martedì 15 dicembre 2020

SkyArte lancia la «museovisione». In anteprima sui siti di sei musei italiani il documentario «Alighiero e Boetti. Sciamano e Showman»

Arazzi variopinti con lettere dell’alfabeto, mappe geopolitiche puntellate da bandiere, tavole celesti costellate da piccoli aeroplani, grandi lavori a biro ritmati da virgole nere, cartoline postali e ricalchi di giornali e riviste: a ventisei anni dalla morte, il ricco universo figurativo di Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994), uno dei maggiori esponenti dell’Arte povera, non smette di affascinare il mondo dell’arte contemporanea. Per celebrare l’ottantesimo anniversario dalla nascita dell’artista sei musei italiani si sono messi in rete e lanceranno in anteprima il documentario «Alighiero e Boetti. Sciamano e Showman», una produzione Sky Arte e Tiwi per la regia di Amedeo Perri e Luca Pivetti.
Mercoledì 16 dicembre, dalle 10 alle 18, il film sarà visibile in chiaro, in museovisione, sui siti internet del Castello di Rivoli, del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, della Gamec di Bergamo, del Madre · Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, del Mambo di Bologna e del MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.
Il documentario sarà preceduto da una tavola rotonda virtuale, in cui il direttore di Sky Arte, Roberto Pisoni, converserà con le direttrici e i direttori delle sei istituzioni coinvolte – Carolyn Christov-Bakargiev, Cristiana Perrella, Lorenzo Giusti, Kathryn Weir, Lorenzo Balbi, Bartolomeo Pietromarchi – ricordando gli avvenimenti che legano l’artista ai musei e ai loro territori.
«Alighiero e Boetti. Sciamano e Showman» verrà, quindi, trasmesso nella stessa giornata di mercoledì 16 dicembre, alle 21.15, su Sky Arte e rimarrà, poi, disponibile on-demand su Now Tv.
La museovisione è un’altra importante iniziativa del canale televisivo diretto da Pisoni a sostegno del mondo dell’arte e della cultura in questi mesi difficili, con i musei e i teatri chiusi a causa della pandemia. Nelle ultime settimane Sky Arte ha, infatti, proposto in streaming gratuito, sul sito su video.sky.it/arte e sui suoi profili Facebook e Instagram, altri programmi per venire incontro ai gusti degli amanti dell’arte come «The Square», «Sipario! Storie di Teatro», «Indie Jungle» e «Musei».
Il documentario, della durata di poco più di cinquanta minuti, ripercorre la breve e folgorante parabola artistica di Alighiero Boetti attraverso le testimonianze dei suoi familiari - i figli Agata e Matteo e la vedova Caterina Raganelli Boetti –, ma anche di storici dell’arte e amici come Salman Alì, Stefano Arienti, Stefano Bartezzaghi, Alessandra Bonomo, Giorgio Colombo, Flavio Favelli, Tommaso Pincio, Sissi e Angela Vettese.
Attraverso immagini di repertorio e fotografie di opere coloratissime ed enigmatiche, il film racconta gli inizi dell’artista contrassegnati dall’adesione al movimento dell’Arte povera, il grande fermento creativo degli anni Settanta, il successo arrivato a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, la postuma consacrazione tra i grandi.
Agli inizi degli anni Settanta, l’artista cambia il suo nome in Alighiero e Boetti, dando vita a una ricerca sull’identità e il doppio che lo porta sempre a muoversi per specchiamenti. «Il gioco della congiunzione include -si legge nella nota stampa- uomo e artista, Sud e Nord, ordine e disordine, necessità e caso, spirito e materia».
Acutissimo teorico senza per questo amare le teorie, pensatore zen, cantastorie di piccole verità in forma di enigma, e, soprattutto, titolista nato, Alighiero Boetti ha realizzato i suoi lavori con l’intento di «mettere al mondo il mondo», come recita un’opera degli anni Settanta, e ci è riuscito grazie al fatto di essere al contempo sciamano e showman.
«Il documentario -raccontano da Sky Arte- riprende uno dei procedimenti più iconici di Boetti: la quadratura utilizzata nei suoi famosi arazzi. Grazie alla grafica animata, le sedici lettere del nome Alighiero e Boetti diventano sedici parole chiave – Afghanistan, bellezza, bic, gemelli, Giappone, mani, manifesto, mondo, numeri, Parigi, regole, ricami, ritmo, tempo, tutto, viaggio – che scandiscono i capitoli del film».
A più di venticinque anni dalla morte, il documentario «Alighiero e Boetti. Sciamano e showman» prova, dunque, a rendere la vitalità del pensiero, l’intelligenza velocissima e la grandezza dell’opera di un artista che ha saputo rendere il quotidiano oggetto dell’arte e veicolo di bellezza.
In occasione dell'uscita del documentario, verrà lanciato anche un filtro, scaricabile direttamente dai profili Instagram e Facebook di Sky Arte, e ispirato a uno dei soggetti più conosciuti: gli aeroplanini. Sullo sfondo di un iconico cielo azzurro acquerello, ciascun utente potrà diventare protagonista dell’opera indirizzando il volo degli aerei col suo stesso movimento. Per gli ottant'anni di Boetti si è pensato, dunque, a un omaggio leggero ispirato al suo amore per i viaggi e la geografia. 

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