martedì 20 ottobre 2020

«Protect and respect!», quattro mascherine d’artista per il Maxxi di Roma

Sono diventate il simbolo della crisi sanitaria per il Covid-19 e accompagneranno ancora a lungo la nostra quotidianità. Per un obbligo di legge, ma anche (e si spera soprattutto) per rispetto verso gli altri, le mascherine hanno finito per diventare un accessorio imprescindibile. Introvabili nella prima fase della pandemia, oggi sono diventate sempre più originali e hanno inevitabilmente finito per incontrare anche il mondo dell’arte.
Lo scorso maggio la Galleria Contini di Venezia aveva lanciato la sua collezione, con opere, tra gli altri, di Fernando Botero, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry e Igor Mitoraj. Poi sono arrivate le mascherine di Independent Republic e di Skira, con soggetti che spaziano dalla «Notte stellata» di Vincent Van Gogh a «La grande onda di Kanagawa» di Hokusai, da «L’urlo» di Edvard Munch a «La Venere» di Sandro Botticelli.
Il connubio tra arte e mascherine si arricchisce ora di una nuova proposta: «Protect and respect!», un’iniziativa di Alcantara a sostegno del Maxxi - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, fortemente colpito dalla chiusura durante i mesi della quarantena. Quattro gli autori coinvolti: Andrea Anastasio, Gentucca Bini, Elena Salmistraro e Sissi.
Gli artisti hanno lavorato insieme al dipartimento RD del brand italiano, ubicato tra Milano e la cittadina umbra di Nera Montoro, che ha sviluppato soluzioni ad hoc per rispondere agli input creativi e realizzare mascherine filtranti con finalità precauzionale destinate alla collettività. Stampato, tagliato al laser, in colori e decori diversi, l’Alcantara si è dimostrato ancora una volta un medium versatile, capace di ispirare e dare forma alla creatività. Il risultato è a tutti gli effetti una produzione artistica. I quattro progettisti, afferenti a diverse discipline (arte, moda, design), hanno disegnato, nello specifico, oggetti che partono da loro ricerche precedenti sul significato antropologico e simbolico del «mascheramento».
Andrea Anastasio, sensibile artista e designer romano affascinato dallo studio delle poetiche dell’arte concettuale e delle sue potenziali convergenze con l’industrial design, disegna una farfalla iridescente con le ali giuntate al contrario. Nel suo progetto «Battiti» la forma bivalve della mascherina diviene occasione per considerare ciò che in natura ha una morfologia simmetrica e speculare, dalle conchiglie agli uccelli, alle farfalle. Il disegno presenta due ali che vengono cucite per il lato lungo, all’opposto di come avviene in natura, generando un ibrido che fa riflettere sull’azione dell’artificiale sul mondo naturale e sui suoi effetti sull’ecosistema.
Gentucca Bini, stilista e designer milanese, strizza, invece, l’occhio a uno dei rituali che ci manca di più - il bacio - e lo fa con l’ironia. Nel suo progetto «Kiss me Zorro» la componente di gioco identitario della maschera si coniuga con quella protettiva della mascherina. «Tipico costume della tradizione popolare, -raccontano gli ideatori del progetto- Zorro è qui trasformato nell’eroe di una storia a lieto fine, dove l’obiettivo è quello di proteggere gli altri e noi stessi senza perdere il buonumore, con uno spirito che coniuga prudenza e divertimento».
Ha un’anima vivace e colorata e un significato che pesca nell’antropologia culturale «Gargolla», la mascherina firmata dalla designer e artista milanese Elena Salmistraro. L’effetto apotropaico e scaramantico è una delle più forti armi della comunicazione simbolica delle immagini. «I gargoyle delle cattedrali gotiche -raccontano ancora da Alcantara- ne sono un chiaro esempio: la loro funzione statica nell’ingegneria delle cattedrali si accompagna a quella simbolica di repulsione del maligno. Il disegno di questa mascherina recupera con un tratto contemporaneo l’antica finalità, utilizzata qui per esorcizzare un male altrettanto invisibile e per proteggerci dai suoi reali effetti deleteri».
Infine, Alcantara ha incontrato l'universo creativo di Sissi (alias Daniela Olivieri) eclettica artista e sperimentatrice bolognese, la cui ricerca si caratterizza per un’analisi quasi scientifica del corpo umano e per la necessità di ridisegnarne le forme. Le anatomie fantastiche dell’artista prendono possesso di una mascherina con un disegno che vive al limite tra organicità botaniche e fisicità corporee: la sua «Fioritura linguale» è un fiore fatto di lingue che fa anche pensare alla parola repressa o comunque modificata dall’uso di questo dispositivo di protezione, rendendo la nostra comunicazione meno verbale e più simbolica.
Le ali di farfalla di Andrea Anastasio, la maschera di Zorro di Gentucca Bini, il gargoyle protettivo di Elena Salmistraro e il fiore di Sissi sono, dunque, le quattro nuovo proposte di Alcantara, tutte pensate per «proteggersi con arte», ma anche per sfruttare il potere terapeutico della creatività. 

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] «Gargolla» di Elena Salmistraro; [figg. 2 e 3] «Battiti» di Andrea Anastasio; [fig. 4]  «Fioritura linguale» di Sissi; [fig. 5]  «Kiss me Zorro» di Getucca Bini

Informazioni utili 
Le mascherine di Alcantara sono in vendita presso il bookshop del Maxxi di Roma e on-line nel canale e-commerce ad esso collegato al link: https://www.booktique.info/categoria-prodotto/maxxi-lifestyle/ al prezzo simbolico di 14,90 euro. Ufficio stampa: press@fondazionemaxxi.it | bf@share-pr.it. Per informazioni: www.maxxi.art | www.alcantara.com

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