domenica 13 maggio 2018

«(S)canovacci», gli «Attori in erba» raccontano la Commedia dell'arte al Manzoni di Busto

Un gruppo di attori girovaghi, un carrozzone con un teatro smontabile e tanti fantasiosi scenari, bauli pieni di stoffe colorate, cuffie, cappelli e abiti di scena, vettovaglie, generi alimentari di ogni tipo e le maschere più famose della tradizione italiana: da Arlecchino a Pulcinella, da Colombina a Pantalone, da Capitan Spaventa al dottor Balanzone, senza dimenticare Tartaglia, Brighella, i giovani innamorati, la furba Smeraldina e le tante giovani attrici che, nell’Italia del Seicento e Settecento, portarono il buon nome del teatro italiano in tutta Europa. Il magico mondo della Commedia dell’arte, con i suoi frizzi e lazzi, è al centro della favola musicale «(S)canovacci», in agenda venerdì 18 maggio, alle ore 20.45 (con inizio reale della rappresentazione alle ore 21), al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio.

«Attori in erba», trentacinque bambini sul palco 
Lo spettacolo vedrà salire sul palco trentacinque bambini e ragazzi di età compresa tra i sei e i sedici anni iscritti ai corsi «I piccoli attori» e «Attori in erba», due laboratori di animazione e di educazione alla teatralità e allo spettacolo per studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, nonché dei primi due anni delle superiori, promosso dall'associazione «Culturando» nell’ambito della scuola multidisciplinare di teatro «Il cantiere delle arti».
Firma la regia l’attore bergamasco Gerry Franceschini, che si è avvalso dell’aiuto per il montaggio delle varie scene di Davide De Mercato. Luci e fonica vedranno all'opera Maurizio «Billo» Aspes.
Il testo dello spettacolo, elaborato da Annamaria Sigalotti, è stato redatto a partire dagli esercizi di scrittura creativa con gli «Attori in erba» e dalle improvvisazioni teatrali tenutesi durante l’anno su vari libri scritti per avvicinare i più piccoli al mondo della Commedia dell’arte e delle maschere della tradizione italiana: «Maschere – Un libro per leggere, per fare teatro, per divertirsi» (Editrice Piccoli, Torino 1997), «Storie di maschere» (Nuove edizioni romane, Roma 1980) di Gina Bellot e Viviana Benini, «Comandi, sior paròn. Storie e storielle del Carnevale di Venezia» (Nuove edizioni romane, Roma 2007), «Le maschere. Caratteri, storia e costumi» (Capitol, Bologna 1990) di Vito Montemagno e «Le maschere italiane» (Edizioni Primavera, Firenze 1992) di Carla Poesio, oltre al prezioso volume «Ti conosco, mascherina» (edizioni corsare, Spello 2011) di Francesca Rossi, dal quale è stata tratta l’immagine guida dello spettacolo.

«Del teatro viaggiante è la mia» E «Arlecchino, Pulcinella e Rodari»: due spettacoli in uno
«Maschere strambe non vengono da Marte, ma dall’antica Commedia dell’arte […] Saltano, ruotano, fanno dei lazzi, son divertenti, allegre e un po’ pazze. Mettono in giro pettegolezzi, parlano tanti dialetti diversi» canteranno, sulle vivaci note di Paola Fontana, «I piccoli attori» in apertura della prima parte di «(S)canovacci», intitolata «Arlecchino, Pulcinella e Gianni Rodari». In scena ci saranno sedici bambini dai 6 ai 10 anni, che racconteranno, sotto la guida di un simpatico e buffo nonno attore, interpretato da Gerry Franceschini, che cosa hanno imparato quest’anno durante il corso «Ti conosco, mascherina!».
Grande spazio in questa prima parte della favola musicale, che si chiuderà con la canzone «La ballata di Pulcinella» di Gabriella Marolda, verrà data al racconto fatto da Gianni Rodari della Commedia dell’arte. Si inizierà con una libera lettura scenica della storia «Gli esami di Arlecchino», nella quale il dottor Balanzone promuoverà tutti intenerito dalle note di «Bèla Bùlagna», proposta nell’arrangiamento di Massimo Tagliata per i sessant’anni dello Zecchino d’oro in una coreografia firmata dalle «attrici in erba» Sara Mascheroni e Anna Giulia Pittarello. Seguirà, quindi, un’inedita interpretazione del racconto «La fuga di Pulcinella», dove la celebre maschera napoletana sceglierà la primavera per volare via libera da tutti i vincoli, rimanendo viva nel ricordo delle sue amiche marionette come il «re della bella Napoli».
La seconda parte dello spettacolo, intitolata «Del teatro viaggiante è la magia», si aprirà, invece, sulle note di un vivace «Saltarello», base musicale di una colorata coreografia che coinvolgerà il pubblico in sala, trasportandolo nell’Italia del 1639 per raccontargli, a suon di dialetti e di musiche del tempo, le avventure di una sconosciuta compagnia di comici della Commedia dell’arte, «I chiacchieroni», in giro per l’Italia con il loro carrozzone.
Diciannove ragazzi dagli 11 ai 16 anni, che hanno preso parte al corso «Tra maschere, lazzi e canovacci», proporranno al pubblico un divertente viaggio in compagnia delle smargiassate di Capitan Spaventa, delle tiritere del dottor Balanzone, dei discorsi a doppio senso di Tartaglia (al centro di una divertente scena scritta dall’«attore in erba» Leonardo Campari), di storie di fame e di amore, di bugie e di tirannia del forte sul debole, che si chiuderà a Venezia, la città per antonomasia delle maschere, del romanticismo e del Carnevale, con un omaggio all’astuzia femminile di Colombina e alla musica classico-pop dei Rondò veneziano.

Culturando, …e il corso di teatro è multidisciplinare 
 Lo spettacolo «(S)canovacci», inserito nelle attività della scuola multidisciplinare di teatro «Il cantiere delle arti» di «Culturando», chiude il progetto «Commedia dell’arte: Arlecchino, Pulcinella e…», riservato ai ragazzi dai 6 ai 16 anni e articolato in due corsi di recitazione, danza, musica, scrittura creativa e arte, che hanno visto quest’anno alternarsi nel ruolo di insegnanti -oltre a Gerry Franceschini, Davide De Mercato e Annamaria Sigalotti- Anna De Bernardi per il canto, Serena Biagi per la danza e Stefano Montani per la recitazione. Quasi una quarantina i moduli didattici di due ore e trenta ciascuno, tenutisi dal 22 settembre 2017 al 18 maggio 2018, ai quali hanno preso parte complessivamente cinquantadue bambini e ragazzi, alcuni dei quali avevano già affrontato lo scorso anno il tema della Commedia dell’arte con lo spettacolo «C’era una volta…Gioachino Rossini».
Il costo del biglietto è fissato ad euro 10,00 per l’intero ed euro 7,00 per il ridotto, riservato ai bambini fino ai 12 anni. I biglietti sono in vendita on-line sul sito www.cinemateatomanzoni.it e, nei giorni antecedenti spettacolo, anche al botteghino della sala di via Calatafimi. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l’associazione «Culturando» al numero 347.5776656 o all’indirizzo info@associazioneculturando.com e il cinema teatro Manzoni al numero 0331.677961 o all’indirizzo e-mail info@cinemateatromanzoni.it.

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