Henk van Os, Kenson Kwok, Rachel Kaminsky e David Bull, i quattro esperti che compongono la commissione del Museum Restoration Fund, hanno, infatti, deciso di premiare con una donazione di cinquantamila euro le candidature avanzate dal Museo Kunstpalast di Düsseldorf per il restauro del «San Francesco d’Assisi in meditazione»(circa 1630-1635) e dal Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford per il recupero del «San Serapio»(1628).
Il comitato che gestisce il fondo per i restauri della Tefaf, nato nel 2012 per celebrare i venticinque anni della fiera, si è detto piacevolmente colpito per l’elevata qualità e diversità dei progetti presentati, grazie ai quali è stata offerta una rara occasione per stimolare lo scambio di expertise tra i musei, a seguito dei quali sono stati premiati due lavori di Francisco Zurbarán, definito dalla critica il «Caravaggio spagnolo» per la sua capacità di disegnare i volumi attraverso sapienti pennellate di luce.
Il «San Francesco d’Assisi in meditazione», realizzato tra il 1630 e il 1635, ha un valore straordinario per la Germania dal momento che è uno degli unici cinque dipinti autentici di Francisco Zurbarán che si trovano in collezioni pubbliche tedesche. L’opera, esposta nella galleria Rubens del Kunstpalast di Düsseldorf, sarà al centro di un’ampia mostra sull’artista spagnolo che il museo ha in programma per l’autunno del 2015, ragion per cui un intervento immediato di conservazione e di restauro della tela (di cui il museo intende creare un film-documentario) è condizione indispensabile.
Il «San Serapio» venne, invece, dipinto nel 1628 per il convento della Merced Calzada di Siviglia ed è uno degli esiti più alti del primo periodo dell’artista. L’opera è giunta al Wadsworth Atheneum nel 1951 ed è oggi una delle tele principali della sua collezione di dipinti barocchi, tra i più grandi depositi di opere del XVII secolo presente negli Stati Uniti, ed è destinata a diventare il cuore pulsante del nuovo allestimento la cui inaugurazione si terrà il prossimo anno.
Attualmente, entrambe le opere versano in condizioni seriamente compresse strutturalmente ed esteticamente. Sebbene ciascun dipinto necessiti di un trattamento specifico e ad hoc, entrambi richiedono un’ampia azione di conservazione. Quindi, per riportare i due capolavori alla gloria di un tempo, si prevede la rimozione di un precedente e mediocre tentativo di restauro, della vecchia vernice e delle parti che si stanno disgregando e il riempimento delle aree di caduta del colore e delle vecchie abrasioni.
Per l'intervento sul «San Serapio» del Wadsworth Atheneum si prevede, nello specifico, un consolidamento e una trasformazione estetica. Non solo il valore dell’opera ne verrà aumentato ma questa sarà anche messa in una nuova luce nell’ambito della storia dell’arte, permettendo al visitatore di apprezzare a pieno l’intento originale dell’artista. Il lavoro di restyling sul «San Francesco d’Assisi in meditazione» servirà, invece, a creare una superficie più omogenea, migliorandone l’apparenza estetica così che possa, ancora una volta, trasmettere il suo potente messaggio.
Entrambi i lavori saranno raccontati, passo dopo passo, sul sito web di Tefaf e sui social media, mentre il video relativo a ciascun progetto scorrerà sugli schermi posti nella hall di ingresso del Meec di Maastricht, in occasione della prossima edizione della fiera.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Francisco Zurbarán, «San Serapio», 1628. Usa, Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford; [fig. 2] Francisco Zurbarán, «San Francesco d’Assisi in meditazione», 1630-1635. Germania, Museo Kunstpalast di Düsseldorf
Informazioni utili
www.tefaf.com
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