martedì 26 novembre 2019

«Resistere e creare», a Genova la danza racconta il «Materiale umano»

Danza, balli della tradizione, teatro, circo, ma anche meditazione, cinema, arti visive, musica e letteratura: il Teatro della Tosse di Genova, nei suoi spazi storici in centro e in quelli nuovi a Voltri, diventa, per dodici giorni, scenario di «Resistere e creare», rassegna internazionale di danza con la direzione artistica di Michela Lucenti e Marina Petrillo.
La quinta edizione, in programma dal 27 novembre all’8 dicembre, ha come sottotitolo «Materiale umano», a sottolineare l’importanza data alle tematiche sociali da parte di alcuni spettacoli in cartellone, a partire dall’atteso «Versus nel nome del padre del figlio e della libertà» della compagnia «Balletto civile», che sarà presentato in forma di primo studio nelle serate di sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre.
A tenere a battesimo la rassegna, che si propone di gettare «uno sguardo femminile non remissivo e non compassionevole sul mondo», sarà, nella serata di mercoledì 27 novembre, l’inaugurazione, nel foyer del Teatro della Tosse, della mostra «Sorelle» di Marta Moretto, fotografa genovese che firma anche l’immagine guida di questa edizione di «Resistere e creare». «Rinascita» è il titolo dello scatto selezionato, «emblematico -spiegano gli organizzatori- non solo del femminile e delle relazioni che il femminile porta con sé, ma anche di un tema di urgente attualità: la relazione tra Europa e Africa».
Nella stessa giornata, quella di mercoledì 27 novembre, il festival ospiterà anche il concerto di strumenti ad arco «La pienezza del vuoto», con Corinna Canzian (violino), Riccardo Pes (violoncello) e Valentina Messa (pianoforte).
Il giorno successivo il cartellone si aprirà, invece, con la prima delle tre «Pillole Performative» di Vallebona/Blanchut, in programma anche nelle serate del 30 novembre e del 1° dicembre. Si tratta -raccontano gli organizzatori- di «format brevi di personaggi in movimento ispirati a caratteri della società contemporanea», intitolati «Kris e le conseguenze della Brexit», «Barbie & Ken. Uno spaccato sull’amore di plastica» e «Barbara una bestia vergine».
A seguire è prevista la prima regionale di «Carnet erotico», progetto di Francesca Zaccaria che, con ironia a tratti sottile, a tratti ferina e dissacrante, ci invita a riflettere sull’erotismo attraverso una serie di quadri icastici contraddistinti da connotazioni comiche, grottesche o persino conturbanti.
Il 29 novembre sarà, invece, la volta di una prima nazionale: al teatro di Ponente andrà in scena «Le Marin Perdu» di Natalia Vallebona e Faustino Blanchut, spettacolo selezionato nell’ambito del progetto di residenza artistica «Essere Creativo 2019». La pièce -ispirata al capitolo «Il marinaio perduto», tratto dal libro «L’uomo che scambiò la sua moglie per un cappello» di Oliver Sacks- mette in scena il presente di un uomo perso che fluttua tra i pezzi sparsi del puzzle della sua memoria. Alternando momenti di lucidità ad altri di oblio, il protagonista viaggia senza conoscere né la sua destinazione né il punto di partenza.
Nella stessa giornata si terrà anche una masterclass per under 20 dal titolo «Danza e meditazione studio con i movimenti di Gurdjeff».
Mentre il giorno seguente andrà in scena un appuntamento per i più piccoli: «Granelli», che affronta con il giovane pubblico il tema dell’inquinamento e dell’ecosostenibilità. Si tratta di «una fiaba di circo contemporaneo -si legge nella sinossi- che attraverso l’uso di giocoleria, acrobatica, equilibrismi e clownerie racconta la storia di un bambino, Martino, che scava nel suo immaginario e porta alla luce un castello di sabbia meraviglioso».
La seconda settimana di festival si aprirà con la presentazione del volume «Altri corpi/Nuove Danze» del critico Andrea Porcheddu.
Nella stessa giornata, quella del 2 dicembre, Emanuela Serra sarà in scena con l’anteprima nazionale di «Loose dogs» (repliche in cartellone il 4 e il 6 dicembre): un atto poetico dedicato a chi dissente, che unisce scrittura e parola a una ricerca quotidiana sull’azione danzata e la scomposizione fisica.
Il sipario si aprirà, quindi, nella stessa giornata su Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, protagonisti dello spettacolo «La morte e la fanciulla», che si concentra su tre differenti quadri scenici che raccontano di giovani figure femminili sul crinale di un confine oscuro tra sessualità e fine: «uno musicale – l’omonimo quartetto in re minore di Schubert-, uno fisico -l'essere umano nell'eccellenza delle sue dinamiche-, e uno spirituale-filosofico -il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi-».
A chiudere la serata del 2 dicembre sarà, in Sala Agorà, la prima nazionale di «Chibani» di Aziz El Youssoufi.
Martedì 3 dicembre «Resistere e creare» si sposterà, quindi, a Casa Paganini con il laboratorio «Body Perfomance Variations». Mentre in Sala Agorà si terrà l’anteprima nazionale dello spettacolo «Frammenti Liquidi», ideato e coreografato da Paolo Rosini, in collaborazione con Chiara Tosti. A seguire, nella stessa giornata, è previsto l’incontro «Materiale Umano», una conversazione condotta da Andrea Porcheddu con Roberto Castello e Michela Lucenti. Chiuderà la programmazione del 3 dicembre la messa in scena, in Sala Aldo Trionfo, di «Mbira», spettacolo di Roberto Castello: un concerto per due danzatrici, due musicisti e un regista che -utilizzando musica, danza e parola- tenta di fare il punto sul complesso rapporto fra la nostra cultura e quella africana.
Mercoledì 4 dicembre ci sarà la prima nazionale di «Her-on l’inizio di qualcosa avviene sempre dopo la morte di qualcos’altro», spettacolo di Giulia Spattini, che si configura come un dialogo solitario tra quello che siamo e quello che potremmo diventare, una lotta alla scoperta della forma nuova.
Il giorno successivo la programmazione prevede gli spettacoli «Impronte» (in replica anche sabato 7 e domenica 8 dicembre) e «Concerto fisico», un solo di Michela Lucenti che racconta la storia di Balletto Civile, compagnia nata all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico di Udine.
Nel pomeriggio del 6 dicembre inizierà la selezione per la «Call Resistere e Creare», che continuerà anche nei due giorni successivi. Dei quarantuno progetti arrivati da tutta Italia sono quattordici quelli che verranno presentati nel corso delle tre giornate di lavoro. Tre verranno selezionati per la prossima edizione del festival e riceveranno un sostegno alla produzione di 2000 euro e due settimane di residenza creativa negli spazi del Teatro della Tosse. A valutare i lavori saranno Michela Lucenti, Marina Petrillo e Ivana Folle della Bogliasco Foundation.
Sempre il 6 dicembre ci sarà una masterclass di danza contemporanea over 50 e la proiezione del film «Una gioia segreta», per la regia di Jérôme Cassou, sulla coreografa e danzatrice Nadia Vadori Gauthier.
Sabato 7 dicembre sarà possibile assistere a «Uroboro», di e con Simona Ceccobelli e Sebastian O’Hea Suarez. Lo spettacolo racconta la frenesia nel continuare a correre inseguendo una verità che abbiamo davanti piuttosto che allungare semplicemente la mano, ma anche la nostra testardaggine e il nostro coraggio, il prezioso momento in cui riusciamo finalmente a fermarci.
Seguirà la prima nazionale di «Flow», spettacolo vincitore del Swiss Dance Award 2019. In questo lavoro la compagnia elvetica Linga -fondata a Losanna nel 1992 da Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo– si ispira alla natura selvaggia, al movimento degli stormi di uccelli, degli sciami di insetti, dei banchi di pesci: formazioni flessibili e fluide in grado di modificare istantaneamente la velocità e la direzione senza perdere coerenza.
A chiudere il programma sarà nella serata di domenica 8 dicembre «Tutto ricomincia, sempre», omaggio all’opera di Vitaliano Marchetto. Tre diversi linguaggi -la danza, l’arte visiva e l’Aikido- si fondono in un parlare comune, in una rappresentazione che prende spunto dalle opere create dallo scultore milanese. Non cambia, dunque, il filo rosso che unisce i vari spettacoli in agenda al festival internazionale genovese: «resistere» per non farsi sedurre dalle pieghe più scontate del contemporaneo e «creare» per tornare all'atto puro, alla dinamica sociale e autentica. La danza racconta così il «materiale umano», l'uomo in relazione con gli altri uomini.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Immagine guida di «Resistere e creare»; [fig. 2] «Flow», spettacolo vincitore del Swiss Dance Award 2019; [fig. 3] «Uroboro», di e con Simona Ceccobelli e Sebastian O’Hea Suarez; [fig. 4] «Granelli»; [fig. 5]  «Mbira», spettacolo di Roberto Castello; [fig. 6] «Flow», spettacolo vincitore del Swiss Dance Award 2019; [fig. 7] «Concerto fisico», con Balletto civile 

Informazioni utili
Resistere e creare – V edizione. Genova, sedi varie. Ingresso: abbonamento € 60,00, costo dei biglietti singoli e programma su http://www.teatrodellatosse.it/. Informazioni: promozione@teatrodellatosse.it, tel 010.2470793. Ufficio stampa: Davide Bressanin - ufficiostampa@teatrodellatosse.it, resisterecreare@teatrodellatosse.it, elisasirianni@gmail.com. Dal 27 novembre all’8 dicembre 2019

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