mercoledì 12 dicembre 2012

Brigitte Niedermair e la sua «Ultima cena» al femminile in aiuto delle donne

Dalla rivisitazione pop di Andy Warhol alla rilettura in chiave militare di Adi Nes, passando per gli omaggi irrituali di Damien Hirst, Hermann Nitsch e Alfred Hrdlicka, è lungo l’elenco degli artisti che hanno guardato a Leonardo da Vinci e all’iconografia del suo «Cenacolo».
L’affresco parietale, realizzato tra il 1494 e il 1498 per il refettorio del convento della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, ha suggestionato anche la fantasia di Brigitte Niedermair (Merano, 1971), fotografa e pittrice altoatesina che da sempre lavora sui territori di confine tra impegno civile e rigore estetico. E’, infatti, sua «The Last Supper», l’immagine della discussa campagna pubblicitaria per la collezione primavera-estate 2005 della maison francese Marithé e François Girbaud, raffigurante un’«Ultima cena» tutta al femminile. Lo scatto, che alla sua prima apparizione fece addirittura parlare di blasfemia e del quale fu proibita l’affissione sia in Italia che in Francia per «lesa maestà della morale», ritorna oggi agli onori della cronaca per un’iniziativa di solidarietà. Brigitte Niedermair ha, infatti, deciso di mettere in rete e di commercializzare la propria opera offrendo in beneficenza parte del ricavato per sostenere progetti di sostegno e aiuto alle donne. Duemila gli esemplari autografati, numerati e certificati, disponibili al costo di 1000,00 euro, sul sito www.lastsupper.it.
Il guadagno ottenuto dalla vendita delle stampe andrà in favore della rete internazionale dei Musei delle Donne (www.womeninmuseum.net), un’istituzione nata nel 2008, che realizza, tra le molte iniziative, un servizio educativo per superare le situazioni di discriminazione e violazione dei diritti umani in Paesi come il Sudan, l’Africa centrale e l’Iran, riunendo più di cinquanta enti internazionali e promuovendo quattordici progetti.
«Un'opera d'arte sulle donne che può aiutare le donne»: ecco, dunque, la nuova vita dell’«Ultima cena» di Brigitte Niedermair, una foto molto glamour, insieme poetica e provocatoria, che strizza l’occhio anche alle teorie contenute nel best-seller «Il codice da Vinci» di Dan Brown, secondo le quali Maria Maddalena avrebbe partecipato all’ultimo pasto di Gesù Cristo e la sua figura comparirebbe anche all’interno dell’affresco leonardesco, celata sotto le sembianze femminili di Giovanni. L’artista altoatesina ribalta questo concetto: accanto a un Gesù e ad undici apostoli donne, modelle di conturbante bellezza in abiti griffati, appare un solo uomo, di spalle e semi-nudo, conteso da due ragazze dall'aria agguerrita, che impersonano Giuda e San Pietro. Si tratta, appunto, di Giovanni.
Molti i simboli che compaiono nell’immagine: la colomba, il lavaggio dei piedi, il pane spezzato, un fico aperto, il pesce davanti al Cristo-donna. Non mancano, inoltre, riferimenti alla contemporaneità, con un registratore che simboleggia la ricerca della verità e due quotidiani, uno palestinese e uno israeliano, a ricordare il conflitto che tormenta la Terra Santa.
Pensando al lavoro artistico di Brigitte Niedermair, vengono così alla mente le parole di Erri de Luca: «Il genere maschile è invidioso della potenza femminile di generare. Si è ritagliato per sé il potere, la guerra, la politica, spazi di governo minori di fronte all’immensità di fare nascere. Il femminile riproduce l’opera della creazione. E’ il tempo delle madri».

Informazioni utili 
«The Last Supper»,di Brigitte Niedermair. Edizione di 2000 esemplari, autografati, numerati e certificati disponibili al costo di 1000,00 euro cadauno solo on-line, sul sito www.lastsupper.it. Parte del ricavato sarà devoluto in favore della Rete internazionale dei Musei delle Donne (www.womeninmuseum.net).

Nessun commento:

Posta un commento