L’opera, destinata alla cattedrale di Montepulciano e ora conservata al Museo civico Pinacoteca «Crociani», fu eseguita da un elegante scultore quattrocentesco che la storiografia artistica, in assenza di una sicura identità anagrafica, ha ribattezzato con l’appellativo di «Maestro di Pio II», dal momento che la sua mano, insieme con quella di Paolo Romano, è riconoscibile nel colossale Monumento sepolcrale di papa Enea Silvio Piccolomini, oggi in Sant’Andrea della Valle a Roma.
Verosimilmente di origine toscana, l’artista dovette giungere nella Città eterna al seguito di Mino da Fiesole, ottenendo un buon successo, particolarmente nella cerchia piccolominea. Tra le opere a lui attribuite si segnala, per esempio, l’arca destinata a contenere, in Santa Maria sopra Minerva, il corpo di Santa Caterina da Siena, canonizzata proprio da Pio II. I lavori eseguiti da questo scultore testimoniano efficacemente l’interesse per la prospettiva e per l’antico della generazione che precedette l’affermazione romana di Andrea Bregno. Un interesse, questo, che si evince anche dal rilievo esposto al Museo diocesano di Pienza: un’ordinata architettura prospettica accoglie, infatti, al suo interno la Madonna seduta in trono, nell’atto di fare il solletico al Figlio che si erge sulle sue ginocchia, mentre quattro angeli osservano la scena.
Nella cornice inferiore è visibile lo stemma di papa Enea Silvio Piccolomini e ciò ha fatto supporre che l’opera dovesse essere originariamente destinata a Pienza, nel cui Museo diocesano è presente una sezione dei doni elargiti da Pio II alla ‘sua’ Cattedrale: dal famosissimo piviale gotico in opus anglicanum raffigurante le «Storie di Maria Vergine e delle sante Caterina d’Alessandria e Margherita d’Antiochia» alla trecentesca croce bizantina di San Sava, dalle insegne del vescovo (il pastorale, la mitria) agli elementi del corredo liturgico (il secchiello, il turibolo, la navicella, la pace).
In contemporanea, sempre in occasione del Giubileo pientino, la città ospiterà la mostra «De reditu Il ritorno: Libri e manoscritti fra ‘400 e ‘500 di Pio II a Pienza», promossa dall’amministrazione comunale, con l’Accademia senese degli Intronati, la Società bibliografica Toscana e la Società esecutori pie disposizioni, presso la cripta della cattedrale. Preziosi volumi provenienti dalla biblioteca conservata nel palazzo Piccolomini di Pienza, passato alla Società esecutori pie disposizioni per lascito testamentario dell’ultimo dei Piccolomini della Triana, il conte Silvio (del quale ricorre, quest’anno, il cinquantesimo della morte), dialogano, in questa esposizione, con testi conservati nella Biblioteca comunale degli Intronati di Siena ed edizioni possedute dalla Biblioteca civica «Attilio Hortis» di Trieste. Libri che raccontano le letture di un uomo che costruì a Pienza la sua città ideale.
Vedi anche
Nuovo allestimento per il piviale di Pio II
Fa tappa anche a Pienza l’«ArcheoFest 2012»
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Maestro di Pio II, «Madonna col Bambino e angeli». Montepulciano, Museo civico Pinacoteca «Crociani»; [fig. 2] Locandina della mostra «De reditu Il ritorno: Libri e manoscritti fra ‘400 e ‘500 di Pio II a Pienza», in corso a Pienza, nella cripta della cattedrale.
Informazioni utili
La Madonna di Pio II. Museo diocesano, corso Il Rossellino, 30 - Pienza (Siena). Orari: sabato e domenica, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-18.00; chiuso il martedì (non festivo). Ingresso: intero € 4,10, ridotto (bambini sotto 12 anni, gruppi di almeno 20 persone, soci Touring Club Italia, oltre 65 anni) € 2,60. Informazioni: tel. 0578.749905. Fino al 30 settembre 2012.
De reditu Il ritorno: Libri e manoscritti fra ‘400 e ‘500 di Pio II a Pienza. Cripta della Cattedrale – Pienza (Siena). Ingresso libero. Informazioni: telefono: 0578.749905. Catalogo: disponibile in mostra. Fino all’8 settembre 2012.
Nessun commento:
Posta un commento