di uno straordinario e fecondo mecenatismo, che affondava le radici in amicizie sincere tra artisti e committenti, e in condivisi ideali politici e civili, così cari ai fratelli Vela e alle cerchie da loro frequentate negli anni in cui l’emancipazione della giovane Italia stava avanzando non solo attraverso campagne militari, ma ugualmente per mezzo di sodalizi privati e affinità culturali».
Particolare cura è stata prestata alla parte iconografica della pubblicazione che, oltre a illustrazioni in grande scala delle principali opere discusse, riproduce nella parte finale tutti i numeri riferiti alle committenze d’Adda presenti nelle collezioni del museo Vela.
In occasione della pubblicazione, è in fase di studio anche una mostra presso Villa Carlotta a Tremezzo, nella suggestiva cornice del lago di Como, dove nella primavera 2015 verrà esposta una piccola, ma preziosa galleria di ritratti della famiglia D’Adda.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Vincenzo Vela, Monumento funerario a  Maria Isimbardi d’Adda, 1851-52. Marmo. Arcore, cappella Borromeo d’Adda; [fig. 2] Vincenzo Vela, Ritratto di Leopoldina d’Adda, 1852-1854. Marmo, cm 105 x 70 x 70. Collezione privata;[fig. 3] Vista di insieme della Cappella d’Adda di Arcore, con il Monumento funerario a  Maria Isimbardi d’Adda e la statua dell’«Addolorata»

Informazioni utili 
«I fratelli Vela e la committenza d’Adda ad Arcore». Scuderie di Villa Borromeo D’Adda, largo Vela, 1 - Arcore. Orari: sabato e domenica, ore 15.00-19.00. Ingresso gratuito. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: Comune di Arcore, tel. 039.6017400; Biblioteca di Arcore,  tel. 039.616158. Sito web:  www.comune.arcore.mb.it.  Fino al 9 novembre 2014.

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