ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 22 marzo 2017

Isole Borromee, completato il restauro del «San Rocco» di Sperindio Cagnoli

L’Isola Bella ritrova uno dei suoi tesori: è ritornato a Palazzo Borromeo, dopo un importante e complesso lavoro di restauro, il «San Rocco», dipinto su tavola del maestro cinquecentesco Sperindio Cagnoli.
La bellissima tavola, donata sul finire dell’Ottocento dai principi Borromeo alla parrocchiale dell’isola, è stata da questa temporaneamente riaffidata alla famiglia donatrice, che l’ha consegnata allo studio di restauro di Carlotta Beccaria.
Lo stato conservativo della pala, che è stata sottoposta ad approfondite analisi, appariva decisamente “non adeguato”, sia per effetto di problemi strutturali del supporto ligneo ma anche per problemi conservativi ed estetici degli strati di pittura.
Con la consueta maestria, la conservatrice è riuscita a mettere in sicurezza l’opera, restituendole anche la vivacità dei colori che appariva offuscata.
Il grande >«San Rocco» restaurato, è già stato posizionato lungo il percorso di visita di Palazzo Borromeo all’Isola Bella e, all’apertura il 24 marzo della nuova stagione turistica, fornirà un ulteriore motivo di attrazione per il pubblico.
La tavola è una pittura dal forte valore devozionale. Secondo la tradizione, san Rocco avrebbe dedicato la propria vita all’assistenza dei malati di peste da cui avrebbe contratto il contagio di ritorno da un pellegrinaggio a Roma nei dintorni di Piacenza. Durante la malattia, isolato nella campagna, sarebbe stato nutrito da un cane e una voce divina gli avrebbe annunciato la prossima guarigione.
La devozione per il popolare santo taumaturgico, invocato durante le funeste epidemie che si sono succedute nel Quattrocento e nel primo quarto del Cinquecento, ha conosciuto una diffusione straordinaria in tutta l’Europa occidentale, e soprattutto in Italia del nord dove le immagini che lo raffigurano si sono moltiplicate a partire dalla seconda metà del Quattrocento.
Sperindio Cagnoli, ai primi del Cinquecento, per quest’opera sceglie di raffigurare il santo come un giovane pellegrino con il bastone da viaggiatore, la conchiglia e le chiavi di san Pietro cucite sull’ampio collo della mantella che copre l’abito, stretto ai fianchi da una cintura alla quale è appesa la borsa dei denari. San Rocco, con la mano sinistra solleva un lembo della veste e mostra il bubbone dell’infezione, scoperto dalla calza arrotolata poco sopra il ginocchio. Gli attributi, l’abito e la posa sono gli stessi di quelli della tradizione quattrocentesca, ma addolciti dal disegno e dal tenero chiaroscuro che modella le mani, il volto e la gamba malata del santo; anche il piccolo angelo che trasmette l’annuncio della prossima, miracolosa guarigione, è dipinto con scioltezza e facilità, in pieno accordo con il volto di san Rocco, colto in un’espressione di perplessa rassegnazione contadina. A fronte di questa grazia formale, il pittore ha sbozzato rapidamente il paesaggio montuoso, gli avvallamenti in primo piano e il fantasioso quadrupede che con le zampette giunte supplica il santo di nutrirsi e di afferrare il pane che tiene in bocca. Il carattere sommario del piano di posa, abbreviato ma efficace, mette in risalto per contrasto l’ampia superficie del cielo prealpino, terso e luminoso, contro il quale si staglia la figura colossale del santo.

Informazioni utili 
www.isoleborromee.it

martedì 21 marzo 2017

Da Electa un volume sulla Casa del Manzoni

Si arricchisce di un nuovo prezioso volume la collana «Musei e Gallerie di Milano», progetto editoriale nato nel 1973 per iniziativa della Banca commerciale italiana, proseguito poi per volontà di Banca Intesa, che si avvale della collaborazione editoriale di Electa Mondadori. È, infatti, da poco stato editato un volume dedicato a Casa Manzoni, abitazione dello scrittore che nel 1937 è diventata, per iniziativa del Centro nazionale studi manzoniani, un museo. Attraverso l’esplorazione sistematica del patrimonio artistico cittadino, la collana di Electa si propone di realizzare una documentazione completa delle opere d’arte di proprietà pubblica o di uso pubblico che fino ad oggi erano note soltanto in minima parte.
Ogni catalogo comprende un’introduzione generale con le vicende storiche del museo e della collezione, schede di catalogazione per tutte le opere con notizie esterne (caratteristiche, misure, tecnica, provenienza, cambio di proprietà ecc.), le vicende attributive, la fortuna critica attraverso le esposizioni e le pubblicazioni, le valutazioni estetiche, la bibliografia sistematica e indici organici, riproduzioni in bianco e nero e a colori delle opere esaminate; modello di schedatura scientifica poi adottato come riferimento anche per la catalogazione del patrimonio artistico nazionale.
I cataloghi, oltre a essere uno strumento prezioso per gli studiosi, costituiscono inoltre una guida accattivante per chiunque sia interessato a un itinerario ragionato per le raccolte artistiche milanesi. Non differisce dagli altri questo nuovo volume che racconta la casa del Manzoni sita a Milano, in via Morone 1 ed oggetto nel 2015 di un intervento di restauro realizzato su progetto dello Studio De Lucchi.
La casa conserva ancora l’aspetto che aveva ai tempi in cui Alessandro Manzoni l’abitò soltanto in due ambienti, del resto molto significativi: il suggestivo studio al pianterreno, affacciato sul giardino, e la camera da letto, spoglia come la cella di un monaco.
Le altre sale sono, invece, state adattate nel tempo alle due funzioni principali di Museo manzoniano, lungo il cui percorso è possibile rivivere la vita e l’opera dello scrittore, e di Biblioteca manzoniana, dove ai libri appartenenti al Manzoni e ai suoi familiari si sono via via aggiunte nuove acquisizioni.
Il volume, realizzato sotto la direzione scientifica di Fernando Mazzocca e la direzione editoriale di Carlo Pirovano, raccoglie le schede complete di ogni arredo ed è corredato da una splendida e inedita campagna fotografica.
Attraverso duecentoventototto pagine è possibile non solo attraversare tutte le dieci sale che compongono il percorso di visita, ma anche approfondire tematiche varie attraverso la penna di Mariella Goffredo, Jone Riva, Alessia Schiavi ed Elena Lissoni.

Informazioni utili 

AA. VV., Casa Manzoni, Electa Mondadori, Milano 2017. Dati: pp. 228, illustrazioni 240 colori e b/n, 24 x 24 cm, cartonato con cofanetto. Prezzo: € 110,00.

lunedì 20 marzo 2017

«Mistero a Villa Gaia», comicità e solidarietà in scena al Manzoni di Busto

Una casa di riposo, una serie di oggetti che spariscono nel nulla e un susseguirsi di situazioni esilaranti e divertenti: sono questi gli ingredienti della commedia brillante «Mistero a Villa Gaia», per la drammaturgia e la regia di Francesco Cuccaro, in cartellone nella serata di sabato 1° aprile, alle ore 21, al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio. Sul palco salirà la compagnia amatoriale «I ragazzi dell’altro ieri» di Magenta; firma le scenografie Giuseppe Terzoli.
Scopo della serata, che gode del patrocinio dell’Amministrazione comunale, è quello di raccogliere fondi a favore del progetto «Borsa di studio Guatemala» del Gruppo missionario «San Filippo Neri» di Busto Arsizio. Si tratta di un’iniziativa di solidarietà nata dall’esperienza di alcuni giovani dell’oratorio di via don Albertario nel centro «Manos Amigas», situato nel Sud America, nella campagna di San André Itzapa, tra Città del Guatemala e Antigua.
Nella struttura guatemalteca sono accolti orfani e ragazze madri, che sono state vittime di violenza o di abbandono; ai bambini vengono offerti vari servizi, tra cui l’istruzione dai primi mesi di vita ai 15 anni, ma anche corsi professionali per diffondere capacità utili a trovare un lavoro.
Le scuole superiori e l’università devono essere frequentate fuori dal centro «Manos Amigas» e quasi tutti i ragazzi, per mancanza di soldi, decidono di interrompere i propri studi: le università sono tutte private e il costo medio annuo (comprensivo di retta universitaria, trasposto e libri) è di circa 1300 euro, di molto superiore alle possibilità economiche delle famiglie, la maggior parte delle quali è impiegata nel settore agricolo e ha uno stipendio che non supera i 3/4 euro al giorno.
Il progetto del gruppo missionario «San Filippo Neri» «consiste –spiega Chiara Mertelli- nel creare un fondo per l’assegnazione di borse di studio che permettano alla maggior parte degli studenti del centro di accedere a corsi universitari, secondo criteri decisi dai loro responsabili. Questa iniziativa vuole essere un incentivo alla prosecuzione degli studi così da garantire un futuro migliore alle nuove generazioni e alla società in cui vivono».
La solidarietà incontrerà, dunque, la comicità sul palco del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio. La commedia brillante «Mistero a Villa Gaia» promette, infatti, di far ridere il pubblico raccontando una storia a metà tra il giallo e la commedia, nella quale la sparizione di vari oggetti metterà in atto delle vere e proprie indagini tra un gruppo di anziani ricoverati in una casa di riposo, dando vita a situazioni esilaranti e divertenti. Lo spettacolo è in dialetto lombardo, «in parte adattato –spiega Francesco Cuccaro- per essere compreso anche dai più giovani e per essere ‘compatibile’ alle inevitabili inflessioni locali di questo tipico linguaggio».
Il costo del biglietto per la commedia brillante «Mistero a Villa Gaia» è fissato ad euro 10,00 per l’intero ed euro 5,00 per il ridotto, riservato ai bambini fino ai 12 anni. La prevendita dei biglietti è aperta al botteghino di via Calatafimi con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 17 alle ore 19. I tagliandi di ingresso sono già acquistabili on-line sul sito www.cinemateatromanzoni.it, da poco rinnovato nella grafica e migliorato nell’usabilità grazie alla professionalità dell’azienda Crea Informatica Srl di Milano.
Durante la serata sarà attivo un servizio di baby sitting, a cura dei ragazzi dell’oratorio «San Filippo Neri» di Busto Arsizio, per agevolare la visione dello spettacolo a chi ha bambini piccoli.

Informazioni utili 
«Mistero a Villa Gaia». Cinema teatro Manzoni, via Calatafimi, 5 - Busto Arsizio (Varese). Quando: sabato 1° aprile 2017, ore 21.Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 5,00. Informazioni: cell. 339.7559644 o tel. 0331.677961 (negli orari di apertura del botteghino e in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it. Sito web: www.cinemateatromanzoni.it