Pinocchio, un burattino tra i libri della Biblioteca di Busto Arsizio
«C'era una volta... -Un re!- diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno […]». Era il luglio 1881 e il Giornale dei bambini, inserto settimanale del quotidiano Il Fanfulla, pubblicava la prima puntata di Storia di un burattino, romanzo di Collodi (pseudonimo dello scrittore Carlo Lorenzini) destinato a diventare, con il titolo Le avventure di Pinocchio, il libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia.
Esuberante fino allo sfinimento, intollerante a qualsiasi regola, bugiardo di fronte all’evidenza, ma anche fiducioso nel prossimo, disposto a fare ammenda dei propri errori e ingenuo come solo i sognatori sanno essere, il «burattino più discolo di tutti i discoli» ha conquistato generazioni di piccoli lettori. Agli albori del Novecento, Le avventure di Pinocchio contavano, infatti, ben trecentomila copie stampate; oggi il libro può essere letto in oltre duecentocinquanta lingue (latino ed esperanto compresi) e dialetti.
La mostra Pinocchio. Il capolavoro di Collodi nella Biblioteca di Busto, realizzata in occasione dello spettacolo per bambini Tutti allegramente insieme a Pinocchio, intende ripercorrere la fortuna del capolavoro collodiano, a partire dal 1883 (data della sua prima pubblicazione a volume), attraverso esemplari storici, libri illustrati, traduzioni e saggi critici conservati presso la stessa Biblioteca civica di Busto Arsizio.
Ad aprire l’esposizione, articolata in cinque sezioni e una quarantina di volumi, sono tre edizioni "antiche" dell’opera: una pregevole copia del 1912 con illustrazioni di Carlo Chiostri, edita dalla Benporad di Firenze, dialoga, infatti, con una riproduzione tipografica, risalente al 1967, e una ristampa anastatica, datata 1983, della prima edizione di Storia di un burattino, quella con i disegni originali in nero di Enrico Mazzanti, pubblicata nel 1883 dalla Felice Paggi Libraio Editore di Firenze.
Il percorso, curato dalla dottoressa Loredana Vaccani, prosegue, quindi, con una curiosa sezione dal titolo Pinocchio e…dintorni, che allinea cinque rivisitazioni della storia del burattino più amato al mondo, tra le quali una traduzione in lingua latina, il Pinoculus di Enrico Maffaccini (Bemporad, Firenze 1950), e una in dialetto bustocco, Ul Pinochiu dul Collodi (Lions Club, Busto Arsizio 1997), a cura di Mariolino Rimoldi e con illustrazioni di Elisabetta Mariani, che ambienta la storia nella Busto Arsizio dell'Ottocento, facendo volare la Fata turchina sopra le cupole delle basiliche di San Giovanni Battista e di Santa Maria di piazza.
Ad animare la terza sezione della rassegna sono, invece, tredici edizioni del libro collodiano datate tra il 1990 e il 2010, che riportano illustrazioni, tra gli altri, di Emanuele Luzzati (Nuages, Milano 2002), Alvaro Mairani (Lito editrice, Milano 1990) e Cecco Mariniello (Piemme, Casale Monferrato 2002), ma anche saggi di Italo Calvino (Einaudi, Torino 2002) e della coppia Carlo Fruttero e Franco Lucentini (Oscar Mondadori, Milano 2009). Non manca in questa parte una curiosità bibliografica: il Pinocchio di Futiqua, nome d'arte dell'illustratore bolognese Giocondo Faggioni. Le sue opere (18 tavole a colori e 54 disegni), preparate tra il 1945 e il 1949, rimasero abbandonate negli archivi della Giunti di Firenze per quasi cinquant'anni, fino a quando nel 2000 vennero ritrovate, in seguito a un riordino della casa editrice, e videro –finalmente- la luce.
La mostra, che nei giorni scorsi è stata presentata presso le sale del teatro Sociale di Busto Arsizio, prosegue, quindi, con una parte intitolata E' sempre Pinocchio, che allinea, in ordine cronologico, una decina di esemplari con rivisitazioni della storia originale, come gli adattamenti per la prima infanzia di Roberto Piumini (EL, Trieste 2002) e Giusi Quarenghi (Giunti Kids, Firenze 2006), con illustrazioni rispettivamente di Lucia Salemi e Nicoletta Costa, o la poetica e coloratissima animazione dei maestri della Walt Disney, vincitrice nel 1941 di due premi Oscar.
A chiudere l’esposizione è una sezione sulla fortuna di Collodi e del suo romanzo, contenente quattordici saggi su Pinocchio scritti tra il 1964 e il 2006, tra i quali si segnalano due riletture teatrali: Pinocchio da Carlo Collodi. Musiche originali di Alessandro Nidi (Teatro alla Scala–Rizzoli, Milano 1992) e Pinocchio nero. Diario di un viaggio teatrale di Marco Baliani (Rizzoli, Milano 2005). Cambiano mode e generazioni, dunque, ma la storia del burattino «condannato» dal suo naso ad essere sincero in un mondo di ipocrisia continua a solleticare la fantasia di grandi e piccini, senza mai conoscere eclissi ed oblio, forse perché, per dirla con le parole di Benedetto Croce, questo libro «trova facilmente la via del cuore».
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Illustrazione di Enrico Mazzanti per il romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, edito nel 1883 dalla casa editrice Felice Paggi Libraio Editore di Firenze; [fig. 2 e fig. 3] Illustrazione di Carlo Chiostri per il romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, edito nel 1901 dalla casa editrice Benporad di Firenze (la Biblioteca civica di Busto Arsizio conserva una copia del 1912); [fig. 4] Illustrazione di Emanuele Luzzati per il romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, edito nel 2002 dalla casa editrice Nauges di Milano; [fig. 5] Illustrazione di Cecco Mariniello per romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, edito nel 1998 dalla casa editrice Piemme di Casale Monferrato.
Informazioni utiliPinocchio. Il capolavoro di Collodi nella Biblioteca di Busto. Biblioteca civica di Busto Arsizio, piazza Vittorio Emanuele II, 3 - Busto Arsizio. Orari: lunedì-venerdì 9.00-12.30 e 14.30-19.00; sabato 9.00-12.30 e 14.30-18.00. Ingresso libero e gratuito. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 0331.635123. Fino al 31 marzo 2010.
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