In una città d’arte come Venezia, da visitare a piedi e con spazi espositivi disseminati per quasi ogni calle e campiello, la ristorazione museale è diventata un capitolo importante e non trascurabile per valutare l’offerta proposta. Dal Dogana Cafè al bar di Palazzo Grassi, dal ristorante «Qcoffee» della Fondazione Querini Stampalia (disegnato da Mario Botta) alla caffetteria di Palazzo Grimani, sono tanti i posti dove concedersi una pausa, sorseggiando un caffè o spiluccando un tramezzino.
Tra i locali più intriganti di Venezia c’è senz’altro il Museum Café della Collezione Peggy Guggenheim che, in occasione della Biennale di Architettura, si presenta con un look completamente rinnovato.
Collocato sul lato interno di Palazzo Venier dei Leoni, il bar-bistrot trova spazio nella veranda prospiciente il giardino interno, cuore verde di quella che fu la dimora della collezionista americana Peggy Guggenheim per oltre trent’anni e che oggi è uno dei luoghi di cultura più preziosi dedicati all’arte del Novecento.
Il restyling della caffetteria, che ha visto all’opera lo studio Hangar Design Group per quanto riguarda il concept e la realizzazione, ha voluto dare al museo un’area relax contemporanea. Il progetto ha così enfatizzato l’elemento della luce naturale che penetra dal giardino all’interno della veranda attraverso la definizione di uno spazio pulito, dalle linee sobrie e lievi. Gli arredi di alto design, creati da Arclinea, si inseriscono con eleganza sul fondale bianco delle pareti, amplificando la luminosità dell’ambiente.
Al centro dello spazio campeggia il lampadario «Peggy», concepito specificatamente per questo luogo e realizzato dall’azienda Vistosi. In perfetto equilibrio intorno a un doppio asse, il nuovo elemento d’arredo è composto da una serie di sfere in vetro soffiato e metallo che incorporano un’idea modernista di spazio, dove la luce costituisce il punto focale dell’ambiente, interpretando la polarità cromatica del bianco e nero con la leggerezza di un segno razionale ed elegante.
Preziosi nella realizzazione del Peggy Guggenheim Café sono stati anche i contributi di Mapei e Hausbrandt che, insieme ad Hangar Design Group e Arclinea, fanno parte di Intrapresae Collezione Guggenheim, gruppo di aziende che da anni sostiene fedelmente tutte le attività del museo, condividendone la passione per l'arte e credendo nella comunicazione culturale come moderna forma di comunicazione aziendale.
A completare l’allestimento, è una serie di grandi ritratti fotografici di Peggy Guggenheim che offrono al visitatore uno sguardo intimo sulla vita della grande collezionista che abitò all’interno di questi spazi dal 1948 fino alla sua morte, avvenuta nel 1979. Un tributo, questo, alla memoria della sua figura carismatica, così determinante per la storia dell’arte del Novecento.
Informazioni utili
Peggy Guggenheim Café. Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 I- Venezia. Informazioni: tel. 041.2405411 o info@guggenheim-venice.it.
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
mercoledì 11 giugno 2014
lunedì 9 giugno 2014
A Pesaro una Notte bianca (anzi due) a misura di bambino
Filo rosso di questa quinta edizione della manifestazione è l’arte del volo. Ecco così che la patria di Gioachino Rossini, nota per le sue spiagge vellutate che da anni ottengono l’ambito riconoscimento della Bandiera blu, diventerà per due giorni una vera e propria «città volante», dove acrobati e trapezisti daranno vita ai loro mirabolanti esercizi di sospensione tra cielo e terra.
A tenere a battesimo la manifestazione saranno le Winx, le fatine dalle ali magiche, tanto amate dai bambini, che venerdì 13 giugno, alle 18, saliranno sul palco di piazza del Popolo per inaugurare il loro villaggio, nel quale sarà possibile partecipare a laboratori di giochi e colori, ma anche vincere un Cinebirthday Winx, ovvero una specialissima festa di compleanno, in uno dei cinema Giometti, in compagnia di Bloom, Flora, Stella, Aisha, Musa e Tecna.
Guest star della manifestazione sarà il funambolo-filosofo Andrea Loreni, un uomo che ha fatto della vertigine e della ricerca di equilibrio il proprio mestiere e che è stato protagonista di esaltanti traversate su filo d’acciaio come quelle che l’hanno visto camminare sul fiume Po, sulla piazza Maggiore di Bologna e tra le rocche riminesi di Penna e Billi. A Pesaro «l’artista che passeggia nel cielo» attraverserà, nella serata di sabato 14 giugno (intorno alle ore 22.45), piazza del Popolo su un filo sospeso tra due estremità. Si chiuderà così La ½ notte bianca dei bambini, a cui fa da sottotitolo la frase «Vola solo chi osa farla» di Luis Sepúlveda, che vedrà esibirsi nel pomeriggio di venerdì 13 giugno, dalle 18.30 alle 21.30, anche il duo artistico formato da Erica Fierro e Urana Marchesini, protagoniste di uno spettacolo di danza acrobatica che ridisegnerà il confine tra i contorni architettonici e il cielo, quasi a riconsegnare senso a ciò che spesso non osserviamo fagocitati dall’abitudine e dalla quotidianità.
In piazza del Popolo, un vero e proprio «palcoscenico artistico a tre dimensioni», sarà possibile vedere anche una performance di tessuti aerei a cura di Maurizia Lacqua (sabato 14, ore 22.30), uno spettacolo di magia e giocoleria volante di Officina Korù (venerdì 13, ore 22.15) e l’esibizione dei Flying Circus che, con la rappresentazione «Codice del volo»(sabato 14, ore 19.15 e ore 21.30), riproporranno ai più piccoli (ma anche agli adulti) l’interrogativo sempre affascinante sul perché l’uomo voglia volare e parleranno del giovane Leonardo da Vinci e del suo progetto «Il grande Nibbio».
Andandando a caccia dei tanti palloncini colorati sospesi nel cielo di Pesaro, segnaletica scelta dagli organizzatori per indicare le varie location del festival, si potrà, poi, rimanere incantati dai vari spettacoli di bolle di sapone che il mago Billy Bolla proporrà in via Rossini, realizzare colorati aquiloni in piazza della Libertà, divertirsi con il Truccabimbi in via Branca, assaggiare le prelibatezze dello street food in via San Francesco o, ancora, creare farfalle colorate ed esotici origami dalle mille forme in piazza delle Erbe.
La ½ notte bianca dei bambini proporrà, inoltre, un articolato omaggio a Hayao Miyazaki, uno dei maestri mondiali dell'animazione a cui si devono successi come «Le avventure di Lupin III», film del quale ha curato la regia, o «Heidi» e «Anna dei capelli rossi», serie televisive che lo hanno visto all’opera nella realizzazione delle scenografie.
La manifestazione pesarese dedicherà al fumettista giapponese due spazi: il primo in via Passeri con un allestimento scenografico pensato proprio per godersi al meglio le sue opere; il secondo a palazzo Gradari, dove saranno proiettati i film «Porco Rosso» (venerdì 13, ore 21), che narra le avventure di un pilota di caccia dal volto di maiale, e «Il castello errante di Howl» (sabato 14, ore 21), tratto da un libro di Diana Wynne Jones e presentato nel 2004, alla 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Tanti, dunque, gli eventi organizzati per questa inedita Notte bianca a misura di bambino, in programma per due giorni dalle 18 alle 23, che permetterà anche agli adulti di vivere la città in maniera inedita, con il naso all’insù e toccando il cielo con un dito grazie a funamboliche esibizioni che lasceranno tutti con il fiato sospeso.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Aquiloni; [fig. 2] Ritratto di Erica Fierro; [fig. 3] Una performance di Flying Circus; [fig.4] Una performance di Andrea Loreni; [fig. 5] Una scena di un laboratorio di origami per bambini
Informazioni utili
La ½ Notte Bianca dei Bambini. Pesaro, sedi varie. Orari: venerdì 13 e sabato 14 giugno, ore 18.00-23.00. Informazioni: Città di Pesaro - Unità organizzativa Turismo, tel 0721.387101/102/103, turismo@comune.pesaro.pu.it o redazioneturismo@comune.pesaro.pu.it. Sito web: www.mezzanottebiancadeibambini.it.
venerdì 6 giugno 2014
Festival per Dire, l’arte del racconto trova casa a Testaccio
«Più festival che scandali, ed è tutto dire»: con questo titolo ironico Beppe Severgnini raccontava nei giorni scorsi, in un suo articolo per la rubrica «Italians» del «Corriere della Sera», la passione tutta italiana di riunirsi in nome della cultura.
Dal viaggio alla letteratura, dal teatro al giornalismo: non c'è città del nostro Paese che, nel ricordo di un suo concittadino illustre o per valorizzare il proprio patrimonio artistico, non si faccia tentare dall'idea di promuovere un festival.
Tra gli ultimi nati c'è quello di Bea - Branded Entertainment & Arts, società di comunicazione pubblicitaria che si occupa della produzione di contenuti culturali e d’intrattenimento per la creative community KleinRusso: il Festival per Dire.
La rassegna, i cui appuntamenti saranno tutti a ingresso gratuito, nasce da un’idea di Fabrizio Russo e dall’esperienza del BeaCafé, il caffè letterario di via Giano Parrasio, tra Trastevere e Monteverde vecchio, condotto e coordinato da Andrea Ballarini, che da circa un anno, ogni giovedì, rappresenta un vero crocevia di autori e artisti.
Sabato 7 e domenica 8 giugno a Testaccio, negli spazi del centro di produzione culturale «La Pelanda», i riflettori saranno così puntati sull'affabulazione, sul racconto dal vivo, sulle storie vissute o semplicemente immaginate.
Per questa prima edizione, patrocinata dall’Assessorato alla cultura, creatività e promozione artistica di Roma Capitale, la rassegna può contare sulla presenza di ospiti illustri, a cominciare dal bolognese Stefano Benni che parlerà della sua conoscenza enciclopedica degli animali esotici e di come nascono i suoi menù fantasmagorici. A seguire, i ragazzi del Centro sperimentale di cinematografia proporranno una lettura teatrale a più voci in cui, attraverso le memorie di illustri cinematografari, si ripercorrerà quel momento indimenticabile che il cinema italiano ha vissuto da dopo la guerra fino agli anni Settanta. Seguirà, quindi, un incontro con Valeria Merilini, una delle più importanti restauratrici italiane che ha già al suo attivo il restauro di tre opere del Caravaggio. I giornalisti e scrittori Claudio Cerasa e Michele Masneri parleranno, poi, della politica italiana da dietro le quinte; mentre l’illustratore Filippo Scòzzari racconterà l’esperienza de «Il Male», giornale che ha cambiato per sempre il linguaggio della satira con le sue opere irriverenti e piene di poesia.
Nella giornata di sabato 7 giugno sarà ospite del festival anche lo scrittore Andrea Villani con un monologo teatrale dedicato alla figura romantica e guascona di Luciano Lutring, il solista del mitra. A seguire, la scena sarà occupata dal popolare artista toscano David Riondino, il cui estro affabulatore sarà declinato in vari campi: dall’improvvisazione in rima alla canzone d’autore, dal cabaret al monologo. Spazio, quindi, alle suadenti note del jazz in attesa del breakfast di domenica 8 giugno con la scrittrice Sandra Petrignani, protagonista dell’incontro «Tutte le storie sono storie d’amore».
Gli eventi vedranno, poi, in scena gli esperti di radio Massimo Cirri e Josè Bagnarelli, lo chef Claudio Dordei, il fotografo Nadir Naldi, l’esperto di cinema Anton Giulio Onofri, lo scrittore Luca Scarlini e, per concludere, il critico Filippo La Porta, il teorico dell’innovazione Andrea Granelli e la giornalista Flavia Trupia.
Agli appassionati d’arte si segnala l’incontro con Gea Casolaro che, nella giornata di domenica 8 giugno, parlerà del suo progetto «Still here», nato durante un periodo di residenza a «La Cité Internationale des Arts» di Parigi.
Alternando lunghe camminate a piedi nelle strade parigine alla visione di centinaia di film girati nella capitale francese, l’artista ha creato la propria memoria di quei luoghi, dotandosi di ricordi non vissuti direttamente, ma introiettati attraverso le storie viste al cinema o in televisione. Grazie al ricorso a pellicole che coprono circa cento anni di storia cinematografica, Gea Casolaro ha, dunque, fatto propria la città; ha compiuto un attraversamento che riattualizza quella prerogativa tipicamente parigina della flânerie, esaltata da Baudelaire, analizzata da Benjamin e poi rinnovata da Guy Debord nell’accezione di «deriva».
A condurre il festival sarà Andrea Ballarini, romanziere e saggista, in un’ideale continuazione con le serate del BeaCafé. Ad affiancarlo nell’intero week-end ci saranno i racconti illustrati dei fumettisti Marco Corona e Luca Ralli e la voce fuori campo del giovane attore Nick Russo. Una due giorni, dunque, interessante quella proposta a Roma per «stare lontani dalla banalità del chiacchiericcio televisivo e per -spiegano gli organizzatori- riscoprire il piacere di raccontare e ascoltare».Con la certezza che «a volte una persona –lo diceva l'americano Barry Lopez- per sopravvivere ha bisogno di una storia più ancora che di cibo».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Locandina della prima edizione del Festival per Dire di Roma; [figg. 2 e 3] Un incontro al BeaCafè di Roma, il caffè letterario di via Giano Parrasio dove è nata l’idea del Festival per Dire; [fig. 4] Un frame del progetto «Still here» di Gea Casolaro; [fig. 5] Ritratto di Stefano Benni. Foto di Marco Cella; [fig. 6] Ritratto dell’illustratore Filippo Scozzari
Informazioni utili
Festival per Dire. La Pelanda – Centro di produzione culturale, piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma. Orari: sabato 7 giugno, dalle 10.30 alle 24; domenica 8 giugno, dalle 10.30 alle 19.30. Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Programma: http://www.festivalperdire.com/#programma. Informazioni: Elettra Filardo, tel. 06.5880682 o info@festivalperdire.com. Sito internet: www.festivalperdire.com. Da sabato 7 a domenica 8 giugno 2014.
Dal viaggio alla letteratura, dal teatro al giornalismo: non c'è città del nostro Paese che, nel ricordo di un suo concittadino illustre o per valorizzare il proprio patrimonio artistico, non si faccia tentare dall'idea di promuovere un festival.
Tra gli ultimi nati c'è quello di Bea - Branded Entertainment & Arts, società di comunicazione pubblicitaria che si occupa della produzione di contenuti culturali e d’intrattenimento per la creative community KleinRusso: il Festival per Dire.
La rassegna, i cui appuntamenti saranno tutti a ingresso gratuito, nasce da un’idea di Fabrizio Russo e dall’esperienza del BeaCafé, il caffè letterario di via Giano Parrasio, tra Trastevere e Monteverde vecchio, condotto e coordinato da Andrea Ballarini, che da circa un anno, ogni giovedì, rappresenta un vero crocevia di autori e artisti.
Sabato 7 e domenica 8 giugno a Testaccio, negli spazi del centro di produzione culturale «La Pelanda», i riflettori saranno così puntati sull'affabulazione, sul racconto dal vivo, sulle storie vissute o semplicemente immaginate.
Per questa prima edizione, patrocinata dall’Assessorato alla cultura, creatività e promozione artistica di Roma Capitale, la rassegna può contare sulla presenza di ospiti illustri, a cominciare dal bolognese Stefano Benni che parlerà della sua conoscenza enciclopedica degli animali esotici e di come nascono i suoi menù fantasmagorici. A seguire, i ragazzi del Centro sperimentale di cinematografia proporranno una lettura teatrale a più voci in cui, attraverso le memorie di illustri cinematografari, si ripercorrerà quel momento indimenticabile che il cinema italiano ha vissuto da dopo la guerra fino agli anni Settanta. Seguirà, quindi, un incontro con Valeria Merilini, una delle più importanti restauratrici italiane che ha già al suo attivo il restauro di tre opere del Caravaggio. I giornalisti e scrittori Claudio Cerasa e Michele Masneri parleranno, poi, della politica italiana da dietro le quinte; mentre l’illustratore Filippo Scòzzari racconterà l’esperienza de «Il Male», giornale che ha cambiato per sempre il linguaggio della satira con le sue opere irriverenti e piene di poesia.
Nella giornata di sabato 7 giugno sarà ospite del festival anche lo scrittore Andrea Villani con un monologo teatrale dedicato alla figura romantica e guascona di Luciano Lutring, il solista del mitra. A seguire, la scena sarà occupata dal popolare artista toscano David Riondino, il cui estro affabulatore sarà declinato in vari campi: dall’improvvisazione in rima alla canzone d’autore, dal cabaret al monologo. Spazio, quindi, alle suadenti note del jazz in attesa del breakfast di domenica 8 giugno con la scrittrice Sandra Petrignani, protagonista dell’incontro «Tutte le storie sono storie d’amore».
Gli eventi vedranno, poi, in scena gli esperti di radio Massimo Cirri e Josè Bagnarelli, lo chef Claudio Dordei, il fotografo Nadir Naldi, l’esperto di cinema Anton Giulio Onofri, lo scrittore Luca Scarlini e, per concludere, il critico Filippo La Porta, il teorico dell’innovazione Andrea Granelli e la giornalista Flavia Trupia.
Agli appassionati d’arte si segnala l’incontro con Gea Casolaro che, nella giornata di domenica 8 giugno, parlerà del suo progetto «Still here», nato durante un periodo di residenza a «La Cité Internationale des Arts» di Parigi.
Alternando lunghe camminate a piedi nelle strade parigine alla visione di centinaia di film girati nella capitale francese, l’artista ha creato la propria memoria di quei luoghi, dotandosi di ricordi non vissuti direttamente, ma introiettati attraverso le storie viste al cinema o in televisione. Grazie al ricorso a pellicole che coprono circa cento anni di storia cinematografica, Gea Casolaro ha, dunque, fatto propria la città; ha compiuto un attraversamento che riattualizza quella prerogativa tipicamente parigina della flânerie, esaltata da Baudelaire, analizzata da Benjamin e poi rinnovata da Guy Debord nell’accezione di «deriva».
A condurre il festival sarà Andrea Ballarini, romanziere e saggista, in un’ideale continuazione con le serate del BeaCafé. Ad affiancarlo nell’intero week-end ci saranno i racconti illustrati dei fumettisti Marco Corona e Luca Ralli e la voce fuori campo del giovane attore Nick Russo. Una due giorni, dunque, interessante quella proposta a Roma per «stare lontani dalla banalità del chiacchiericcio televisivo e per -spiegano gli organizzatori- riscoprire il piacere di raccontare e ascoltare».Con la certezza che «a volte una persona –lo diceva l'americano Barry Lopez- per sopravvivere ha bisogno di una storia più ancora che di cibo».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Locandina della prima edizione del Festival per Dire di Roma; [figg. 2 e 3] Un incontro al BeaCafè di Roma, il caffè letterario di via Giano Parrasio dove è nata l’idea del Festival per Dire; [fig. 4] Un frame del progetto «Still here» di Gea Casolaro; [fig. 5] Ritratto di Stefano Benni. Foto di Marco Cella; [fig. 6] Ritratto dell’illustratore Filippo Scozzari
Informazioni utili
Festival per Dire. La Pelanda – Centro di produzione culturale, piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma. Orari: sabato 7 giugno, dalle 10.30 alle 24; domenica 8 giugno, dalle 10.30 alle 19.30. Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Programma: http://www.festivalperdire.com/#programma. Informazioni: Elettra Filardo, tel. 06.5880682 o info@festivalperdire.com. Sito internet: www.festivalperdire.com. Da sabato 7 a domenica 8 giugno 2014.
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