giovedì 11 marzo 2021

«Dante. La visione dell’arte», una mostra a Forlì per i settecento anni dalla morte del «sommo poeta»


Presentazione video della mostra «Dante. La visione dell'arte», a cura di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi

Nel suo pellegrinare da esule, costretto a lasciare Firenze per due sentenze del 1302 che lo condannavano al rogo e alla distruzione delle sue proprietà, Dante Alighieri fece tappa anche a Forlì. Ci arrivò nell’autunno del 1302, lasciata Arezzo, trovando rifugio presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città, e ci fece, occasionalmente, ritorno anche in seguito. La città romagnola e il territorio circostante finirono così per essere più volte citati nella «Divina Commedia». Nel Canto XXVII dell’«Inferno» viene, per esempio, ricordata la resistenza dei forlivesi all’assedio delle milizie francesi inviate nel 1282 da papa Martino IV per sottomettere la città ghibellina; mentre nel Canto XVI, sempre dell’«Inferno» la cascata dell’Acquacheta viene paragonata a quella del fiume infernale Flagetonte. Forlì non poteva, dunque, esimersi dal ricordare il poeta nel settecentesimo anniversario della morte.
Dal 30 aprile, dopo un rinvio di qualche settimana a causa delle restrizioni per la pandemia, la città ospiterà così, ai Musei di San Domenico, la mostra «Dante. La visione dell’arte», un viaggio nella storia dell’arte tra Medioevo ed età contemporanea, con circa trecento opere di artisti del calibro di Giotto, Beato Angelico, Filippino Lippi, Lorenzo Lotto, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Giulio Aristide Sartorio, Umberto Boccioni, Felice Casorati e altri maestri del contemporaneo.
Il progetto, parte di una strategia di valorizzazione di un luogo e di un territorio che è ponte naturale tra Toscana ed Emilia-Romagna, nasce da un’idea di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
Curatori della mostra sono il professor Antonio Paolucci e il professor Fernando Mazzocca, coadiuvati da un prestigioso comitato scientifico.
L'esposizione, uno degli eventi più importanti del settecentesimo anniversario dantesco, affronta, per la prima volta, l’intimo rapporto tra Dante e l’arte, presentando una selezione di artisti che si sono cimentati nella grande sfida di rendere in immagini la potenza visionaria del «Sommo poeta», delle sue opere e in particolare della «Divina Commedia». Lungo il percorso espositivo ci sono anche lavori che hanno trattato tematiche simili a quelle dantesche o, ancora, che hanno tratto da lui episodi o personaggi singoli, sganciandoli dall’intera vicenda e facendoli vivere in sé.
Sono circa cinquanta, tra dipinti, sculture e disegni, le opere che le Gallerie degli Uffizi, ente co-organizzatore del grande evento espositivo, ha messo a disposizione della mostra. Tra queste, ci sono un corpus di opere grafiche a tema realizzate Michelangelo e da Federico Zuccari (attualmente al centro di una «Ipervisione» del museo fiorentino), i celebri ritratti del poeta firmati da Andrea del Castagno e di Cristofano dell’Altissimo, e, infine, una selezione di opere ottocentesche di Nicola Monti, Pio Fedi, Giuseppe Sabatelli, Raffaello Sorbi, oltre al capolavoro di Vogel von Volgestein, «Episodi della Divina Commedia».
In questo periodo, - racconta a proposito della mostra Eike Schmidt, direttore degli Uffizi - è importante ritrovare in Dante non solo un simbolo di unità nazionale, ma anche un conforto spirituale e un riferimento culturale comune. La mostra sarà un’occasione per ripensare al padre della lingua italiana e offrirà materia per riflettere sull’importanza che l’opera dantesca – i suoi versi, i personaggi e gli eventi da lui narrati – riveste ancora nei nostri tempi».
Non solo gli Uffizi, però, hanno aperto i loro «scrigni danteschi» per la mostra. Arriveranno, infatti, prestiti da altre importanti istituzioni internazionali come l’Ermitage di San Pietroburgo, la Walker Art Gallery di Liverpool, dalla National Gallery di Sofia, la Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, il Museum of Art di Toledo, i Musei Vaticani. Non mancheranno, lungo il percorso espositivo, opere provenienti dal territorio italiano e più precisamente dalla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, dalla Galleria Borghese, dal Museo di Capodimonte, ma non solo.
Con uno stile magniloquente e antologico, l’esposizione, aperta fino all’11 luglio, condurrà il visitatore alla scoperta della crescente leggenda di Dante attraverso i secoli. 
L’iniziale fortuna critica del poeta verrà mostrata attraverso le prime edizioni della «Commedia» e alcuni dei più importanti codici miniati del XIV e XV secolo. Apposite sezioni saranno, quindi, dedicate alla fama del poeta nella stagione rinascimentale, alla sua riscoperta in epoca neoclassica e preromantica, alle interpretazioni romantiche e novecentesche della sua opera ed eredità. Capitoli a parte verranno dedicati all’ampia e fortunata ritrattistica dedicata di Dante nella storia dell’arte, ma anche al tema del rapporto tra il poeta e la cultura classica. Non mancherà, poi, un focus sulla figura di Beatrice, che lo scrittore eleva ad emblema del rinnovamento dell’arte e delle sue stesse positive passioni.
Protagonisti della mostra saranno anche le molteplici raffigurazioni che alcuni tra i più grandi artisti hanno offerto nel corso della storia della narrazione dantesca del Giudizio universale, dell’«Inferno», del «Purgatorio» e del «Paradiso». Il percorso si concluderà con capolavori ispirati, nella loro composizione, al XXXIII canto del «Paradiso». 
Un evento da non perdere, dunque, quello di Forlì, la cui importanza appare palpabile nelle parole di Gianfranco Brunelli, direttore delle Grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì: «Penso di poter dire che se c’è un’esposizione davvero completa e davvero nazionale, nell’anno centenario di Dante, quella forlivese si iscrive ad esserlo. Non solo la «Commedia» viene ricondotta lungo i rispecchiamenti che l’arte ne ha tratto, ma tutto Dante. Un viaggio dell’arte e un viaggio nell’arte che ci consente di rivedere Dante, il suo tempo e il nostro».

Vedi anche


Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Cristofano dell'Altissimo (Firenze, 1525 – 1605), «Ritratto di Dante Alighieri», 1552-1568; [fig. 2] Andrea del Castagno (Castagno, 1421 – Firenze, 1457), «Dante Alighieri», 1448-1449. Affresco strappato e applicato su tela, 250 x 150 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi; [fig. 3] Henry James Holiday (Londra, 1839 – 1927), «Dante Alighieri», 1875 circa. Matita, acquerello e gomma arabica su carta, 63,5 x 49,5 cm. Collezione privata c/o Christie’s; [fig. 4] Jean-Auguste-Dominique Ingres (Montauban, 1780 – Paris, 1867), «Paolo e Francesca sorpresi da Gianciotto», 1819. Olio su tela, 50,3 x 40,7 cm. Angers, Musée des Beaux-Arts; [fig. 5] Dante Gabriel Rossetti (Londra, 1828 – Kent, 1882), «Il saluto di Beatrice», 1880-1882. Olio su tela, 154,3 x 91,4 cm. Toledo (Ohio), Museum of Art

Informazioni utili
Dante. La visione dell'arte. Musei di san Domenico, piazza Giudo da Montefeltro, 12 - Forlì. Orari: da lunedì a venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 19.00; sabato, domenica, giorni festivi, dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (compatibilmente con le indicazioni contenute nel Dpcm in corso); la biglietteria chiude un’ora prima. Ingresso: intero € 13,00, ridotto € 11,00, ridotto speciale (scolaresche) € 5,00, biglietto speciale famiglia € 26,00, altre tipologie di tagliandi (compreso quello integrato con gli eventi in programma a Ravenna) sono reperibili sul sito della mostra. Informazioni: tel. 199.151134; tel. 0543.36217; mostraforli@civita.it (orario call center: dal lunedì al venerdì, ore 9.00-13.00 e ore 14.30-17.30; sabato e domenica chiuso). Normativa anti-Covid: La visita è regolamentata da un sistema di fasce orarie. La prenotazione o l’acquisto on-line del biglietto sono fortemente consigliati nei giorni feriali e obbligatori nei week end e nei festivi. La visita è consentita solo adottando le seguenti misure di sicurezza: - accertamento della temperatura corporea di tutti i visitatori attraverso sistemi certificati di misurazione istantanea. Non potranno entrare i visitatori con una temperatura corporea superiore ai 37,5°C. , - obbligo di indossare la mascherina e procedere alla sanificazione delle mani con apposito disinfettante, - accesso alla biglietteria di un solo visitatore alla volta, anche per i nuclei famigliari. Gli altri visitatori attenderanno in coda mantenendo la distanza di sicurezza di 2 metri e seguendo le indicazioni fornite dagli operatori, - obbligo di mantenere sempre la distanza di sicurezza di almeno 2 mt. tra un visitatore e l’altro all’interno delle sale espositive e in tutti gli ambienti condivisi, - la durata massima di visita è fissata in 2 ore, - l’utilizzo dell’ascensore è consentito esclusivamente a persone con disabilità e relativo accompagnatore, - l’accesso al bookshop è consentito ad un massimo di due visitatori alla volta, - in tutti gli ambienti si consiglia di limitare all’indispensabile il contatto con le superfici comuni (tavoli, ringhiere, maniglie) ed evitare il contatto con gli oggetti in esposizione, - informare prontamente il personale museale in caso di malessere. Sito internet: www.mostradante.it. Da 30 aprile all'11 luglio 2021

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