giovedì 19 dicembre 2019

Milano, da Palazzo Marino al Museo Diocesano: quadri come strenne di Natale

Puntuali, con l’avvicinarsi del Natale, tornano le mostre dedicate a un solo quadro: un ospite da ammirare con attenzione scrupolosa, come un diamante prezioso in uno scrigno.
A Milano c’è l’imbarazzo della scelta. A Palazzo Marino, in Sala Alessi, sono arrivati dalla Pinacoteca civica di San Gimignano due grandi tondi (del diametro di 162 centimetri con la cornice e di 110 senza), che compongono «L’Annunciazione» (nella seconda foto) realizzata da Filippino Lippi tra il 1483 e il 1484, a 26 anni, quando era allievo di Sandro Botticelli ed era già impegnato in importanti committenze come quella della Cappella Brancacci a Firenze.
Le due opere, raffiguranti «L’Angelo annunziante» e «L’Annunziata» (nella prima foto), furono commissionate all’artista dal Comune per ornare la Sala del Municipio. Sei anni dopo, nel 1490, i Priori e i Capitani di San Gimignano vollero dotare i dipinti di due preziose cornici, intagliate, dipinte e dorate, eseguite da un anonimo artigiano, forse locale, che gli studiosi identificano con Antonio da Colle, attivo nella città toscana nella seconda metà del Quattrocento.
All’iniziativa natalizia di Palazzo Marino, in programma fino al 12 gennaio, si uniscono i Municipi 2, 3, 7 e 8 del Comune di Milano, dove sarà possibile ammirare due importanti opere delle collezioni civiche del Castello Sforzesco: «L’Adorazione dei pastori», attribuita dalla bottega di Paolo Caliari detto il Veronese, in mostra prima villa Scheibler (fino al 18 dicembre) e poi all’Emeroteca di via Cimarosa (dal 21 dicembre al 12 gennaio), e «L’Annunciazione» di Panfilo Nuvolone, allestita prima alla Cascina Turro (fino al 18 dicembre) e quindi all’Auditorium Cerri (dal 21 dicembre al 12 gennaio).
La prima tela mostra il momento in cui i pastori, avvertiti dagli angeli, si recano a rendere omaggio a Gesù, appena nato in una capanna, addossata a un edificio monumentale.
Questo tipo di composizione è in linea con quanto elaborato dal maestro veneto nella fase tarda della sua attività: la struttura del dipinto è allargata e le figure sono affondate in più marcate zone d’ombra, come si può rilevare anche nell’«Adorazione dei pastori» conservata nelle raccolte del Castello di Praga. La struttura dello sfondo è semplificata rispetto ai più tipici dipinti del Veronese, tuttavia la critica ritiene ipotizzabile un suo intervento diretto. 
«L’Annunciazione» di Panfilo Nuvolone è, invece, un chiaro esempio della scuola di pittura lombarda. Per molto tempo fu ascritta a Camillo o a Giulio Cesare Procaccini, ma oggi trova il suo punto di riferimento nella fase tarda e meno conosciuta dell’artista, la cui ultima opera, la pala di San Giuseppe per l’oratorio di Grumello, firmata e datata, costituisce un punto di riferimento per questa tela come mostrano le affinità con le figure angeliche e le impalpabili velature dei bianchi con cui è reso il bouquet di gigli. Nella rappresentazione dei fiori è evidente la celebrata esperienza di Nuvolone come pittore di nature morte.
Mentre al Museo diocesano, nei Chiostri di Sant’Eustorgio, i riflettori sono puntati su Artemisia Gentileschi e la sua «Adorazione dei magi» (nella terza e nella quarta foto), concessa eccezionalmente dalla Diocesi di Pozzuoli, per la cui Cattedrale fu eseguita tra il 1636 e il 1637.
Il dipinto è parte di un ciclo commissionato dal vescovo spagnolo Martín de Léon y Cárdenas dopo il 1631, anno dell’eruzione del Vesuvio che risparmiò la città puteolana.
Ad Artemisia Gentileschi furono affidate ben tre tele (oltre all’«Adorazione dei Magi», i «Santi Procolo e Nicea» e «San Gennaro nell’anfiteatro») che eseguì fra il 1635 e il 1637, anno della sua partenza per l’Inghilterra. In questo dipinto la pittrice elabora la lezione caravaggesca alla luce dei nuovi contatti con gli artisti napoletani: la sua predilezione per una gamma cromatica essenziale, risolta sulle variazioni dei toni marroni, rossi, blu e gialli si associa alla straordinaria attenzione per la verità delle cose, come si nota, ad esempio, nello splendido oggetto d’argento portato dal re mago in ginocchio e ad una attenta e scenografica resa degli effetti luce-ombra.

La figura della Vergine è descritta con grande dignità, mentre con dolcezza porge il bambino alla venerazione dei Magi, sotto gli occhi di San Giuseppe che, secondo la tradizione iconografica dell’episodio evangelico, resta defilato sullo sfondo.
La composizione è dominata dalle imponenti figure dei Magi in primo piano, riccamente abbigliati, e alla moda con manti di stoffe preziose (la figura del re moro appare rovinata in seguito all’incendio che colpì la cattedrale nel 1964).
La solennità dell’evento epifanico e dei gesti di riverenza e rispetto dei Magi si coniugano all’atmosfera di affettuosa intimità che si crea grazie ad un sapiente gioco di sguardi.
Milano offre così molteplici occasioni ai suoi cittadini e ai turisti per riflettere sul mistero della nascita di Gesù, Verbo che si fa carne per amore del mondo e degli uomini.

Informazioni utili
L'Annunciazione di Filippino Lippi. Palazzo Marino, Sala Alessi, piazza della Scala, 2 - Milano. Orari: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30), giovedì dalle ore 9.30 alle ore 22.30 (ultimo ingresso alle ore 22.00); chiusura anticipata alle ore 18 il 24 e 31 dicembre 2019 (ultimo ingresso alle ore 17.30) | Festività del 25 e 26 dicembre, del 1° e 6 gennaio, dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30). Ingresso libero. Informazioni: tel. 800.167.619. Sito: www.comune.milano.it. Fino al 16 gennaio 2020.

 L’adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi. Museo Diocesano Carlo Maria Martini, ingresso da piazza Sant’Eustorgio, 3 – Milano. Orari: da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00; chiuso il lunedì (eccetto festivi); la biglietteria chiude alle ore 17.30. Biglietto Museo Diocesano Carlo Maria Martini: intero € 8,00; ridotto e gruppi € 6,00; scuole e oratori € 4,00. Biglietti cumulativi (Museo Diocesano, Museo della Basilica di Sant’Eustorgio, Cappella Portinari, Cimitero paleocristiano): intero € 10,00; ridotto e gruppi € 8,00; scuole e oratori € 6,00. Catalogo: Silvana Editoriale. Informazioni: tel. 02.89420019; 02 89402671; info.biglietteria@museodiocesano.it. Fino al 26 gennaio 2020

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