venerdì 22 novembre 2013

Paolo Caccia Dominioni, un artista sul fronte di guerra

La sua opera più conosciuta è il Sacrario militare di El Alamein, all’interno del quale sono sepolte le spoglie di oltre cinquemila soldati italiani, per lo più della brigata «Folgore», caduti nell’estate del 1942 durante la campagna d’Africa, nello scontro finale con l’VIII armata britannica. Ma l’architetto, ingegnere, soldato, scrittore, illustratore e pittore Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo (Nerviano- Milano, 1896 – Roma, 1992), discendente di una famiglia della nobiltà novarese e figlio di un diplomatico che gli trasmise l’amore per i viaggi e per le culture straniere, ha raccontato la storia dei due conflitti bellici novecenteschi, ai quali ha partecipato attivamente, anche attraverso molti altri suoi lavori, tra i quali un’eccezionale serie di disegni realizzati sul fronte del Carso e libri illustrati come «Alpino alla macchia. Cronache di latitanza (1943-1945)» (Cavallotti edizioni, Milano 1977) o «El Alamein (1933-1962)» (Longanesi, Milano 1962), testo che gli è valso il Premio Bancarella nel 1962.
Documenta chiaramente questo interesse creativo del progettista lombardo -al quale si deve, tra l'altro, la costruzione dell’ambasciata italiana ad Ankara (Turchia)- il progetto espositivo «Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra», ideato e curato dall’architetto Marianna Accerboni, con l’approfondimento storico dell’Ammiraglio di squadra Ferdinando Sanfelice di Monteforte, per anni rappresentante militare italiano alla Nato e all’Unione europea e oggi docente a contratto presso la Cattolica di Milano, l'università di Firenze e il distaccamento goriziano dell'ateneo di Trieste.
Sette le sedi espositive del Friuli Venezia Giulia coinvolte in questo importante evento, atteso per il prossimo anno a Bruxelles, che ripercorre la poliedrica attività dell’artista «milanese di Milano» (come egli stesso amava definirsi) attraverso più di seicento opere, molte delle quali inedite, tra progetti, disegni, dipinti, scritti, bozzetti, lettere, fotografie e documenti di vario genere, provenienti dal Museo della Grande guerra di Gorizia, dal Museo del Genio di Roma e da numerose collezioni private.
Alla Galleria «Dora Bassi» è allestita, per esempio, la mostra «L’uomo, l’architetto, il pittore, il soldato», con numerose testimonianze biografiche e autobiografiche di Paolo Caccia Dominioni, tra le quali si segnalano due inediti: le tavole genealogiche disegnate per ricostruire le origini e gli intrecci della famiglia d’origine, imparentata con le più importanti casate nobiliari italiane, e il «Registro dei lavori», un album con progetti ed elaborati tecnici, nella stesura originale redatta dallo stesso artista e confezionata a mano, nel quale sono riassunte, in ordine cronologico, seicentoquattordici opere, realizzate tra il 1924 e il 1971.
Una sezione della rassegna racconta, poi, i restauri di prestigiose magioni friulane come il Castello di San Floriano del Collio e Palazzo Lantieri a Gorizia (dove è allestita una parte del progetto espositivo), ma anche la costruzione di nuove architetture come il villaggio turistico di Riva dei Tessali (Taranto), inserito dall'architetto lombardo in un paesaggio boschivo senza abbattere alcun albero, ma adattando anzi armonicamente e con eleganza le nuove edificazioni alla natura, nel più assoluto rispetto per l’ambiente.
Alla Galleria «Dora Bassi» sono, infine, presenti dipinti di grandi dimensioni, eseguiti al tratto e a tecnica mista, che raccontano le storie e i luoghi del primo conflitto bellico, tra i quali va segnalata la grande tela «Fronte del Carso» (1917-1964), di solito ospitata all’albergo «De Tommaso» di Gabria.
Un’ideale continuazione di questa sezione espositiva è presente al Museo della Grande Guerra di Gorizia; mentre nella vicina sede della Prefettura sono esposti materiali e testimonianze relative ad El Alamein, dove Paolo Caccia Dominioni combatté a capo del «Battaglione Guastatori d’Africa» e dove ritornò, nel 1948, per costruire il cimitero di guerra italiano (l’ormai nota «Quota 33») compiendo inoltre, nell’arco di quattordici anni, una ricerca capillare su tutti i caduti di quella battaglia, che gli è valsa riconoscimenti anche da parte britannica e tedesca. Tra le opere esposte, si trovano le illustrazioni originali per il libro «Takfir» (Alfieri, Milano 1948) e disegni di tema africano; mentre alla Biblioteca statale Isontina di Gorizia, la mostra «La parola e il segno» focalizza l’attenzione su alcuni volumi illustrati dall’autore e documenta l’essenzialità del tratto di Paolo Caccia Dominioni attraverso una selezione di disegni scherzosi, cartoline augurali, ex libris ed etichette per i vini.
La rassegna alla Stazione di Redipuglia (Gorizia) propone, invece, progetti e documenti dedicati a monumenti ai caduti come quello al Duca d’Aosta, all’aeroporto di Gorizia, o quello dedicato al 3° Reggimento artiglieria da montagna di Gemona, oggi alla caserma Cantore di Tolmezzo. In questa sede, è presente anche un’appendice relativa ad alcuni disegni navali, poco noti ed emozionanti, che l'artista ha realizzato, con grande perizia, fin dall’età di quattordici anni, come l'opera «Al marinaio d’ogni ventura» (1985) per Punta Ristola (Leuca). Mentre alla Caserma Guastatori «Berghinz» di Udine è possibile ammirare, tra l’altro, la riproduzione dello splendido Diario ad immagini del 31° Genio Guastatori, realizzato in Africa durante la Seconda guerra mondiale.
Il tutto concorre a restituire la visione di quello che Eric J. Hobsbawm ha definito «il secolo breve» attraverso gli occhi di Paolo Caccia Dominioni: militare di grande coraggio ed etica, architetto dal tratto colto ed essenziale, pittore dalla cifra squisitamente originale, disegnatore e illustratore dal segno rapido ed estremamente comunicativo, scrittore efficace e coinvolgente nella sua essenzialità espressiva. Uomo ed artista d’eccezione ancora tutto da scoprire.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Paolo Caccia Dominioni in Africa Settentrionale durante il secondo conflitto mondiale; [fig. 2] Sacrario militare italiano di El Alamein (Egitto), eretto tra il 1954 e il ’58 per conto del Governo italiano su progetto di Paolo Caccia Dominioni nell’area occupata dal cimitero italiano ivi esistente dal ’43, a ricordo dei caduti della 1° e 2° battaglia di El Alamein del ’42. Custodisce i resti di 5.200 caduti italiani riesumati dall'architetto lombardo e dai suoi collaboratori; [fig. 3] Paolo Caccia Dominioni, «Castagnevizza, fronte del Carso», 1917 - 1964. Tecnica mista su tavola. Gabria (Gorizia), Albergo «Da Tommaso»; [fig. 4] Paolo Caccia Dominioni, «La pattuglia astrale», 1935. Tecnica mista su carta; [fig. 5] Paolo Caccia Dominioni, Disegno umoristico d’ispirazione militare, 1982. Tecnica mista; [fig. 6] L'inedito registro dei lavori di Paolo Caccia Dominioni, confezionato e redatto a mano, che riassume in ordine cronologico 614 opere dal 1924 al 1971; [fig. 7] Paolo Caccia Dominioni, «Villa Fausta sull’Isonzo sotto Lucinico» (Gorizia), 1916 - 1964. L’artista dipinse dal vero a china e tempera su carta i resti della grande villa padronal friuliana e lo rifece 48 anni dopo. Dell’edificio oggi esistono solo le fondamenta, neppure visibili in quanto coperte da vegetazione.  

Informazioni utili
«Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra». Friuli Venezia Giulia, sedi varie. Informazioni e visite guidate: Marianna Accerboni, cell. 335.6750946; Iat di Redipuglia, tel. 0481.489139. 
Sedi espositive:
- Galleria Dora Bassi, via Rima 5 - Gorizia. Orari: martedì-sabato, ore  10.30-13.00 e ore 17.00-20.00; domenica, ore 11.00-13.00 e ore 17.00-20.00; lunedì chiuso; visite guidate la domenica, alle ore 18. Fino al 6 gennaio 2014. 
- Prefettura di Gorizia, piazza della Vittoria, 64 - Gorizia. Orari: tutti i giorni, ore 10.00-18.00. Fino al 15 dicembre 2013. 
- Museo della Grande guerra, Borgo Castello 13 - Gorizia. Orari: martedì-domenica, ore 9.00-19.00; lunedì chiuso. Fino al 6 gennaio 2014. 
- Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, via Mameli, 12 - Gorizia. Orari: lunedì-venerdì, ore 10.30-18.30; sabato, ore 10.30-13.30; festivi chiuso. Fino al 30 novembre 2013. 
- Palazzo Lantieri a Gorizia, piazza S. Antonio, 5 - Gorizia. Orari: martedì-sabato, ore 10.30-13.00 e ore 17.00-20.00; domenica, ore 11.00-13.00 e ore 17.00-20.00; lunedì chiuso; visite guidate la domenica, alle ore 16.30. Fino al 29 novembre 2013.
- Stazione di Redipuglia - Gorizia. Orari: tutti i giorni, ore 10.00- 13.00 e ore 17.00 -20.00. Fino al 30 novembre 2013.
- Caserma Guastatori «Berghinz», via San Rocco, 180 - Udine. Orari: mostra aperta su appuntamento al numero 0432.231584. Fino al 6 gennaio 2014. 
 

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