Peripezie acrobatiche, contrazioni, sbilanciamenti, torsioni, flessioni, cadute e rialzi. Corpi in tensione muscolare, aggrovigliati e contorti, impegnati in azioni che ricordano la miglior stagione della Performing Art. Sono questi i soggetti di «Action Reaction. Billboard Project», speciale progetto di arte pubblica ideato da Alessio Bolzoni (Crema, 1979) per la città di Milano. Il fotografo lombardo, da tempo residente a Londra, ha passato la quarantena all’ombra della Madonnina e, una volta uscito di casa, passeggiando per le strade restituite alla libera circolazione, ha avvertito l’esigenza di una corrispondenza con le persone, proprio nel momento delicato della ripartenza.
Sono nati così ventisei cartelloni pubblicitari di grande formato che, dall’11 al 21 giugno, saranno collocati nei luoghi più rappresentativi del tessuto cittadino, in sedici punti espositivi -da viale Forlanini a corso Lodi, da piazzale Aquileia a via Carlo Farini-, che vanno a strutturare un percorso diffuso e circolare fruibile al pubblico attraverso una mappa dedicata grazie alla quale sarà possibile intercettare le opere lungo il proprio cammino.
Quelle di Alessio Bolzoni sono immagini minimal e di grande pulizia formale, realizzate nell’asetticità di uno studio fotografico, in cui compaiono corpi che, contorcendo i propri arti in un alternarsi di forze opposte e contrarie, creano -raccontano gli organizzatori- «l’idea di un corpo immaginario che si fonde con il corpo della città e che ne afferra e ne mastica il sentimento reattivo», la voglia di azione che caratterizza questa fase di rinascita e di ripartenza dopo l’emergenza sanitaria per il Covid-19. «Per un processo empatico, quasi una magia, - scrive Teresa Macrì, la curatrice del progetto espositivo, nel suo tempo critico- la stampa fotografica vuole fondersi con la pelle della città, prolungarsi in essa e coglierne il soffio».
I corpi sui cartelloni pubblicitari, con le loro posizioni impossibili, sembrano sperimentare la nostra voglia di dimenticare questi ultimi mesi chiusi in casa. Sembrano volersi liberare «di una forza accumulata e trattenuta, per scrollarsi dallo stato di quiete e sottrarsi all’inazione – racconta ancora Teresa Macrì-. Nonostante essi non si configurino come inattivi, tantomeno assoggettati all’abbandono o al senso di caduta e di perdita ma si manifestano come corpi sensibilmente elettrici, inquieti e ansiosi. Nella loro seduzione estetica e nel loro flusso narrativo, esplicano una spinta al contrattacco e al loro farsi atto di resistenza».
Alessio Bolzoni continua così la sua ricerca sul corpo, avviata nel 2010. Dopo la riflessione sul corpo vegetale, documentata dalla serie «Abuse» del 2016, che sviluppava il concetto di uso e abuso attraverso la lente di una natura in lento consumo, costituita dai fiori della propria abitazione, il fotografo ha prodotto, nel 2018, un nuovo progetto incentrato sul corpo, «Abuse: the Uncanny», che raccoglie un’ampia selezione di scatti dedicati a una vitalità sospesa, ritratta attraverso le torsioni di individui su sfondi neutri.
«Action Reaction» nasce all’interno di questa nuovo ambito di ricerca, che Alessio Bolzoni ha voluto presentare in una dimensione pubblica, per le strade della città, vista la complessa situazione emergenziale globale di questi ultimi mesi.
Nel frattempo Milano ha iniziato a riaprire, con ingressi contingentati, i suoi luoghi della cultura, a partire dai musei civici. I primi ad accogliere i visitatori sono stati, dal 26 maggio, il Museo del Risorgimento, la Gam- Galleria d’arte moderna, il Museo di storia naturale e l’Acquario civico. Nei giorni subito successivi, dal 27 al 31 maggio, sono tornati di nuovo accessibili al pubblico anche la Casa museo Boschi di Stefano, lo Studio museo Francesco Messina, il Mudec – Museo delle culture e il Museo archeologico. Il 28 maggio è stata la volta di Palazzo Reale, che ha riaperto con nuovi orari (il giovedì dalle 11.00 alle 22.30, venerdì sabato e domenica dalle 11.0c0 alle 19.30), permettendo di ritornare a vedere le mostre chiuse a causa del lockdown: «Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience», «Georges de La Tour: l’Europa della luce» e «Roberto Cotroneo. Nel teatro dell’arte». La Triennale e Fondazione Prada sono, invece, di nuovo accessibili l'una da giovedì 4, l'altra da venerdì 5 giugno. Mentre per la Pinacoteca di Brera e il Cenacolo, con «L’ultima cena» di Leonardo da Vinci, si è dovuto attendere il 9 giugno, una data simbolica per la Milano della cultura: settant’anni fa, nello stesso giorno, la Pinacoteca veniva riaperta dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Da questa settimana il pubblico è potuto così ritornare ad ammirare alcuni capolavori simbolo del patrimonio culturale italiano come il «Cristo morto» di Mantegna, la «Pietà» di Giovanni Bellini, la «Pala Montefeltro» di Piero della Francesca, «Lo sposalizio della Vergine» di Raffaello, la «Cena in Emmaus» di Caravaggio e il «Bacio» di Francesco Hayez. Un’occasione da non perdere, questa, soprattutto perché, per tutta l’estate, l’accesso sarà gratuito per tutti, previa prenotazione obbligatoria. Tante, dunque, le occasioni che la città offre ai suoi abitanti per ritornare ad approcciarsi alla cultura e all'arte, a partire dalla proposta fotografica di Alessio Bolzoni, tutta da scoprire cartina alla mano e scarpe comode ai piedi.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Alessio Bolzoni, Matthew, 2018; [fig. 2] Alessio Bolzoni, Dan, 2018; [fig. 3] Piantina del progetto «Action reaction»; [fig. 4] Pinacoteca di Brera
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