Le opere scultoree della Taddei, oltre a un nucleo di lavori fotografici e di acquarelli su carta, saranno al centro di un’esposizione, a cura di Alan Jones, organizzata dalla galleria «Il giardino bianco – Art Space» di Venezia, in concomitanza con la cinquantasettesima edizione della Biennale.
Osservando i lavori dell’artista, la cui ricerca è rivolta allo spazio e al dialogo che crea con essa, risalta la prerogativa di invertire la specificità del materiale impiegato, il ferro diviene leggero, il vetro soffiato assume densità e viene di conseguenza annullata quella contrapposizione tra leggero e pesante, chiuso e aperto, opaco e trasparente.
Un altro aspetto importante sono le forme, che nella maggior parte dei casi presentano la caratteristica della sinuosità; i ritmi armonici e ben bilanciati, sono espressi da linee curve, sia che si tratti di opere in alabastro come «Abbraccio» (2016) che si contraddistingue per la grazia superlativa, o di lavori in acciaio, come «Sospiro» (2017) che racchiude nella forma di una goccia un’infinita delicatezza.
L’elemento impattante è il colore, la scelta di toni molto accesi e vivaci crea un richiamo magnetico ulteriormente evidenziato da elementi che si intrecciano, che si sfiorano e che si accostano l’uno all’altro. L’esito è il medesimo seppure si tratti di un incontro tra individui provenienti da luoghi e culture diverse metaforicamente rappresentato nella scultura in acciaio inossidabile e vetro «Incontro» (2015), di petali variopinti che esplodono dal pistillo come si osserva nella fusione in bronzo «Fiore» (2016), di volumi complementari che si intersecano alla perfezione e che originano «Vita» (2017) o infine di corpi dinamici che si uniscono in un profondo abbraccio, «Insieme» (2017). L’artista si sofferma inoltre sulla luce e sugli effetti generati, dalla trasparenza, all’assorbimento, al riflesso; l’elemento luminoso crea con i materiali un profondo legame e contribuisce a dare nuovi significati alle opere.
Marialuisa Tadei trova nella natura, nella scienza e nella biologia le principali fonti d’ispirazione e le reinterpreta attraverso forme astratte, allegoriche e ricche di simboli; molto attenta alla realtà tangibile le sue opere divengono il trait d’union con la realtà spirituale e proprio attraverso la sua arte aspira infatti ad avvicinare gli uomini alla dimensione dell’assoluto e dell’infinito. «Infinitamente» (2017), realizzata ad hoc per la mostra, simboleggia proprio questo concetto.
Il rimando all’elemento naturale e alla scienza è sempre presente anche negli acquerelli e nelle opere fotografiche; queste ultime nascono dalla pittura per poi evolvere in lavori di grande formato su fondo nero, come si osserva in «Lampo» (2010) e «Farfalla» (2011).
L’artista sostiene che l’arte permette di compiere un percorso spirituale, che coinvolge lo spettatore e lo conduce in un’esperienza sensoriale volta alla scoperta del mondo emotivo, capace di portare l’anima ad elevarsi da uno spazio materiale a quello metafisico, ed afferma: «Con la mia arte cerco di rivelare l’invisibile, il mistero, di far diventare visibile l’invisibile, cioè la dimensione spirituale».
Le sue opere sono un invito a cogliere gli aspetti positivi della vita e trasmettono messaggi di speranza e fiducia nel presente e nel futuro.Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Marialuisa Tadei, «Fiore», 2016. Fusione in bronzo, cm 78x35x23. © Marialuisa Tadei, [fig. 2] Marialuisa Tadei, «Cigno», 2016. Alabastro, cm 52x78x35. © Marialuisa Tadei; [fig. 3] Marialuisa Tadei, «Infinitamente», 2017. Vetroresina, cm 230x208x102. © Marialuisa Tadei
Informazioni utili
Marialuisa Tadei. Endlessly. Il Giardino Bianco - Art Space, Castello 1814 - via Garibaldi – Venezia. Orari da martedì a domenica, ore 10.00-18.00; lunedì chiuso. Ingresso libero. Informazioni: info@ilgiardinobianco.it. Sito internet: www.marialuisatadei.it. Dal 10 maggio al 5 novembre 2017. Chiusura prorogata al 28 novembre 2017.
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