martedì 11 aprile 2017

«Senso 80», Flavio Favelli interpreta l’Albergo Diurno Venezia

Si intitola «Senso 80» il progetto site specific studiato da Flavio Favelli per il suggestivo spazio dell’Albergo Diurno Venezia a Milano. L’artista ha creato su invito del Fai – Fondo per l’ambiente italiano un percorso in relazione all’architettura e agli spazi dell'ambiente partendo dagli elementi originali che ne hanno tracciato in modo profondo la poetica e la sua inconfondibile atmosfera.
Gli arredi così come i servizi e l’illuminazione, svelati nelle cartoline storiche del Diurno, ci riconducono alla sua funzione e alla sua essenza di luogo animato da uno spirito di cura del corpo e dell’anima.
Vedendo le immagini fotografiche degli anni Venti e Trenta del celebre bagno pubblico milanese, l’artista è rimasto colpito soprattutto dal gruppo di arredi collocati nella parte centrale del salone, oggi dispersi. Si trattava di quattro spazi con divani a forma circolare e di alcuni tavoli con sedie e lampade, per leggere, scrivere e conversare. Favelli ha deciso di ricostruire queste isole-divanetti e i volumi originali del salone con quattro installazioni, sculture in forme di assemblaggio e collage di vari materiali come mattonelle di graniglia, parti di mobilio e specchi. Il risultato è una reinterpretazione che intende essere fedele e insieme artificiale.
Anche la luce diventa un tema importante.
Il Diurno esibisce in alcuni punti i neon, senza alcuna copertura e questa luce fredda diventa parte dell’opera d’arte. Il progetto si chiude nei corridoi dell’Albergo con una serie di insegne luminose, le cui immagini, colori, grafie mischiate e sovrapposte, risultano difficilmente comprensibili e quasi indefinite, ma qui posizionate per evocare la presenza di varie attività commerciali in passato attive in questo luogo : «Al Diurno si trova ancora incollato qualche adesivo di pubblicità - racconta l’artista- ci sono le insegne di plastica delle Ferrovie dello Stato e dei negozi, ad esempio il Barbiere Manicure, ed è proprio questo, per molti marginale rispetto al fascino intrinseco del luogo, che io invece trovo interessante. Il Diurno era come un aeroporto, come una micro città che serviva solo per l’uomo e la donna moderna (la bellezza, l’acconciatura, le terme, i viaggi…) era un luogo super artificiale». 
 L’allestimento intende suggerire una lettura originale di ciò che c’era e non c’è più, usando la ricostruzione di parte degli arredi, apparentemente formale ma in realtà concettuale, e l’assemblaggio di vari materiali, stili e oggetti, per approdare all’evocazione di una memoria storica e affettiva e per restituire un’idea di narrazione che ben esprime la natura e la vocazione di questi spazi, intrisi di umanità e passato. Il rapporto che Favelli crea con i luoghi, espressione di una memoria propria, è un tema centrale nel suo lavoro e nella sua poetica. Così come emerge dal recente lavoro realizzato nella casa di Bologna dove la madre dell’artista ha vissuto negli ultimi vent’anni: un’opera-ambiente che parla di una storia intima, di affetti e della memoria, caratterizzata dalla presenza e dalla convivenza di elementi che testimoniano un passato non troppo lontano ma in disuso e di nuove strane presenze, a volte ingombranti, che celebrano lo spirito di quegli ambienti attraverso wall painting realizzati sui muri della casa.

Informazioni utili
«Senso 80». Flavio Favelli interpreta l’Albergo Diurno Venezia. Albergo Diurno Venezia, Piazza Oberdan – Milano. Orari: dal giovedì alla domenica, dalle ore 12 alle ore 19.30. Ingresso libero. Sito internet: www.flaviofavelli.com. Fino al 14 maggio 2017.

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