mercoledì 25 febbraio 2015

«Dimostrazione interventista», un Balla inedito a Gorizia

È un’opera inedita di Giacomo Balla a tenere a battesimo la nuova sezione sull’Interventismo che il Museo della Grande guerra di Gorizia, inserito nella rete museale provinciale diretta da Raffaella Sgubin e ospitato nei suggestivi sotterranei delle cinquecentesche Case Dornberg e Tasso, ha inaugurato il giorno di San Valentino.
Il dipinto, esposto per la prima volta nella città friulana, ha una storia particolare. È, intatti, rimasto per quasi un secolo sepolto sotto uno strato di pittura nera, sul retro di un lavoro ben più noto del pittore futurista: la «Verginità» del 1925, raffigurante una giovane donna nell’atto di velarsi.
È osservando con la luce radente il retro di quest’opera, che gli esperti si sono resi conto che la superficie presentava degli avvallamenti e sembrava nascondere un altro dipinto. Un intervento di restauro, realizzato tra il 2010 e il 2012, ha così portato alla scoperta di un lavoro antecedente, eccezionalmente conservato, che rappresenta -stando a quanto afferma Fabio Benzi, docente di storia dell'arte contemporanea all'Università di Chieti e uno tra i maggiori studiosi del Novecento italiano- «la più importante novità su Giacomo Balla emersa negli ultimi anni, ma anche una fondamentale acquisizione per la storia stessa del Futurismo».
Dalla pulitura della vernice nera è emerso, per la precisione, un lavoro appartenente alla serie eseguita da Giacomo Balla tra la fine del 1914 e la primavera del 1915, ovvero una tela facente parte di quelle «pitture interventiste», per stessa definizione dell’artista, eseguite nel momento di grande tensione politica e culturale che vide la maggior parte degli intellettuali italiani schierati a favore della partecipazione dell’Italia al primo conflitto bellico.
Il Futurismo, è noto, giocò un ruolo di punta all’interno dell’interventismo italiano e Giacomo Balla fu uno dei principali promotori dell'entrata in guerra del nostro Paese: nel manifesto «Il vestito antineutrale» del settembre 1914 affermò, per esempio, che «La neutralità è la sintesi di tutti i passatismi». Alle parole fece seguire i fatti, partecipando attivamente alle manifestazioni interventiste e venendo anche arrestato.
Il dipinto riscoperto, intitolato «Dimostrazione interventista», «si colloca -fanno sapere dai Musei provinciali di Gorizia- all’interno della fase astrattista futurista, in cui, assente ogni riferimento alle forme naturali, l’artista si serve di linee astratte e colori smaltati e puri per esprimere il dinamismo conflittuale tra forze innovative interventiste e forze di resistenza neutralistica, laddove le forze positive sono simboleggiate dalle componenti cromatiche del tricolore italiano e quelle neutraliste, al contrario, da una tramatura nera che opprime la nazione mentre il nodo sabaudo sancisce l’unità nazionale».
L’opera, che rimarrà esposto fino al 22 marzo per essere poi messa in mostra a Milano, è affiancata da altre tele di Giacomo Balla a tema patriottico, affiancate a una serie di cartoline di propaganda che, con i manifesti, divennero i più efficaci mezzi di comunicazione di massa. Analogamente a quanto avvenne negli altri Stati europei, molti disegnatori italiani si posero al servizio della propaganda di guerra; altri, invece, funsero da coscienza critica nei confronti di un avvenimento che consideravano solo una grande sciagura.
Nel nuovo allestimento, realizzato grazie alla collaborazione della Regione Friuli Venezia Giulia, sono presentate cartoline italiane che trattano il dibattito su intervento e neutralità, sul ruolo dell’Italia nell’ambito internazionale, sulla percezione della guerra, nelle quali la satira, già ben presente nel dibattito politico attraverso i giornali umoristici, gioca un ruolo importante nella descrizione delle posizioni dei vari schieramenti fino all’entrata in guerra dell’Italia.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Giacomo Balla, «Manifestazione patriottica» («Dimostrazione interventista»), 1915; [fig. 2] Giacomo Balla, «Verginità», 1925; [fig. 3] Giacomo Balla, «Sventolio di bandiere», 1915 

Informazioni utili 
«Interventismo 1915-2015». Musei Provinciali di Gorizia - Museo della Grande Guerra, Borgo Castello, 13 – Gorizia. Orari: martedì-domenica, ore 9.00-19.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero € 3,50, ridotto € 2,50; visite guidate € 1,00 euro, scuole € 1,00. Informazioni: musei@provincia.gorizia.it o tel. 0481.533926. Prenotazioni e visite guidate: didattica@provincia.gorizia.it. Sito internet: http://www.provincia.gorizia.it. Catalogo: Musei provinciali di Gorizia (testi di Fabio Benzi, Enrico Crispolti, Elena Gigli, Alessandra Martina e Raffaella Sgubin). Fino al 6 gennaio 2016.

Nessun commento:

Posta un commento