venerdì 28 aprile 2017

Bologna, Catherine Wagner interpreta Giorgio Morandi

Il Museo Morandi di Bologna prosegue nell'intento di valorizzare la propria collezione anche grazie a un programma di mostre temporanee tese ad accostare il lavoro di Giorgio Morandi all’opera di artisti che a vario titolo si sono a lui ispirati. Dopo Alexandre Hollan, Wayne Thiebaud, Tacita Dean, Rachel Whiteread e Brigitte March Niedermair, è la volta di Catherine Wagner.
L’artista americana espone ventuno lavori, realizzati tra il 2015 e il 2016, durante un suo soggiorno nella città felsinea, che l’ha vista operare sia nella casa del maestro emiliano sia nel suo studio di Grizzana. La mostra, intitolata «In Situ: Traces of Morandi», si avvale della curatela di Giusi Vecchi ed è accompagnata da un catalogo con un testo critico di Peter Benson Miller.
Catherine Wagner ha immaginato nuove nature morte con gli oggetti che Giorgio Morandi rappresentava nelle sue opere, astraendo da questi modelli, sia formalmente che concettualmente, nuove composizioni attraverso la ripetizione e la natura effimera dell'ombra. Ne è nata la prima serie in mostra, intitolata «Shadows», in cui sono fotografate solo le ombre proiettate delle sue composizioni, creando immagini dematerializzate in cui i solidi sembrano inafferrabili, racchiusi nell’aura vibrante al margine della loro parvenza. Gli oggetti di Morandi nelle fotografie di Wagner sono sollevati dalla loro tangibile presenza e diventano ombre effimere e trascendenti.
Nell’altra serie, «Wrapped Objects», gli oggetti sono stati avvolti dall'artista in un foglio di alluminio per dotarli di una nuova pelle che mascherasse la patina della storia re-immaginandoli in un presente astratto.
Osservando le nature morte di Morandi, accanto alla gamma di colori tenui che le caratterizzano a prima vista, Catherine Wagner ha identificato aree distinte di colore saturo: variazioni di cobalto, ambra, vermiglio, arancio bruciato e verde chartreuse. L'artista ha classificato e registrato metodicamente questi colori per definire i gel colorati posti come filtri sulle luci in studio e creare così i campi di colore in cui sono immerse le fotografie in mostra. Anche l'apparente oggettività dei titoli rimanda al numero di catalogo dei filtri colorati usati dall'artista e nei casi in cui ha usato più di un filtro o due volte lo stesso, i numeri nel titolo sono due.
In numerosi lavori Catherine Wagner adotta un formato tipologico che sottolinea la giustapposizione tra similitudini e differenze riecheggiando la serialità morandiana. Con questa tassonomia l'artista californiana affronta un'incisiva e sistematica astrazione: per lei, infatti, la sfida alla dinamica tra rappresentazione e astrazione è motore essenziale del proprio lavoro e nelle opere in mostra al Museo Morandi si esamina il modo in cui questa tensione anima i concetti di tempo, solidità e forma.
Sono esposte anche due fotografie con cui Wagner rende omaggio alle vedute di paesaggio che il maestro bolognese amava contemplare e dipingere dalle finestre del suo studio a Grizzana.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Catherine Wagner, Ombre # 061, 2015. 95.3 x 127 cm. Courtesy l'artista, Anglim Gallery San Francisco e Gallery Luisotti Santa Monica; [fig. 2] Catherine Wagner, Ombre. # 017, 2015. 95.3 x 127 cm. courtesy l'artista, Anglim Gallery San Francisco e Gallery Luisotti Santa Monica; [fig. 3] Catherine Wagner, Oggetti Avvolti. # 728 : 750, 2015. Dittico. 45.7 x 36.8 cm cad. courtesy l'artista, Anglim Gallery San Francisco e Gallery Luisotti Santa Monica

Informazioni utili
«Catherine Wagner. In Situ: Traces of Morandi». Museo Morandi, via Don Minzoni, 14 – Bologna.  Orari: fino a maggio, venerdì e sabato ore 14.00 - 16.00, domenica, ore 11.00 - 13.00; da giugno a settembre, venerdì e sabato, ore 17.00 - 19.00, domenica, ore 11.00 - 13.00. Ingresso: intero € 6,00, ridotto € 4,00. Informazioni: tel. 051.6496611   o  info@mambo-bologna.org. Sito internet: www.mambo-bologna.org/museomorandi/ o www.catherinewagner.org. Fino al 18 settembre 2017.   

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