lunedì 30 aprile 2012

Londra, il globo al «Globe». Per Shakespeare

Trentotto spettacoli in trentotto lingue per celebrare il compleanno di uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi: William Shakespeare. Accade a Londra, dove va in scena la prima edizione di «Globe to globe», una maratona di teatro, lunga sei settimane, che vedrà calcare le assi del palcoscenico oltre seicento attori, provenienti da cinque continenti.
Dalla danza maori al linguaggio dei segni, dall’hip-hop al cinese mandarino, passando per l’irdu e l’hindi: si prospetta come un vero e proprio bagno enciclopedico e multi-linguistico nell’opera del «grande Bardo» quello che propongono Tom Bird e lo scrittore e direttore di teatri Dominic Dromgoole con questo imponente e ambizioso progetto, parte integrante del «World Shakespeare Festival», una serie di eventi che proseguirà fino a lunedì 12 novembre, con appuntamenti in tutta la Gran Bretagna.
Scenario della rassegna, in programma fino a mercoledì 9 giugno, sarà il leggendario Globe Theatre, replica dell’antico teatro elisabettiano sulla riva destra del Tamigi (oggi a pochi passi dalla Tate Modern), nel quale recitavano i «Lord Chamberlain's Men», la compagnia guidata da Richard Burbage, della quale faceva parte anche l’autore di Stratford-upon-Avon.
Ad aprire il sipario di questa affascinante struttura in legno di quercia, con la volta stellata a fare da tetto, è stata, sabato 21 aprile, la compagnia «Isango Ensemble», proveniente da Città del Capo, con lo spettacolo «Venus & Adonis - U-Venas no Adonisi», grande storia di seduzione e di perdita di innocenza, raccontata attraverso i colori e i ritmi tipici della cultura africana. Ma l’appuntamento già andato in scena che ha fatto più discutere la stampa di tutto il mondo è stata, senza ombra di dubbio, la tragedia «Troilo e Cressida» della compagnia neozelandese «Ngakau Toa», prima traduzione integrale di un’opera shakespeariana in lingua maori, iniziata con una haka, la danza guerriera resa celebre in tutto il mondo dalla nazionale neozelandese di rugby. La rappresentazione si è tenuta lunedì 23 aprile, giorno nel quale, tradizionalmente, si festeggia il compleanno dello scrittore elisabettiano.
Questa settimana è stata, invece, la volta de «La dodicesima notte» in indiano, del «Pericle» in greco, di «Misura per misura» in russo, de «Le allegre comari di Windsor» in swahili, e del «Riccardo III» in cinese mandarino, appuntamento, quest’ultimo, che ha visto recitare l’attesissimo «National Theatre of China», proveniente da Pechino. Molto atteso a Londra anche il ritorno del regista lituano Eimuntas Nekrosius alla direzione dell’«Amleto», con i «Meno Fortas». Mentre per assistere a uno spettacolo in lingua italiana bisognerà attendere martedì 1° e mercoledì 2 maggio, quando «I Termini» di Roma (compagnia nata nel gennaio 2002 in seno all'Accademia nazionale d'arte drammatica «Silvio D'Amico») porteranno in scena una versione contemporanea del «Giulio Cesare», per l'adattamento di Vincenzo Manna e con la regia di Andrea Baracco.
Al festival «Globe to globe» ci sarà spazio anche per lo Stato più giovane del mondo, il Sud Sudan (indipendente dal luglio del 2011, dopo oltre cinquant’anni di lotta violenta). La ‘compagnia di casa’ porterà in scena la tragedia «Cimbellino», tradotta in arabo juba dal regista Joseph Abuk e allestita con costumi delle tribù locali che abitano il Paese. Mentre da Kabul arriverà la compagnia «Roy-e-Sabd», per la prima volta fuori dai confini nazionali, con «La commedia degli errori» in lingua dari, il persiano che si parla in Afghanistan.
Tra i grandi classici shakespeariani non mancheranno il «Re Lear» in bielorusso, «Antonio e Cleopatra» in turco, «La bisbetica domata» in urdu, «Molto rumore per nulla» in francese, «Enrico VIII» in castigliano, «Macbeth» in polacco, «Tito Andronico» in cinese cantonese, «La tempesta» in bengalese e un singolare «Romeo e Giulietta» nella rivisitazione in portoghese della compagnia «Grupo Galpão», che porterà in scena un vivace mix di circo, musica, danza e cultura brasiliana.
Curioso sarà anche l’«Otello», in lingua inglese, della compagnia «Q brothers» di Chicago, che farà incontrare il dramma shakespeariano della gelosia con il linguaggio fresco e urbano dell’hip-hop.
Le opere del «cigno di Avon» saranno narrate anche attraverso il linguaggio dei segni, con lo spettacolo «Pene d’amore perduto», portato sul palco dal «Deafinitely Theatre» di Londra, e per mezzo della lingua ebraica, con «Il mercante di Venezia», dramma noto per il monologo dell'ebreo Shylock contro l'antisemitismo e il razzismo, che vedrà in scena l’«Habima National Theatre» di Tel Aviv, riconosciuto dal 1958 come compagnia dello Stato di Israele.
Al Globe Theatre l’«Enrico IV», il lavoro dal quale ha avuto origine il «Falstaff» verdiano, si sdoppierà e parlerà in spagnolo, grazie a due compagnie provenienti dal Sud America, la «Compañia Nacional de Teatro» di Città del Messico e la «Elkafka Espacio Teatral» di Buenos Aires. Mentre l'«Enrico VI», storia della prima grande guerra civile inglese, si farà in tre e diventerà balcanico, parlando serbo, albanese e macedone grazie alle interpretazioni del «National Theatre» di Belgrado, del «National Theatre of Albania» di Tirana e del «National Theatre of Bitola».
Il gran finale spetterà alla compagnia di casa, quella del Globe, che porterà in scena il «Riccardo V», dramma storico dal quale è tratto anche il claim della prima edizione del festival londinese: «O for a muse of fire», un invito a viaggiare sulle ali della fantasia. Un invito che «Globe to globe» declinerà in tutte le lingue del mondo, riportando commedie, drammi e tragedie che da quattro secoli e mezzo affascinano culture tra le più disparate, nel luogo in cui tutto ebbe inizio.

 Didascalie delle immagini 
[fig. 1] Interno del Globe Theatre di Londra; [fig. 2] Una scena dello spettacolo «Venus & Adonis - U-Venas no Adonisi», con la compagnia «Isango Ensemble» di Città del Capo, Sudafrica; [fig. 3] Una scena dell’«Enrico VIII» con la compagnia «Rakatà» di Madrid, Spagna; [fig. 4] Una scena tragedia «Troilo e Cressida» con compagnia «Ngakau Toa», Nuova Zelanda; [fig. 5] Una scena dello spettacolo, «Pene d’amore perduto», portato sul palco dal «Deafinitely Theatre» di Londra e rappresentato con il linguaggio dei segni


 Informazioni utili 
«Globe to globe». Shakespeare's Globe, 21 New Globe Walk - Bankside London SE1 9DT - Londra, Regno Unito. Ingresso: £ 5,00 per i posti in piedi, da £ 10,00 a £ 35 in galleria. Sito internet: http://globetoglobe.shakespearesglobe.com/. Fino al 9 giugno 2012.

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