«Uno spettacolo di pura grazia, eleganza e sontuosità»: è stato definito così dalla critica «Il lago dei cigni», balletto con il quale si apre il tour italiano del «New Classical Ballet of Moscow», giovane compagnia che si avvale della prestigiosa direzione artistica di Arkady Ustianzev, ex solista del teatro dell’Opera e Balletto di Novosibirsk, e alla quale collaborano étoile provenienti dai migliori teatri stabili della Russia e professionisti che hanno studiato nelle più prestigiose accademie di danza di Mosca e del resto del Paese.
Il debutto per questo spettacolo, la cui ineffabile magia è data dall’unione della raffinata musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij con le eleganti coreografie di Marius Petipa, è fissato per giovedì 28 novembre a Trieste, negli spazi del teatro Orazio Bobbio. La tournée toccherà, poi, diverse piazze italiane, tra le quali Siracusa (5 dicembre 2013), Palermo (7 dicembre 2013), Catania (8 dicembre 2013), Cuneo (17 dicembre 2013), Asti (18 dicembre 2013) e Modena (3 gennaio 2014).
Romantica contrapposizione tra realtà e sogno, «Il lago dei cigni», senz’altro uno dei balletti classici più popolari e acclamati al mondo, mutua la propria trama da un’antica fiaba tedesca: «Der geraubte Schleier» («Il velo rubato») di Johann Karl August Musäus, pubblicata nella raccolta «Volksmärchen der Deutschen». È il topos romantico di un amore corrisposto, ma impossibile ad animare i suggestivi pas de deux, gli eleganti pas de trois e le danze di gruppo, ora nostalgiche, ora brillanti, di questo balletto, che racconta, forse più di ogni altro spettacolo del suo stesso genere, tutta la gamma delle emozioni umane: disperazione, terrore, speranza, tenerezza, malinconia ed estasi, per sconfinare poi nell’eterna e universale lotta tra il bene e il male. Una lotta, questa, rappresentata in scena dalla doppia immagine di un cigno, bianco e nero: l’angelicata Odette e la diabolica Odile.
Composto musicalmente da Pëtr Il'ič Čajkovskij tra il 1875 e il 1876, «Il lago dei cigni» fu rappresentato per la prima volta al Bolshoi di Mosca, nel 1877, con le coreografie di Julius Wenzel Reisinger, ma raggiunse il successo tanto agognato solo nel gennaio 1895, quando andò in scena, al Mariinskij di San Pietroburgo, nella versione realizzata dal coreografo francese Marius Petipa, con la collaborazione di Lev Ivanov. Da allora il balletto ciaikovskijano è diventato uno dei più rappresentati al mondo, epitome del repertorio tardo-romantico russo. Fascino e tradizione, dunque, in scena con questa storia, metafora della raffinatezza e della femminilità, che accende le luci dei riflettori anche sui sentimenti di un uomo, il principe Siegfried, posto, suo malgrado, di fronte a un non facile dilemma: scegliere tra l'amore eterno e la sensualità ingannatrice. Il giovane rimane, infatti, colpito dal fascino di Odette, che un perfido sortilegio costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. Sa che la maledizione potrà essere sconfitta solo da un giuramento di amore e fedeltà, ma rimane, inconsapevolmente, vittima di un tranello, facendosi sedurre da Odile, il cigno nero, sosia perfetta della sua amata, ma suo opposto nell’anima. Alla fine, però, l’amore vincerà sul male: Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l'incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici.
Romanticismo ed eleganza sulle punte saranno i protagonisti anche dell’altro capolavoro ottocentesco, nato dalla collaborazione tra il coreografo Marius Petipa e il compositore Pëtr Il'ic Čajkovskij, che il «New Classical Ballet of Moscow» porterà in scena nel nostro Paese: «La bella addormentata», tra i vertici di quello stile imperiale russo che, per molti, rappresenta l’idea stessa di balletto.
Il tour italiano della romantica favola della principessa Aurora si aprirà martedì 3 dicembre a Perugia, negli spazi del teatro Morlacchi, e toccherà, poi, città come Agrigento (6 dicembre 2013), Roma (16 dicembre 2013), Torino (19 dicembre 2013), Busto Arsizio (21 dicembre 2013), Genova (22 dicembre 2013), Venezia (26 dicembre) e Verona (27 dicembre 2013).
Le musiche per questo balletto, la cui trama è giocata sull’eterna lotta tra il bene e il male, vennero commissionate a Pëtr Il'ic Čajkovskij, già autore dell'ouverture-fantasia «Romeo e Giulietta» (1869-70) e del «Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 23» (1874-75), nel 1888 dal principe Ivan Vsevolozhsky, sovrintendente dei Teatri imperiali di San Pietroburgo e uomo di profonda erudizione, al quale si deve anche il libretto del balletto, tratto dalla fiaba «La belle au bois dormant», inserita in una collezione di favole seicentesche di Charles Perrault.
Il compositore russo fu stimolato nel suo lavoro dalle richieste di Marius Petipa, che non si limitò a organizzare la trama e la suddivisione dei ruoli, ma che diede anche meticolose indicazioni per la realizzazione musicale, prescrivendo tempi e numero di battute di ciascun episodio e fornendo anche suggerimenti sull’orchestrazione. Malgrado o, forse, proprio grazie a questi vincoli, il compositore romantico scrisse quella che in molti considerano la miglior partitura per un balletto, pervasa come è da una grande profondità emotiva e da una ricchezza drammatica, che dà maggior risalto alle raffinatezza delle scelte coreografiche rispetto alla vicenda narrata e che offre agli interpreti il più ampio spettro espressivo, dalla danza virtuosistica allo studio di carattere.
Il debutto dello spettacolo si ebbe il 15 gennaio 1890 al teatro Mariinskij di San Pietroburgo, sotto la direzione orchestrale di Riccardo Drigo e con la partecipazione nel corpo di ballo, in qualità di protagonista, dell'italiana Carlotta Brianza. Da allora, anche se l’esito non fu immediatamente trionfale, «La bella addormentata» continua ad appassionare il pubblico, compreso quello dei più piccoli, affascinati dalla favola della bella principessa Aurora, che viene colpita dalla maledizione di una strega malefica, la maga Carabosse, e che, dopo un sonno di oltre cent’anni, viene salvata dalla sua madrina, la Fata dei lillà, e dal bacio di un principe azzurro, il giovane e attraente Désiré.
Suggestivo e romantico il gran finale, che vede i due innamorati festeggiati da alcuni personaggi nati dalla fantasia di Charles Perrault, come il Gatto con gli stivali, Cappuccetto rosso e Cenerentola. E proprio la favola della dolce fanciulla che ha fatto sognare grandi e bambini con la sua scarpetta di cristallo e la sua carrozza a forma di zucca è stata scelta dal «New Classical Ballet of Moscow» come terza proposta del suo tour invernale nel nostro Paese. Lo spettacolo, con le musiche di Sergej Sergeevič Prokof'ev e le coreografie di Arkadi Ustantsev, farà tappa a Conegliano (29 novembre 2013), Pescara (12 dicembre 2013) e Cesena (29 dicembre 2013).
Mentre la notte di San Silvestro il teatro Verdi di Padova accompagnerà il suo pubblico nel nuovo anno a ritmo di valzer e polche con l’esclusivo «Gala Strauss», che vedrà la compagnia moscovita danzare su musiche indimenticabili come «Sul bel Danubio blu», «Racconti del bosco viennese», «Valzer dell’Imperatore» o la «Marcia di Radetzky», ricreando le fiabesche atmosfere, tutte luci e colori scintillanti, della Vienna imperiale.
Didascalie delle immagini
[fig. 1, 2, 3 e 4] Una scena del balletto «La bella addormentata nel bosco», per le musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij e con le coreografie di Marius Petipa, che vedrà in scena il «New Classical Ballet» di Mosca. Foto: Massimo Rinaldi - Archivio Fondazione Teatro lirico siciliano; [fig. 5 e 6] Una scena del balletto «Cenerentola», per le musiche di Sergej Sergeevič Prokof'ev e con le coreografie di Arkadi Ustantsev, che vedrà in scena il «New Classical Ballet» di Mosca. Foto: Massimo Rinaldi - Archivio Fondazione Teatro lirico siciliano.
Informazioni utili
Sul sito www.moscowballet.eu è possibile trovare tutte le informazioni utili sui teatri che ospiteranno il tour del il «New Classical Ballet» di Mosca.
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