giovedì 8 ottobre 2020

Roma ricorda Moira Orfei con una mostra fotografica e un’asta dei suoi gioielli

Era per tutti l’indiscussa «regina del circo italiano». Sotto il tendone, tra domatori di leoni e mangiatori di fuoco, aveva mosso i suoi primi passi e i genitori –il padre Riccardo Orfei, conosciuto come clown Bigolon, e la madre Violetta Arata, abile funambola specializzata nella passeggiata sul cavo d’acciaio- l’avevano mandata subito in scena: ad appena sei anni aveva debuttato come cavallerizza. Con il tempo è diventata il simbolo stesso di una forma di spettacolo, di indubbio fascino e magia, capace ancora oggi di incantare il pubblico di ogni età. Sulla pista circolare si è, infatti, esibita come trapezista, acrobata, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe; e ha portato il suo circo, fondato nel 1960, a essere apprezzato in tutto il mondo, tanto da vincere un «Clown d’oro» al festival di Montecarlo nel 1987.
Ma Miranda Orfei, conosciuta da tutti come Moira per la sua bellezza mediterranea, non era solo una circense. Era anche un’attrice teatrale e cinematografica, con più di quaranta film in curriculum, capace di non sfigurare accanto ad artisti del calibro di Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò, Christian de Sica e Nino Manfredi.
Sul set- dove è stata diretta, tra gli altri, da Pietro Germi, Federico Fellini e Luchino Visconti- aveva conosciuto Dino Laurentis e grazie a lui aveva cambiato look, diventando l’«icona kitsch» che tutti ricordano. I suoi abiti vistosi, i gioielli eccentrici, i capelli corvini raccolti a mo’ di turbante, gli occhi esageratamente truccati, le unghie laccate e il rossetto rosso ciliegia sono entrati nell’immaginario collettivo.
A cinque anni dalla scomparsa, avvenuta nel novembre 2015, Roma ricorda Moira Orfei con una mostra fotografica, in cartellone fino al 28 ottobre negli storici saloni di Palazzo del Monte di Pietà.
A organizzare l’appuntamento è stata Affide, azienda leader in Europa e in Italia nel credito su stima, autorizzata dalla Banca d’Italia, con una copertura quasi totale del territorio che comprende quasi quaranta filiali e più di cento sportelli distribuiti su tutto il territorio nazionale –in prevalenza nel Lazio e in Sicilia– e un totale di duecento e trentotto addetti.
Ideata da Alessandro Serena (di Circo e dintorni) e Aurelio Rota (di Lonato in Festival) nell’ambito di Open Circus, progetto di diffusione della cultura circense, la rassegna esalta l'intensissima vita dell’artista, fatta di spettacolo, cinema, riconoscimenti e amore per la famiglia.
Nata “per caso” a Codroipo, in provincia di Udine, nel 1931, da una famiglia di remote origini sinti, dedita all'arte circense da diverse generazioni, Moira Orfei ha incontrato sotto il tendone suo marito, Walter Nones, che ha sposato nel 1961 e dal quale ha avuto due figli, Lara e Stefano, che come nella migliore tradizione, sono stati battezzati nella gabbia dei leoni. La coppia ha conosciuto grandi successi a partire dagli anni Settanta, con attrazioni come «l’uomo proiettile» e il «circo sul ghiaccio», e ha passato tutta la vita in pista, in quel mondo di fantasia e di meraviglia, ma soprattutto in quella «scuola di vita», che li ha visti sempre vivere da nomadi, senza fissa dimora, come i veri artisti.
La mostra anticipa l’asta, prevista per il 29 ottobre, con più di cento gioielli rari e di alto pregio. Oltre ai quarantotto manufatti lasciati in custodia dalla famiglia presso i caveau di Affide, specchio della personalità eccentrica ed esuberante di Moira Orfei, verranno battuti all’asta anche dei preziosi selezionati coerentemente con lo stile dell'artista, ma che non ne sono stati proprietà.
Tra i pezzi più interessanti, e che è possibile vedere anche nella mostra romana, ci sono un anello con diamante (base d'asta 25.0000 euro) e una collana con smeraldi (base d'asta di 15.000 euro).
Si tratta di gioielli carichi di storia, accompagnati da mille aneddoti. Tra i pezzi all’asta è possibile vedere, per esempio, quelli acquistati durante la tournée del circo in Iran, quando nel 1977 la troupe rimase bloccata alla corte dello scià di Persia con cento artisti e cinquanta animali, in seguito all'insurrezione popolare, e il ministero degli Esteri fece inviare l’«Achille Lauro» a recuperare personale, animali e attrezzature.
Ci sono, poi, pezzi unici acquistati durante le tournée in Italia e in altre località come Belgrado, Berlino, Madrid, Barcellona, Istanbul, Sofia, Teheran, Tripoli, La Valletta, Monte Carlo, Atene, Salonicco e Zagabria. 
Camminando tra le sale del Monte di Pietà si ha così l’impressione di vedere ancora una volta Moira Orfei, con le sue «troppaggini» kitsch, con quello stile da regina che aveva scelto per chiudere i suoi «show»: in piedi su una grande carrozza, le braccia larghe e le mani mulinanti, sotto una mantella di piume e un vestito ricco di paillettes. Felice come una bambina.

Informazioni utili 
 I gioielli di Moira Orfei. Palazzo del Monte, piazza del Monte di Pietà, 32/A - Roma. Orari: tutti i giorni, ore 10.00-18.00. Informazioni: www.affide.it. Fino al 28 ottobre. Asta: 29 ottobre 2020, ore 16.30.

Nessun commento:

Posta un commento