venerdì 29 aprile 2011

A Busto Arsizio un reading teatrale su Wojtyla e la pace

C’è una frase che, forse, più di tutte riassume il messaggio di papa Giovanni Paolo II agli uomini di oggi. E’ l’espressione «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! […] Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!». Queste parole, pronunciate il 22 ottobre 1978 nell’omelia di inizio pontificato, risuoneranno domenica 1° maggio, alle ore 20.45, negli spazi del Tempio civico sant’Anna, casa della memoria dei caduti di tutte le guerre e Centro permanente per la pace della città di Busto Arsizio. Si chiuderà, infatti, con una registrazione d’epoca di questo appassionato invito di Giovanni Paolo II, vera e propria «frase-guida» dei suoi ventisei anni sul soglio di san Pietro (come dimostrano tante omelie di inizio anno e numerosi discorsi ai giovani), il reading-spettacolo «Wojtyla. Parole di pace», nuova co-produzione del teatro Sociale di Busto Arsizio e dell’associazione culturale «Educarte», in programma nella chiesetta settecentesca di largo «Angioletto Castiglioni» per iniziativa del Comitato Amici del Tempio civico. Sul palco saliranno gli attori Gerry Franceschini, Mario Piciollo e Anita Romano, già protagonisti dell’apprezzato spettacolo «Vita di Karol», andato in scena lo scorso 19 aprile al teatro Sociale di Busto Arsizio, nell’ambito della stagione cittadina «BA Teatro». La regia e la guida storica dell’incontro, a ingresso libero e gratuito, portano la firma di Delia Cajelli; mentre l’accompagnamento musicale è a cura del pianista Michele Formenti. Ad aprire il breve momento di spettacolo, proposto in occasione della cerimonia di beatificazione in programma a Roma per la giornata del 1° maggio, sarà sempre una registrazione della voce di Karol Wojtyla che, sulle note di «Jesus Christ you are my life», proporrà alcune frasi-simbolo sulla pace, pronunciate nel corso dei tanti viaggi per il mondo: da «Mai più la guerra!» a «Basta con il sangue!», sino a «Mai potremo essere felici gli uni contro gli altri». Verrà, quindi, offerta una lettura drammatizzata di alcuni passi tratti dall’ampia opera letteraria del papa polacco, a partire dai venticinque messaggi per la Giornata mondiale della pace, dei quali verranno, tra l’altro, ripercorsi quelli con riferimento alle donne (1° gennaio 1995) e ai bambini (1° gennaio 1996). «L’itinerario del recital -spiega Delia Cajelli- è articolato per argomenti: si parlerà della seconda guerra mondiale, dell’Olocausto, della minaccia delle armi nucleari, dei conflitti bellici che hanno caratterizzato la seconda metà del Novecento, del terrorismo islamico, ma anche del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente e del rapporto con le altre confessioni religiose». «L’appuntamento proporrà -racconta ancora la regista- raffronti con altri autori che hanno trattato il tema della guerra, come Primo Levi e Salvatore Quasimodo. Scrittori dei quali verranno proposte, rispettivamente, le poesie «La bambina di Pompei» e «Uomo del nostro tempo». Questi ultimi versi verranno letti per un confronto con l’omonima preghiera di Karol Wojtyla, recitata in occasione della Pasqua 1990». «Non mancherà, inoltre, -termina Delia Cajelli- un riferimento al «Cantico delle creature» di san Francesco, in apertura dell’ampio spazio che, durante la serata, verrà dedicato al rapporto tra papa Giovanni Paolo II ed Assisi, in occasione dei venticinque anni dal primo incontro interreligioso per la pace». Saranno, infatti, vari i richiami ai testi prodotti in occasione delle due Giornate mondiali di preghiera, che il 27 ottobre 1986 e il 24 gennaio 2002 (anno internazionale della pace per iniziativa dell’Onu) portarono, nel «cuore verde d’Italia», rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali. Tra questi va ricordato il celebre «Decalogo di Assisi per la pace», uno dei “testi pacifisti” più famosi di Karol Wojtyla, presentato nel reading-spettacolo accanto ad altri tre brani noti al grande pubblico: le preghiere «Ascolta la mia voce», composta in memoria delle vittime del primo bombardamento nucleare e recitata il 25 febbraio 1981 al «Peace memorial» di Hiroshima, «Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso», letta per la prima volta il 2 febbraio 1991, nei giorni in cui si combatteva la Guerra del Golfo, e la «Preghiera al muro del pianto di Gerusalemme», del marzo 2000. In occasione della Festa del 1° maggio, il recital «Wojtyla. Parole di pace» verrà, poi, arricchito da una breve sezione dedicata al tema del lavoro, con un passo tratto dall’enciclica «Laborem exercens», della quale ricorrono quest’anno i trent’anni dalla pubblicazione, e due poesie giovanili di Wojtyla: «In memoria di un compagno di lavoro» e «Operaio in una fabbrica d’armi». «Il nostro spettacolo -racconta Delia Cajelli- permetterà al pubblico di capire come il tema della pace sia stato uno dei fili rossi del pontificato di Giovanni Paolo II. E’ stato arduo selezionare tra le tante omelie, preghiere, poesie e lettere con le quali Wojtyla ha detto il suo «no ai conflitti», ha invitato al dialogo tra i popoli e le religioni». «Il papa ha vissuto in prima persona le asperità della seconda guerra mondiale e ha sentito spesso il dovere di dire, soprattutto ai giovani, «mai più la guerra». E’ per questo motivo -termina la regista bustese- che dedico, idealmente, questo mio lavoro ad Angioletto Castiglioni, ex deportato nel campo di concentramento di Flossembürg ed anima del Tempio civico sant’Anna, un uomo che ha fatto del dovere della testimonianza la missione della sua vita». 

Didascalie delle immagini 
[fig. 1, 2 e 3] Una scena dello spettacolo «Vita di Karol», andato in scena il 19 aprile 2011 al teatro Sociale di Busto Arsizio. Nella foto: Gerry Franceschini. Foto: Silvia Consolmagno. 

Informazioni 
Wojtyla. Parole di pace. Tempio civico Sant'Anna, largo Angioletto Castiglioni - Busto Arsizio (Varese). Ingresso libero e gratuito. Informazioni: tel. 0331.679000. Domenica 1° maggio, ore 20.45.

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