mercoledì 31 maggio 2017

Milano, una settimana all'insegna della fotografia

Mostre, incontri, visite guidate, laboratori, progetti editoriali e proiezioni urbane: è ricco il cartellone della Milano PhotoWeek, prima edizione di una rassegna promossa dall'Assessorato alla Cultura -con la collaborazione di ArtsFor e con il supporto di Fondation Carmignac e di Leica- che da lunedì 5 a domenica 11 giugno coinvolgerà più di cento sedi espositive e offrirà alla città oltre centocinquanta appuntamenti.
Dai grandi scatti d’autore ai reportage di guerra, dalle immagini di moda e architettura che hanno reso celebre Milano nel mondo alla storia dei principali interpreti dell'obiettivo è uno sguardo a trecentosessanta gradi sul mondo della fotografia quello che propone l'intensa settimana meneghina, nata con l'intento di valorizzare e promuovere quest'arte in tutte le sue possibili espressioni e forme per offrire ai cittadini, appassionati e non, una proposta diversificata e di qualità.
Ad aprire il programma sarà, lunedì 5 giugno, il progetto «365+1 Ritratti a Milano», ideato da Leica Camera Italia, che vedrà oltre trenta professionisti milanesi fotografare coppie di persone che vivono e abitano Milano o che la visitano, vi studiano, lavorano o vi passano parte del proprio tempo, con l’intento di sottolineare i valori di identità, multiculturalità, attrattività e accoglienza che appartengono alla città.
Sempre lunedì 5 giugno, a partire dalle ore 21, ci sarà a Base Milano «Common Thinking», una serata interamente dedicata ai collettivi fotografici dal mondo, nuove forme di associazione, alternativa alle agenzie, che permettono ai fotografi di produrre idee e progetti, distribuirli, trovare finanziamenti. Sarà così possibile conoscere i francesi Fractures, i portoghesi Colectivo Photo, i peruviani Versus Photo, i serbi Kamerades, gli americani MJR e gli italiani Cesura. Mentre in via Maroncelli inaugurerà il progetto «Icon Magazine: 5 mostre d’autore», una rassegna diffusa in cinque gallerie milanesi in cui altrettanti temi -moda, ritratto, luoghi, storie e talent- saranno raccontati attraverso una video proiezione dei servizi fotografici autoriali realizzati per Icon.
Il giorno di apertura del festival vedrà anche, allo Spazio Big Santa Marta, l'inaugurazione della mostra «The Anachronism of the Shaman Power», in cui l'artista Gianluca Balocco presenta una serie di opere fotografiche dedicate alle sciamane andine e alle loro cerimonie anacronistiche in dialogo con un'installazione site-specific di foglie che ricordano il rituale della chakana, richiamano le simbologie del potere economico occidentale e di quello cosmico delle curandere.
Nel lavoro esposto –scrive Francesca Bacci nel testo critico che accompagna la mostra, allestita fino al 30 giugno– «l’artista crea una precisa iconologia della guarigione. I ritratti delle sciamane andine sono costruiti per il nostro linguaggio visivo, così da portarci più vicino a un punto origine che un tempo ci apparteneva. Sono donne dalle sapienti mani-ponte, che cercano costantemente il punto di contatto con un’altra riva – o meglio, lo offrono».
La rassegna proseguirà martedì 6 giugno con una serata dedicata alla fotografia africana negli spazi dei Frigoriferi Milanesi. Il Lagos Photo Festival proporrà la proiezione «Snapshots», nella quale saranno proposti racconti e linguaggi di grande forza che aprono a un mondo e a un’iconografia per noi ancora sconosciuti. Contestualmente ci saranno la proiezione del documentario «African Photo. Mama Casset» di Elisa Mereghetti e la presentazione del catalogo della mostra «Il cacciatore bianco» con opere di Seydou Keita, Malik Sidibé e Guy Tillim.
Il giorno successivo, alle ore 21, nel chiostro di Fondazione Stelline si terrà l'anteprima del documentario «Robert Doisneau: Through the Lens» di Clémentine Deroudille; l'appuntamento si inserisce in «SHOT! Grandi fotografi su grande schermo», una piccola rassegna proposta da CineWanted che omaggia alcuni tra i più grandi e conosciuti fotografi della storia: Bill Cunningham, Tim Hetherington, Vivian Maier, Mapplethorpe e Robert Frank.
Giovedì 8 giugno, dalle ore 16.00, ci si sposterà in Triennale per due eventi inseriti in MiBACT per la fotografia: nuove strategie e nuovi sguardi sul territorio. Si tratta di una visita guidata alla mostra «La Terra Inquieta», a cura di Massimiliano Gioni, e di una conferenza dedicata al tema «Fotografia e società: documento o espressione artistica?», che vedrà al tavolo dei relatori Clarice Pecori Giraldi, Anna Maria Montaldo, Giovanna Calvenzi, Lorenza Bravetta, Raffaella Cortese, Filippo Maggia, Linda Fregni Nagler, Beatrice Trussardi, Bas Vroege, Tobias Zielony e Catterina Seia.
Da venerdì 9 a domenica 11 giugno, piazza Gae Aulenti ospiterà, quindi, il Wide Photo Fest 17, promosso da Aif - Associazione Italiana Foto & Digital, con un calendario di eventi e contest, dedicati a tutti, dai professionisti agli appassionati, per vedere ma soprattutto sperimentare le nuove tecnologie messe a disposizione dai principali marchi del settore.
Sabato 10 giugno si terrà un laboratorio per bambini organizzato dal fotografo Paolo Ventura in collaborazione con il Muba: una scatola di cartone, scotch, forbici, un po’ di luce naturale e i più piccoli saranno a metà strada dal costruire la loro macchina fotografica personale, una camera obscura dentro cui infilare la loro testa e accedere a un mondo fatto all’incontrario.
A chiudere il cartellone sarà domenica 11 giugno, nell’area di Porta Nuova, il progetto ponte tra la Milano PhotoWeek e la Milano ArchWeek dal titolo Milano «Open Portrait»: un'installazione a sorpresa di Antonio Ottomanelli che coniuga fotografia e architettura, promossa dalla Fondazione Riccardo Catella, che nella stessa giornata organizzerà anche l'incontro «Magazine a confronto: dialogo sulla Fotografia Narrativa. Il senso dell’immagine secondo Icon».

Informazioni utili
Milano PhotoWeek. Programma completo con orari e sedi su: www.photoweekmilano.it. Dal 5 all’11 giugno 2017.

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