giovedì 14 marzo 2019

«La storia del cinema di Topolino», il fumetto incontra la settima arte

Fumetto e cinema si incontrano, ancora una volta, in una nuova pubblicazione da non perdere, firmata Panini Comics: «La storia del cinema di Topolino». Si tratta di centoquarantaquattro pagine, con prefazione del giornalista Rai Vincenzo Mollica, che raccolgono in un unico volume le cinque avventure a tema cinematografico scritte da Roberto Gagnor per i disegni di Valerio Held e Giada Perissinotto, pubblicate sulle pagine del settimanale «Topolino» nel corso del 2018.
Le tavole e gli approfondimenti, che verranno presentati ufficialmente al pubblico nella serata di sabato 16 marzo (dalle ore 18) al Museo del cinema di Torino, guidano il lettore in un viaggio emozionante, ma anche ironico e divertente, che, pagina dopo pagina, attraversa la storia del cinema e i suoi generi cinematografici più rappresentativi, mettendo in luce le reciproche contaminazioni tra la settima e la nona arte, ovviamente nello stile di topi e paperi.
La prima avventura è già una sorpresa: in «Mickey Keaton e il kolossal pericoloso», Topolino, nei panni del mitico Buster Keaton, si ritrova protagonista di una storia a fumetti muta: nessun balloon, dunque, ma spazio solo a grandi didascalie, proprio come nel film dell’epoca.
«Howard Paperin e i misteri dello Studio 13» è, invece, un omaggio al genere horror e a un altro genio del cinema di sempre: Howard Hawks. La paura sarà naturalmente un pretesto per mettere in luce le divertenti gag dei paperi protagonisti.
Con «Dinamite Bla e le 400 melanzane», Gagnor si è, poi, cimentato con il racconto delle raffinate atmosfere della Nouvelle Vague di Truffaut attraverso la goffaggine e lo stile «buzzurro» (citazione d’obbligo) di Dinamite Bla.
Di pagina in pagina, il viaggio nella storia del cinema prosegue con un excursus nel poliziesco: «Basettoni e Manetta da Topolinia con furore» racconta il cinema “di genere” degli anni ’70, un tuffo nel passato dei due agenti, immortalati dalla matita di Giada Perissinotto con capelli lunghi e pantaloni a zampa di elefante.
Infine, il volume presenta un omaggio a un classico del nostro tempo, Steven Spielberg, attraverso la storia «Topolino e il bestio di Amicizity»: tante le citazioni ai più famosi e iconici lungometraggi del genere avventuroso.
«Cinema e fumetto vivono da sempre una contaminazione continua e noi, con questo volume, ci siamo divertiti a metterle in luce con l’ironia e la simpatia dei nostri topi e paperi, capaci di sdrammatizzare anche i capolavori più iconici - dice Alex Bertani, direttore di «Topolino». - I nostri lettori non si annoieranno nel cercare e riconoscere i numerosi riferimenti che Roberto Gagnor si è divertito a inserire in ogni storia».
Il volume si chiude con la raccolta di alcune locandine a fumetti di capolavori della storia del cinema protagonisti di altrettante più celebri parodie disneyane: da «Casablanca» a «La Strada», fino a «Metropolis», solo per citarne alcune.

Per saperne di più
www.topolino.it

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