Diecimila aquiloni in carta di riso e bambù, realizzati a mano secondo un’antica tradizione nipponica, occupano (o meglio invadono) il quarto piano della Fondazione Querini Stampalia, recentemente sottoposto a intervento conservativo da parte dell’architetto ticinese Mario Botta. Il risultato è un’architettura incantata e di grande impatto scenografico, nella quale centinaia e centinaia di moduli, in predominanza di colore bianco, dialogano con altri, dal decoro geometrico e fitomorfo, tenuti assieme da fili di nylon e sorretti al soffitto grazie a un sistema di ancoraggio, costituito da catene e staffe a muro.
La mostra di Jacob Jashimoto, organizzata dallo Studio «La Città» di Verona e curata da Marco Meneguzzo, è solo uno dei tanti appuntamenti che il museo presieduto da Marino Cortese propone durante questa estate. Negli spazi dell’area Scarpa, al pianoterra, è, per esempio, allestita, per iniziativa della Galleria d’arte «Maggiore» di Bologna e con la curatela di Danilo Eccher, una rassegna sui linguaggi figurativi della famiglia Matta, che propone, per la prima volta, un confronto tra l’opera di Roberto Sebastián Matta (Santiago del Cile, 1911- Civitavecchia, 2002), figura storica del Surrealismo e caposcuola dell’Espressionismo astratto americano, e quella dei due figli (avuti da mogli differenti): Gordon Matta-Clark (New York, 1943-1978) e Pablo Echaurren (Roma, 1951).
Attraverso oli su tela, disegni, pastelli su carta e collage, si dipana un percorso lungo cinquant’anni, che ha per scenario gli Stati Uniti e l’Europa, nel quale l’arte diventa strumento per un dialogo concettuale tra i tre artisti, che nel privato ebbero rapporti conflittuali. L'affinità di Gordon Matta-Clark con Roberto Sebastián Matta è riconducibile soprattutto a un livello formale, estetico ed architettonico, mentre in Pablo Echaurren riguarda il carattere più propriamente concettuale del linguaggio espressivo, derivato dalla stessa matrice Dadaista e tardo Surrealista del padre e del fratello. Il filo comune tra i tre artisti, secondo il curatore, è, invece, da individuarsi nella socialità, ovvero nella ricerca continua di un rapporto di partecipazione del fruitore, caratterizzato da un coinvolgimento diretto o indiretto, fisico o mentale, culturale o sociale dello stesso con l'opera.
Al terzo piano della Fondazione Querini Stampalia è, invece, possibile vedere la mostra «Qiu Zhijie. L’unicorno e il dragone», prima tappa di «New Roads», progetto triennale di collaborazione tra Italia e Cina, nato in sinergia con il Museo Aurora di Shangai e Arthub Asia al fine di creare una piattaforma di dialogo multiculturale attraverso l’arte contemporanea.
Una quindicina di mappe site specific, impresse sulla carta con una secolare tecnica cinese di tamponamento con spugne o disegnate direttamente a parete con l’inchiostro, tessono un dialogo tra antico e moderno, tra Oriente e Occidente.
Qiu Zhijie (Fujian, 1969), alla sua prima personale in Italia, si è confrontato per questo progetto espositivo con le collezioni della Fondazione Querini Stampalia e del Museo Aurora di Shangai, restituendo le suggestioni ricevute attraverso un universo figurativo popolato da creature mitologiche, divinità astrali, motivi vegetali, scritte in inglese e cinese. Il tutto intende raccontare gli errori e i fraintendimenti nati dagli scambi culturali tra Italia e Cina, a partire da Marco Polo che, vedendo un rinoceronte durante i suoi viaggi in Oriente, lo identificò subito come un unicorno, seguendo l’unica possibile classificazione che la tradizione occidentale gli aveva messo a disposizione per definire una creatura con un solo corno. Un aneddoto, questo, raccontato nel 1993 da Umberto Eco, durante una conferenza all’Università di Pechino, che mostra come l’uomo classifichi e decodifichi ciò che non conosce secondo standard familiari, spesso sbagliando e non lasciandosi stupire dal mistero. (sam)
Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Jacob Hashimoto, «Gas Giant», installazione alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Venezia, 2013. Foto: Studio «La Città» di Verona; [figg. 3 e 4] Qiu Zhijie alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Foto di Agostino Osio
Informazioni utili
«Jacob Hashimoto. Gas Giant». Fondazione Querini Stampalia, Santa Maria Formosa, Castello 5252 - Venezia. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-18.00; chiuso il lunedì. Ingresso (comprensivo della visita all’intero museo): intero € 10,00, ridotto € 8,00. Catalogo: Marsilio editore, Mestre-Venezia (monografia a cura di Luca Massimo Barbero). Informazioni: Studio «La Città» di Verona , tel. 045.597549. Sito internet: www.jacobhashimotovenice.com. Fino a domenica 1° settembre 2013.
«Matta». Fondazione Querini Stampalia, Santa Maria Formosa, Castello 5252 - Venezia. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-18.00; chiuso il lunedì. Ingresso (comprensivo della visita all’intero museo): intero € 10,00, ridotto € 8,00. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: Galleria d’arte «Maggiore» di Bologna , tel. 051.235843 o info@maggioregam.com. Sito internet: www.maggioregam.com. Fino a domenica 18 agosto 2013.
«Qiu Zhijie. L’unicorno e il dragone». Fondazione Querini Stampalia, Santa Maria Formosa, Castello 5252 - Venezia. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-18.00; chiuso il lunedì. Ingresso (comprensivo della visita all’intero museo): intero € 10,00, ridotto € 8,00. Catalogo: : Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: Fondazione Querini Stampalia, tel. 041.2711411. Sito internet: www.querinistampalia.org. Fino a domenica 18 agosto 2013.