giovedì 2 ottobre 2014

Dal Mart di Rovereto alla Fondazione Torino Musei, nuove gallery sulla piattaforma Google Art Project

È il «Movimento d’uccello» di Fortunato Depero, colorato capolavoro futurista dalle forme astratto-geometriche datato 1916, ad aprire la galleria virtuale del Mart – Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, da poco entrato a far parte del Google Art Project, la piattaforma sviluppata per preservare e ammirare on-line le opere d'arte e gli interni dei più importanti musei al mondo, alla quale hanno finora aderito importanti realtà come la Tate Gallery di Londra, il Metropolitan museum of art di New York, gli Uffizi di Firenze e i Musei capitolini di Roma.
Più di duecento le opere del Mart attualmente inserite sul sito, tutte fotografate dallo staff del Google Cultural Institute con tecnologie avanzate e pubblicate con una risoluzione in gigapixel (7 miliardi di pixel) che consente agli internauti di conoscere e studiare in modo approfondito le collezioni del museo, annullando le distanze geografiche.
Si possono così visionare capolavori di una ventina di importanti artisti nazionali e internazionali che hanno operato dalla fine dell’Ottocento ad oggi, a cominciare dai futuristi Giacomo Balla, Fortunato Depero, Umberto Boccioni, Gino Severini e Luigi Russolo, per passare, poi, ad autori quali Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Pablo Picasso, Salvador Dalí, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Vasilij Kandinsky, Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto.
Attraverso la funzionalità Street View, i visitatori hanno, inoltre, l’opportunità di effettuare un tour virtuale nelle gallerie del museo immergendosi in una vera e propria visita scandita da fotografie a 360°.
La realtà trentina, guidata da Cristina Collu, conferma così il proprio impegno a favore dell’accessibilità dei contenuti culturali. Un impegno, questo, che negli ultimi tre anni ha portato il Mart ad essere uno dei musei internazionali più attivi e seguiti sui social network, in grado di coinvolgere community virtuali e sviluppare progetti di web communication, anche grazie alla copertura wi-fi in tutta la struttura e al recente invito a fotografare le opere esposte e a postare i propri scatti su twitter, facebook, instagram, pinterest, flickr e spotify.
Sulla piattaforma Google Art Project è da poco approdata anche la Fondazione Torino Musei, che ha inserito un primo corpus di duecentoottanta immagini ad alta risoluzione presenti negli allestimenti dei suoi quattro spazi espositivi: la Gam – Galleria civica d’arte moderna e contemporanea, Palazzo Madama, il Mao – Museo d’arte orientale e il Borgo medioevale.
Di sicuro interesse per gli studiati sono le riproduzioni in gigapixel di tre capolavori appartenenti alle collezioni torinesi: «Orange Car Crash (Orange Disaster) (5 Death 11 Times in Orange)» di Andy Warhol, la «Madonna con bambino sul trono con quattro angeli» (1475-1480) di Giovanni Maria Spanzotti e una Thang-ka tibetana raffigurante un mandala del XV-XVI secolo.
Per la Gam sono state caricate sulla piattaforma di Google Art Project cinquantasei immagini in alta risoluzione dei principali capolavori presenti nei percorsi tematici del museo, tra i quali si ricordano opere di Fontanesi, Pellizza da Volpedo, Modigliani, Morandi e Casorati, per giungere a lavori di esponenti dell'Arte povera come Giulio Paolini, Mario Merz e Alighiero Boetti. Mentre le oltre ottanta immagini ad alta risoluzione di Palazzo Madama testimoniano la ricchezza e la varietà del patrimonio custodito nel museo, dove è possibile ammirare testimonianze artistiche di Gaudenzio Ferrari e Giovanni Battista Crosato, ma anche lavori noti come l’enigmatico «Ritratto d'uomo» di Antonello da Messina o alcune raffinate miniature di Jan van Eyck, senza dimenticare le preziose manifatture appartenenti alle collezioni di arte decorativa.
Per il Mao sono state, invece, caricate novanta immagini ad alta risoluzione che abbracciano tutte le aree storico-geografiche rappresentate nelle collezioni del museo. Tra i lavori disponibili sulla piattaforma si ricordano il celebre «Tughra di Solimano», esposto nella galleria dei Paesi islamici dell'Asia, e un rarissimo esemplare di albero delle monete di epoca Han, visibile nella galleria cinese.
Completa la presenza della Fondazione Torino Musei sulla piattaforma Google Art Project il tour virtuale sul Borgo e la Rocca medievale, arricchito da cinquantuno immagini storiche ad alta risoluzione provenienti dall'Archivio fotografico della fondazione, che documentano l'evoluzione del complesso nato quale sezione di arte antica dell'Esposizione generale italiana di Torino del 1884.
Un tool digitale, quindi, sempre più ricco quello di Google che permette agli utenti collegati da ogni parte del mondo di avvicinarsi alle opere d’arte, ai reperti storici e ai manufatti artistici, con un semplice click, scoprendone i dettagli più nascosti, spesso invisibile ad occhio nudo.

Didascalie delle immagini 
[fig. 1] Il Mart di Rovereto sulla piattaforma Google Art Project; [fig.2] Il Mao di Torino sulla piattaforma Google Art Project; [fig. 3] La Gam di Torino sulla sulla piattaforma Google Art Project.

Vedi anche 
I Musei civici veneziani sul Google Art Project 

Informazioni utili 
https://www.google.com/culturalinstitute/project/art-project?hl=it

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