martedì 1 ottobre 2019

Dal Dante di Lego alle «tessere di mare»: al via a Ravenna la Biennale del mosaico contemporaneo

«Ho visto finalmente Ravenna e tutte le mie aspettative erano nulla di fronte alla realtà. Sono i mosaici più belli e formidabili che io abbia mai visto. Non sono soltanto mosaici, ma vere e proprie opere». Così Wassily Kandinsky raccontava, in una lettera del 16 settembre 1930, all’amico Paul Klee la bellezza della città romagnola, scrigno di tesori preziosi dell’età paleocristiana e bizantina che, nel dicembre 1996, sono stati inseriti dall’Unesco nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Umanità. La Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, i Battisteri degli Ariani e degli Ortodossi, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo e in Classe, la Cappella arcivescovile e il Mausoleo di Teoderico hanno così fatto di Ravenna la capitale italiana del mosaico.
Da sei anni la città omaggia quell’antica e sapiente tecnica decorativa, che riproduce disegni mediante frammenti di pietre naturali o di paste vitree, con un festival a cadenza biennale. Nel 2019 l’appuntamento –promosso dall’amministrazione comunale, con il coordinamento del Mar – Museo d’arte della città- è in programma dal 6 ottobre al 24 novembre.
Per più di un mese monumenti, musei, chiostri e spazi simbolo della località romagnola si trasformeranno in gallerie d’eccezione per mostrare le più recenti indagini artistiche del settore.
Questa edizione della Biennale guarda con un occhio di riguardo alla figura di Dante Alighieri, il «sommo poeta» che trascorse a Ravenna gli ultimi tre anni della sua vita e le cui spoglie mortali riposano in un imponente sepolcro di stile neoclassico alla Chiesa di San Francesco. Palazzo Rasponi dalle Teste ospiterà, per esempio, la mostra «Opere dal mondo», a cura dell’Amic -Associazione internazionale mosaicisti contemporanei, con trentacinque lavori ispirati a una terzina del «Purgatorio»: «come si volge, con le piante strette / a terra e intra sé, donna che balli, / e piede innanzi piede a pena mette, / volsesi in su i vermigli e in su i gialli / fioretti verso me, non altrimenti / che vergine che li occhi onesti avvalli» (Canto XXVIII, versi 52-57). Mentre al Mar – Museo d’arte della città sarà possibile vedere un’originale scultura raffigurante l’autore della «Divina Commedia».
L’opera, visibile fino al prossimo 12 gennaio, fa parte della mostra «Forever Young», per la curatela di Davide Caroli, che il museo dedica a Riccardo Zangelmi, unico artista italiano certificato LEGO® Certified Professional, all’interno di un gruppo ristrettissimo di soli quattordici persone in tutto il mondo. L'artista porterà a Ravenna i suoi lavori realizzati con oltre 800mila mattoncini LEGO® di differenti dimensioni e colori.
Sempre al Mar, nello stesso periodo, sarà possibile ammirare la mostra «Mosaics», a cura di Daniele Torcellini,che rende omaggio a Chuck Close, figura di spicco dell’arte contemporanea dai primi anni Settanta, famoso per i suoi ritratti dipinti in scala monumentale, a partire da fotografie, che ritraggono star e politici, da Brad Pitt a Lou Reed, da Bill Clinton a Barack Obama.
L’artista americano ha esplorato, negli anni, un’ampia gamma di tecniche, processi e materiali fino ad arrivare all’utilizzo del mosaico a seguito del suo coinvolgimento nel progetto di arte pubblica per la Metropolitana di New York, o meglio per la stazione Second Avenue-86th Street. La serie «Subway Portraits», realizzata nel 2017, è costituita da dodici opere, in mosaico e in ceramica, che hanno visto al lavoro, come documenta l’esposizione ravennate, anche Mosaika Art and Design e Magnolia Editions.
La Biennale del mosaico ravennate troverà, inoltre, casa alla storica Biblioteca Classense, che per l’occasione aprirà tutti i suoi spazi: dalle sale espositive a quelle di lettura, dai chiostri agli ambienti più rappresentativi. Qui l’Accademia di belle arti di Ravenna presenterà, nella Manica lunga, «Incursioni», ovvero un affascinante intreccio di storie dedicate alle nuove esperienze creative dei più giovani artisti del mosaico. I curatori Rosetta Berardi e Benedetto Gugliotta, invece, ricreeranno, nella sala di lettura, un affascinante dialogo tra libri tradizionali e libri a mosaico. Mentre nel chiostro troveranno posto un’installazione del mosaicista Paolo Racagni e la donazione dell’opera «Arborea donna libera aurea» di Maria Grazia Brunetti da parte degli eredi.
Al museo Classis sarà allestita la mostra «Tessere di mare», a cura di Giuseppe Sassatelli, dedicata ai mosaici pavimentali romani a soggetto marino. Il percorso espositivo allinea importanti opere provenienti dall’area di Populonia e dal Museo archeologico nazionale di Napoli (tra cui un importantissimo manufatto del I° secolo a.C., ritrovato alla Casa del Fauno di Pompei), oltre a copie di mosaici antichi facenti parte della collezione del maestro Severo Bignami.
Il Museo nazionale di Ravenna presenterà la mostra «Intersezioni», a cura di Emanuela Fiori e Giovanni Gardini, con opere di Sara Vasini e Luca Freschi, due giovani artisti dai linguaggi e dagli esiti artistici molto diversi fra loro. La ricerca di entrambi si fonda sul recupero dell’antico o della memoria, avvertita come esigenza, imprescindibile, sulla quale basare il loro gesto artistico, che li ha portati a dialogare con le opere presenti nel museo.
Mentre nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe sarà presentato «Eldorado», progetto di Giovanni de Gara che racconta l’illusione di una terra dell’oro attraverso installazioni site-specific che utilizzano come materia prima un oggetto salva-vita: le coperte isotermiche, normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali, ed entrate nell’immaginario collettivo come «veste dei migranti».
Il dialogo costante tra antico e contemporaneo si respirerà anche negli altri monumenti Unesco, gestiti dalla Curia di Ravenna: il Battistero Neoniano, il Museo Arcivescovile e la Cappella S. Andrea, dove saranno esposte le istallazioni musive site-specific di Felice Nittolo, a cura di Linda Kniffitz.
Mentre in San Vitale, nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, nella Cattedrale Metropolitana e ai Chiostri francescani andranno in scena due mostre degli studenti del liceo artistico «Nervi Severini»: «Artifex Mosaico. Dall’antico al contemporaneo» e «Mostraico – Installazioni Musive contemporanee».
Il sodalizio tra Ravenna e Faenza si consolida anche per questa Biennale con il Mic - Museo internazionale della ceramica che proporrà, nell’atrio di Palazzo Rasponi dalle Teste, un’installazione del ceramista Andrea Salvatori: «Ikebana Rock’n’Roll».
In questa ottica si inserisce anche l’intervento del Museo diocesano di Faenza che, nella sede faentina della Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, allestirà una personale del mosaicista ravennate Marco De Luca, a cura di Giovanni Gardini.
Il cartellone si arricchisce, poi, di un grande progetto di restauro e riqualificazione del Parco della Pace, un vero e proprio museo all’aria aperta, inaugurato nel 1988, con mosaici, fra i tanti, di Mimmo Paladino e Bruno Saetti. Sempre legata al tema dell’arredo artistico-urbano è la conclusione del progetto, iniziato nel 2017, per un percorso pavimentale sviluppato attraverso centosessantanove moduli triangolari, in richiamo alla tarsia del labirinto di San Vitale e posizionato nel giardino davanti alla Casa circondariale.
Un calendario ricco, dunque, quello messo a punto da Ravenna per celebrare un’arte antica, riscoperta nel Novecento da Gustav Klimt e dal raffinato clima decorativo dell’art nouveau, che ancora oggi sa stupire e affascinare gli artisti.

Informazioni utili 
www.ravennamosaico.it

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