lunedì 19 ottobre 2020

«Invisible Lines», giovani fumettisti in viaggio per l'Europa a disegnare l'invisibile

Come si disegna l’invisibile? Prova a rispondere a questa domanda il progetto di alta formazione ideato dal centro di civiltà e spiritualità comparate della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, con la consulenza di Matteo Stefanelli e in partnership con tre realtà europee d’eccellenza attive nel campo dell’illustrazione, della grafica e del fumetto d’autore: l’italiana Hamelin associazione culturale, la casa editrice ceca Baobab Books, e la francese Central Vapeur, un’associazione che riunisce professionisti e professioniste dell’editoria, delle arti visive e del settore educativo.
«Invisible Lines», questo il titolo del programma co-finanziato da Europa Creativa, permetterà a dodici giovani artiste e artisti, specializzati nel fumetto e nell’illustrazione, selezionati attraverso una call internazionale disponibile sul sito www.invisiblelines.eu e aperta fino al 10 dicembre compreso, di seguire un percorso formativo della durata di due anni
Il progetto si articola in tre workshop, condotti da tre grandi artisti – Stefano Ricci, Juraj Horváth, Yvan Alagbé – in Italia, Repubblica Ceca e Francia
Per promuovere l’iniziativa è stata ideata un’immagine guida da David B., maestro del racconto esoterico francese dallo stile raffinatissimo, che ha fatto scuola con il suo modo di intendere il disegno come strumento per indagare il rapporto tra individuo e Storia, tra realtà e finzione. L’immagine raffigura decine di volti – maschere, teste animali e visi umani – che guardano l’osservatore in un’immagine che a ogni sguardo rivela nuovi dettagli e che, se osservata da lontano, rivela un'unica figura.
David B. sarà, inoltre, ospite speciale di uno dei tre workshop: affiancherà Stefano Ricci nell’esplorazione dell’invisibile inteso come elemento di spiritualità insito nel quotidiano.
«Dare forma all’invisibile -raccontano dalla Fondazione Cini- è la sfida filosofica e ancor più estetica a cui saranno chiamati le autrici e gli autori selezionati. In un mondo in cui le immagini si moltiplicano, e spesso distorcono la percezione della realtà, interrogarsi su ciò che non si vede e disegnarlo è un’impresa necessaria. L’importanza dell’invisibile si può cogliere nei fenomeni spirituali e religiosi, spesso considerati in crisi, ma che trovano oggi nuova forza e nuovi spazi. Invisibile è paradossalmente il migrante e il rifugiato, al centro delle rappresentazioni dei media e tuttavia raramente presente con la propria storia e voce. L’invisibile lo possiamo cogliere anche in molti luoghi abbandonati che sono sparsi in tutta Europa, a causa del paesaggio urbano in continua evoluzione».
Queste diramazioni si confronteranno con la specificità di linguaggi come il fumetto e l’illustrazione che raccontano storie ma hanno nello spazio bianco e nell’ellissi il loro DNA.
Ogni tappa del percorso di formazione di «Invisible Lines» esplora una diversa sfumatura del concetto di invisibile. Alla Fondazione Cini il tema sarà quello dell’apparizione. In Repubblica Ceca l’attenzione sarà focalizzata sui paesaggi della regione storicamente abitata dai Sudeti e ora perlopiù abbandonata. I riflettori saranno, quindi, puntati sul’esperienza della migrazione, raccontata attraverso le testimonianze delle migranti e dei migranti del centro di accoglienza Bernanos di Strasburgo, dove i dodici partecipanti saranno raggiunti da un gruppo di autori e autrici scelti da Central Vapeur per la «24 heures de l’illustration #5», una maratona di ventiquattro ore di disegno.
«Invisible Lines» mette in dialogo artisti e artiste con grandi maestri in un percorso di creazione di opere originali. 
Ogni tappa è affidata a un maestro d’eccezione. In Italia si tratta di Stefano Ricci, tra i più importanti artisti italiani contemporanei, che nel suo lavoro ha attraversato linguaggi e stili, dal fumetto all’illustrazione, dalla pittura alla performance. L’architetto e illustratore per l’infanzia Juraj Horváth, vincitore del Most Beautiful Book in the World Award alla Fiera del libro di Lipsia nel 2001, animerà la tappa in Repubblica Ceca; mentre a Strasburgo toccherà al fumettista franco-beninese Yvan Alagbé, fondatore della casa editrice Frémok, tra le più importanti in Francia, che nelle sue storie racconta gli effetti della migrazione e del colonialismo sulla vita di personaggi comuni.
Sotto la loro guida, i dodici giovani talenti scelti produrranno storie disegnate che saranno poi esposte in tre dei principali festival di fumetto e illustrazione in Europa: il bolognese BilBOlbul Festival internazionale di fumetto, Central Vapeur e Tabook Festival.
Le stesse opere saranno poi pubblicate in un volume conclusivo che raccoglierà anche gli interventi critici di un convegno che avrà per tema il rapporto tra visibile e invisibile, tra immagine e mistero.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Immagine guida di «Invisible Lines», firmata da David. B; [fig. 2] Fondazione Giorgio Cini, Venezia; [fig. 3] Stefano Ricci; [fig. 4] Juraj Horváth

Informazioni utili 
www.invisiblelines.eu

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