lunedì 25 maggio 2015

«Art Hub Carrara», nasce in Toscana il primo incubatore italiano delle professioni dell’arte

Al gotico le fabbriche delle cattedrali, al Rinascimento le botteghe dei maestri, al pop la Factory del marketing: di fatto in arte l’unione ha fatto la forza lavoro. Giotto o Warhol che fossero, ingegni e mani si sono nei secoli incrociati (tra loro) nella -e per la- creazione, attraversando figurativismi e concetto, fondi oro e arti povere, ma sempre e comunque nel segno della collaborazione, disponendo di eccellenza e virtù di ciascuno. Oggi il co-working si chiama hub, ma il principio basale rimane lo stesso. Da questo pensiero è nato a Carrara, per iniziativa dell’associazione BlitzArt, il primo incubatore delle professioni dell’arte, che si avvale del partenariato dell’Amministrazione comunale carrarese e della collaborazione del Centro per l’arte contemporanea «Luigi Pecci», nell’ambito del progetto regionale «Cantiere Toscana contemporanea».
L'iniziativa -che verrà presentata alla stampa e al pubblico con una tre giorni di conferenze e incontri, in programma dal 28 al 30 maggio- nasce da un’idea di Giorgia Passavanti e Christian Marinari, con il critico Cinzia Compalati, lo storico dell’arte Sebastiano Collu, l’artista Andrea Ferrari e Andrea Pugliese, esperto in politiche del lavoro.
L’obiettivo di questo nuovo incubatore di professioni, denominato «Art Hub Carrara», è quello di colmare un gap, quello che vede la città toscana votata per tradizione millenaria, con le sue cave di marmo e il loro indotto, all’arte, ma non del tutto capace di mettere in relazione tradizione e contemporaneità, manifatturiero e digitale in una logica di arricchimento e di accrescimento reciproco. In sostanza, a Carrara sculture e scultori ci sono: mancano i contatti tra loro e i mestieri nuovi. Eppure sono indispensabili, in un mondo come quello della creazione artistica sempre più gestito da registrar di collezioni e collezionisti, social media strategist, web editor, curatori e specialisti di bandi europei, figure professionali che muovono oggi globalmente l’arte a servizio del manufatto facendo dell’opera un’esperienza totale che scavalca la sola percezione estetica e concettuale.
Con «Art Hub Carrara» si costruisce, dunque, un ponte tra lab (inteso come laboratorio) e hub, creando uno spazio di co-working e di socialità professionale, in cui profili diversi, ma complementari –spesso così insoliti e nuovi da non figurare nei percorsi formativi ufficiali- si relazionino e collaborino alla creazione e progettazione di iniziative culturali contemplandone la produzione e l'esito a 360°: dal manufatto all'hashtag, per dirla con un tweet.
Ad aprire le attività di questo progetto pilota in Italia, che avrà luogo al Cap - Centro arti plastiche di Carrara, convento secentesco riconvertito in museo dal 2006, saranno una serie di conferenze con esperti del settore, tra i quali si segnalano Fabio Cavallucci (direttore del Centro «Luigi Pecci» di Prato), Francesca Alix Nicoli (producer, tra gli altri, di Vanessa Beecroft), Salvatore Filippini La Rosa (avvocato, esperto in legislazione sui beni e le attività culturali), la crowdfunder Chiara Spinelli, Sara Dolfi Agostini (contributor del dorso «Art Economy» del quotidiano «Il Sole 24 Ore»), lo scultore Filippo Tincolini di Torart (l’innovatore che realizza sculture con robot 3D per Gormley, Zaha Hadid e altri ancora), l’addetto stampa Rosi Fontana e la gallerista Renata Bianconi. In tutto saranno quindici gli esperti che racconteranno riti e virtù del loro lavoro e lo presenteranno a un pubblico vario per il quale probabilmente certe professioni sono ancora inusuali, quando non ignote.
Fase attuativa di «Art Hub Carrara» sarà il «Summer CAmP» , un corso di progettazione culturale, in programma dall’8 al 12 settembre, in cui studenti e giovani lavoratori saranno affiancati da tutor e professionisti del circuito del contemporaneo nell'ideazione di progetti ed eventi da proporre a istituzioni pubbliche e private.
Prima, però, si terrà, dal 10 luglio al 4 ottobre, l'«Hub exhibition», in cui le opere della collezione permanente del Cap – Centro arti plastiche saranno rilette in chiave lavorativa, evidenziando quanti e quali braccia e menti -oltre a quelle dello scultore- abbiano lavorato su uno stesso lavoro. Kounellis, Aldo Mondino, Nunzio, Perino e Vele, Vangi, Aldo Mangiarotti, Guadagnucci, Kenneth Armitage, Viani e altri sono gli autori al centro del progetto, che sarà arricchito dalle video-testimonianza di Whatchado, web tv svizzero/tedesca alla quale è stato affidato il compito di fare la cronaca di quanto succederà dal 28 al 30 maggio a Carrara.
Ad affiancare la fase preliminare del progetto -che si propone come incubatore vivo e attivo nel quale maestri e maestranze possano misurarsi in concreto e nell’immediato, passando a strettissimo giro dalla formazione al lavoro vero, dal contatto al contratto- ci sarà, inoltre, una campagna di affissioni giocata sul paradosso lessicale.

Informazioni utili
Art Hub Carrara. Cap - Centro arti plastiche, via Canal del Rio - Carrara. Case History: giovedì 28 – venerdì 29 – sabato 30 maggio 2015. Hub Exhibition: dal 10 luglio al 4 ottobre 2015. Summer Camp: dall’8 al 12 settembre 2015. Informazioni: arthubcarrara@gmail.com o cell. 331.7671163. Sito internet: arthubcarrara.wordpress.com. Facebook: Art Hub Carrara. Twitter: @arthubcarrara

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