Il programma, incentrato sull’Ottocento, prevede relazioni di carattere storico e artistico, studi sugli stili e sui materiali, compresa la presentazione di moderne tecniche di analisi per la datazione dei manufatti oggi adottate da alcuni tra i principali musei europei, fino a dimostrazioni pratiche di alcune tecniche di esecuzione particolarmente rilevanti, eseguite e commentate in una fornace di Murano in compagnia di Davide Fuin e William Gudenrath.
La tre giorni di studio comprende, inoltre, una visita all’Archivio di Stato di Venezia, dove sono conservati importanti documenti, inventari e ricettari, utili allo studio di aspetti particolarmente significativi della produzione vetraria veneziana. Sono, poi, in programma visite alla collezione Barovier e ai depositi del Museo vetrario di Murano, i cui oggetti conservati verranno illustrati da Rosa Barovier Mentasti e dalla direttrice Chiara Squarcina. Si avrà, inoltre, la possibilità di vedere la mostra «Within light / Inside glass - An intersection between art and science», concepita da Vicarte e dedicata alle corrispondenze tra luce e vetro, e la collezione di Fiorella e Phillip de Boos-Smith, che comprende centinaia di oggetti, selezionati e disposti in base alle diverse tecniche di lavorazione, e che ha consentito il recupero dell’antico stile muranese ottocentesco in cui gli oggetti in filigrana, millefiori, avventurine e calcedoni, ispirate dall’arte vetraria rinascimentale e barocca, si distinguono per la raffinatezza tecnica, il virtuosismo decorativo e l’audacia dei colori.
Le conferenze di Rosa Barovier Mentasti, Rosella Mamoli Zorzi, Marco Verità, Cristina Tonini, William Gudenrath, Suzanne Higgott, Reino Liefkes, Antonio Pires De Matos, Maria Joao Burnay e Rainald Franz(questi i relatori fino ad oggi confermati) permetteranno, poi, di approfondire la storia dei musei di arte decorativa in Europa e in America, nella maggior parte dei casi fondati nell’Ottocento.
Il vetro antico, soprattutto quello romano e veneziano, venne riscoperto in quel periodo e riscosse l'interesse degli storici e degli studiosi d’arte.Furono, quindi, scritti i primi libri focalizzati sulla storia del vetro, si redassero cataloghi di collezioni pubbliche e private e vennero editi i cataloghi delle numerose aste, da cui giunsero veri capolavori nei musei internazionali. La creazione di questi musei e di queste collezioni ha segnato una svolta nella storia della cultura, ma alcuni capolavori, pur noti già nel XIX secolo, non sono ancora stati studiati come meritano.
Questo fenomeno sarà al centro del convegno veneziano, come anche il problema della realizzazione di copie e falsi nello stesso XIX secolo. Nell'epoca dei revival, infatti, i musei di arti decorative –il Victoria & Albert Museum e il Museo vetrario di Murano, ad esempio- avevano spesso come missione istituzionale quella di proporre modelli da imitare agli artigiani contemporanei. Oggi gli studiosi di arte vetraria non solo considerano con interesse la produzione vetraria dei revival, ma sono anche impegnati nella individuazione di pezzi antichi e di pezzi ottocenteschi nell'ambito delle collezioni museali.
Informazioni utili
«La nascita dei grandi musei: le collezioni vetrarie tra Rinascimento e revival». Domande di iscrizioni: vanno inviate via e-mail, entro il 7 gennaio 2014, corredate di curriculum vitae nel quale venga messo in evidenza l'interesse per la materia e gli studi precedentemente compiuti nel settore. Quota di partecipazione: € 300,00. Informazioni: Laura Padoan, ivsla@istitutoveneto.it. Sito web: http://www.istitutoveneto.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/941.
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