martedì 12 novembre 2024

«A occhi aperti»: a Bologna il fumetto e l’illustrazione raccontano il «corpo a corpo» tra l’uomo e l’ambiente

Può il disegno immaginare nuove relazioni con gli spazi che viviamo? Il paesaggio esiste a prescindere da noi o è il nostro sguardo a crearlo? Quale equilibrio è possibile tra l’uomo e ciò che esiste fuori di lui? Quali declinazioni di questo rapporto si possono raccontare con il fumetto e l’illustrazione? Sono queste domande a tessere la trama della seconda edizione del festival «A occhi aperti. Disegnare il contemporaneo», nato nel 2022, quale erede del celeberrimo «BilBolBul», per iniziativa di Hamelin, associazione che da più di vent’anni si occupa di letteratura per l’infanzia, fumetto e illustrazione attraverso mostre, laboratori, residenze, incontri, produzioni artistiche ed editoriali.

Dopo il progetto pilota dello scorso anno che ha raccontato il nostro modo di vivere la casa e la città, Bologna si prepara a diventare teatro, nelle giornate tra mercoledì 13 a domenica 17 novembre, di svariati eventi per riflettere – si legge nella presentazione - sul nostro «modo di stare nel mondo e col mondo», toccando questioni urgenti e di scottante attualità: «la crisi climatica, il bisogno di superare nozioni rigide di identità, la necessità tutta umana di sentirsi in armonia con un ambiente che sempre più appare indifferente o ostile».


Mostre
, incontri, tavole rotonde, una rassegna di cinema d’animazione e un comic reading, con protagoniste alcune delle eccellenze del fumetto di ricerca e dell’illustrazione contemporanea, compongono il ricco programma al quale farò da filo rosso il tema «Corpo a corpo. Il fragile equilibrio fra il paesaggio e noi».

L’evento più atteso è senz’altro «Costellazioni» (dal 15 novembre al 15 dicembre; inaugurazione giovedì 14 novembre, alle ore 19:30), la prima personale italiana di Dominique Goblet (Bruxelles, 1967), illustratrice e pioniera del graphic novel europeo, che, grazie a una residenza all’ombra delle Due Torri, si è confrontata con la storia dell’ex chiesa barocca di San Mattia, oggi spazio adibito alla convegnistica e alle esposizioni, gestito dalla Soprintendenza regionale per i Beni e le Attività culturali dell'Emilia Romagna, in passato luogo di culto abitato dalle «monache eremitesse», custodi della Madonna nera conservata nel Santuario di San Luca sul colle della Guardia, un ordine di clausura così potente da rispondere direttamente al Papato, liberandosi dalle ingerenze della Curia locale. Ne è nata una riflessione sul ruolo della donna nella società e sul corpo femminile in relazione al paesaggio, che presenta, tra l’altro, «Les forêts sombres» – lavoro di prossima pubblicazione in Belgio e in anteprima esclusiva al festival bolognese - che vede alcune donne, ritratte nella loro nudità, attraversare foreste come luoghi fisici e simbolici, in un gioco di luci e ombre, bianco e nero e colore.

L’artista belga - della quale in questi giorni viene pubblicato da Sigaretten «Paesaggi di carne», il suo primo libro italiano - curerà anche una rassegna filmica, dal titolo «Carta bianca», al cinema Modernissimo; incontrerà il pubblico allo spazio Das – Dispositivo arti sperimentali (via del Porto 11/2) in dialogo, prima, con l’antropologa e storica dell’arte Patrizia Cirino (sabato 16 novembre, alle ore 17) e, poi, con gli illustratori Gwénola Carrère e Joe Kessler (domenica 17 novembre, alle ore 11:30); e, infine, nella sua veste di docente di fumetto all’École de Recherche Graphique di Bruxelles, terrà una lezione agli studenti dell’Accademia di Belle arti.

L’istituzione bolognese sarà protagonista anche della rassegna «Avere vent’anni» (dal 14 novembre 2024 all’11 gennaio 2025; inaugurazione il 13 novembre, alle ore 17:30), una collettiva con sessanta opere di docenti e studenti per festeggiare i due decenni di attività del Corso di fumetto e illustrazione, il primo (e per lungo tempo il solo) in Italia. Sarà possibile vedere i lavori di attuali insegnanti come Otto Gabos, Sara Colaone, Gianluca Costantini, Andrea Bruno, Onofrio Catacchio, Lorenzo Ghetti, Maja Celija, ma anche di professori del passato quali Octavia Monaco, Chiara Carrer, Sergio Ruzzier, Alessandro Sanna, Adelchi Galloni e Paper Resistance. Non mancheranno in mostre le opere di ex studenti, oggi professionisti del settore, come Flavia Biondi, Bianca Bagnarelli, Iris De Biasio, Federica Ferraro, Alessandro Pastore, Emma Lidia Squillari e Luisa Torchio.

Festeggia gli anni nei giorni del festival bolognese anche Canicola, editore indipendente che ha trasformato la scena del fumetto di ricerca contemporaneo, che per i suoi vent’anni di attività darà vita a un happening di disegno e musica (TPO, via Camillo Casarini, 17/5, sabato 16 novembre, alle ore 20), in collaborazione con Maple Death, etichetta underground che compie dieci anni.

Tra le tante altre mostre da visitare in città - tutte visibili anche dopo la conclusione del festival «A occhi aperti» grazie al progetto «Vieni a vedere», realizzato con il contributo di Fondazione Carisbo – sono molto attese dagli appassionati di fumetto: «Per sparire» (Spazio &, via Guerrazzi 1, dal 14 novembre al 1° dicembre; inaugurazione il 13 novembre, alle ore 20), sulla ricerca creativa di Bianca Bagnarelli, nota per aver collaborato con «The New York Times», «Il Post», «The Atlantic», «Il Foglio» e «The Milaneser», e la personale dell’illustratrice francese Gwénola Carrère (Sof:Art, Corte Isolani, 1/c, dal 14 novembre al 8 dicembre; inaugurazione mercoledì 13 novembre, alle ore 20), già ospite apprezzata a Bologna, che presenterà al pubblico le sua utopia femminista con le tavole originali di «Extra-Végétalia», futuristico giardino dell’Eden abitato da donne che vivono in completa sintonia con la vegetazione.

Ritorna a Bologna anche il fumettista inglese Joe Kessler, cofondatore e direttore editoriale della casa editrice Breakdown Press, con «The Gull Yettin» (Squadro, via Nazario Sauro 27, dal 16 novembre al 7 dicembre; inaugurazione il 15 novembre, alle ore 20), che racconta, con un tratto espressionista e un disegno dai colori acidi, il trauma della perdita dei genitori attraverso la storia di un bambino orfano, diventato vagabondo, che viene perseguitato da un uccellaccio antropomorfo e mutaforma, compagno di viaggio ambiguo, che è insieme minaccia e guida.

Altra mostra molto attesa è «Tutto il corpo risuona» (Zoo, Strada Maggiore 50/a, dal 14 novembre 2024 al 15 gennaio 2025; inaugurazione mercoledì 13 novembre, alle ore 21), con un focus sul libro «La caverna degli abbracci» (Canicola Edizioni, 2024) di Andrea De Franco, autore poliedrico che si muove nel panorama underground italiano, che sperimenta una narrazione libera nella quale il disegno si fa scrittura.

Ci sono anche due collettive: «NudeDoodle» (Inuit Atelier, via Sant’Apollonia, 23, dal 13 al 18 novembre; inaugurazione martedì 12 novembre, ore 19:30), un'esposizione degli schetch book nati durante un ciclo di incontri di disegno dal vivo con modelli e modelle; e «Rosa masticato» (Titivil, via Mascarella, 31/a, dal 15 novembre al 1° dicembre; inaugurazione sabato 16 novembre, alle ore 19:30), rassegna a cura di Titivil e Martina Sarritzu, che riunisce Karla Paloma, Elsa Klée, Lucile Ourvouai e la stessa Martina Sarritzu. In mostra due delle zine antologiche più interessanti del panorama contemporaneo: «Hairspray magazine», raccolta di storie intime intorno alla memoria, alla sessualità e all’esperienza personale, e «Fanatic Female Frustration», dedicata a Aline Kominsky-Crumb, figura centrale nella scena del fumetto underground americano, che si propone di far rivivere e continuare la tradizione delle fanzine a fumetti autobiografiche femministe.
Le quattro artiste saranno anche protagoniste di una conversazione con la critica e traduttrice Maria Nadotti (sabato 16 novembre, alle ore 15, al Das - Dispositivo arti sperimentali) e animeranno il comic reading «Sloppy Talk», format che per la prima volta viene presentato al festival, durante il quale saranno letti alcuni racconti a fumetti dall’antologia «Autumn in Berlin» e da «Anti Baby», «Elsa and the Haters» e «La signora dei bianchini e la sindrome dell’estasi perduta», con una colonna sonora speciale (venerdì 15 novembre, alle ore 20:30, al Das - Dispositivo arti sperimentali).

In un percorso che mette principalmente sotto i riflettori «corpi in trasformazione, corpi fuori scala, corpi che rivendicano e che affermano la loro unicità», il programma espositivo del festival «A occhi aperti» è completato dalle personali di Jul Maroh sulle icone della comunità queer e transgender (al Das – Dispositivo arti sperimentali, via del Porto 11/2, fino al 17 novembre), di Liza De Nardi sulle nostre intimità quotidiane (da Canicola c/o Casa del custode, Parco della Montagnola, via Irnerio 2/3, dal 12 al 18 novembre; inaugurazione lunedì 11 novembre, ore 18), di Martoz e Gloria Pizzilli (all’Inuit Bookshop, via G. Petroni, 13/a, dal 13 novembre al 1° dicembre; inaugurazione martedì 12 novembre, alle ore 19) con le loro «anatomie misteriose come paesaggi senza prospettiva», e del disegnatore argentino José Muñoz con le illustrazioni per il «Bologna Jazz Festival 2024» (nelle Bacheche di Cheap, via Indipendenza, via San Giuseppe, via Mascarella, via Castiglione, via Ugo Bassi, via Marsili, fino al 17 novembre).

«A occhi aperti», che presenta anche un bookshop con le principali novità editoriali, prevede, inoltre, un focus sul cinema d’animazione realizzato in collaborazione con la Emca di Angoulême, che porterà a Bologna oltre trenta cortometraggi di sedici artiste e artisti che hanno studiato nella scuola, realizzati con la complicità di Ahmed El Nessib.

A chiudere il programma sarà l’inaugurazione della nuova stanza d’artista al Phi Hotel Bologna (domenica 17 novembre, alle ore 19:30, in via de’ Fusari, 9), albergo di lusso nel cuore della città, che da anni sostiene il disegno contemporaneo. Si conosce solo il tema che ha dato vita all’idea progettuale per la camera: il mare. Il resto è una sorpresa non tanto per chi in quella stanza dormirà quanto per chi, entrandoci, sognerà «A occhi aperti».

Didascalia delle immagini
Illustrazione di Gwenola Carrère, 2. llustrazione di Joe Kessler per The Gull Yettin; 3. Illustrazione di Dominique Goblet; 4. Illustrazione di Lucile Ourvouai; 5. Illustrazione di Andrea De Franco per Tutto il corpo risuona; 6. Immagine esposta nella mostra Naked Lines (Martoz + Pizzilli); 7. Immagine di Andrea Bruno per Il bacio  
 
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