ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 2 dicembre 2024

«The Softest Hard»: Il 2025 di Museion Bolzano è all’insegna dell'«arte come resistenza urbana non violenta»

Si avvia verso il quarantesimo compleanno Museion, il museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, diretto da Bart van der Heide e presieduto da Marion Piffer Damiani, che nel 2025 festeggerà l’anniversario con un progetto multidisciplinare intitolato «The softest Hard».

Mostre ed eventi collaterali indagheranno, dunque, il «radicalismo gentile» e l’«attivismo culturale», ovvero l’arte come pratica urbana e sociale in grado di promuovere la democrazia, la solidarietà, l’emancipazione e l’uguaglianza. Br> Due saranno le esposizioni in programma. Si inizierà con la collettiva «Graffiti», in agenda dalla prossima primavera (dal 29 marzo al 14 settembre 2025), che porterà per la prima volta all’interno di un museo italiano la street art, raccontando questa forma di espressione creativa attraverso una cinquantina di protagonisti internazionali.
Il percorso espositivo, a cura di Leonie Radine e Ned Vena, combinerà dipinti spray precedenti ai graffiti, degli anni Cinquanta e Sessanta, pezzi di famosi writers e una vasta gamma di opere di artiste e artisti contemporanei internazionali, che hanno incorporato i graffiti nel loro lavoro per varie ragioni e in molteplici forme.
Monica Bonvicini, Futura 2000, Keith Haring, Jenny Holzer e Lady Pink, Lee Quiñones, Carol Rama, Rammellzee, RLawrence Weiner, Dondi White, Martin Wong e LA II, Christopher Wool sono alcuni degli autori in mostra.

Nei due piani di Museion accanto a lavori ormai storicizzati saranno presentate anche opere site specific; l’apertura della mostra sarà anticipata dalla proiezione del film «News from Home» (1976) di Chantal Akerman, organizzata in collaborazione con il Filmclub Bozen Bolzano.

La seconda mostra in cartellone, in programma dall’autunno 2025 (dall’11 ottobre al 28 febbraio 2026) sarà «I Am The Last Woman Object», a cura di Leonie Radine: una retrospettiva sull'audace lavoro di Nicola L. (1932-2018), le cui sculture morbide, tele indossabili, performance pubbliche e opere cinematografiche sono intrise di attivismo femminista e antirazzista. Le sue sculture funzionali, come armadi e divani a forma di corpi o parti del corpo, sono solo gli esempi più noti della sua protesta non violenta nei luoghi di azione collettiva.
Oltre a questi progetti, la mostra rivela ulteriormente la diversità del lavoro di Nicola L., presentando dipinti indossabili – chiamati pénétrablescollage e disegni, happening urbani attivisti, fino ad ambienti e film sperimentali.

Accanto alle mostre internazionali, Museion Bolzano celebrerà e valorizzerà la propria crescente collezione attraverso il programma di Museion Academy, uno spazio virtuale e fisico dove approfondire temi e condividere saperi con un’attenzione precipua ai pensatori e alle pensatrici di domani, che si articolerà in una serie di progetti espositivi a «Museion Passage» e nel «Piccolo Museion – Cubo Garutti», nonchè nella rivista on-line «Museion Bulletin», nel format educativo Lifelong Learning e in partnership accademiche come la prima edizione del Master in Contemporary Museum Practices Foam (da marzo 2025 a febbraio 2026), un programma post-laurea in lingua inglese promosso con la Libera Università di Bolzano – Facoltà di design e arti.

Il programma di Museion Passage per il 2025 è incentrato sul ruolo dell'archivio, sia come qualcosa di già esistente e da valorizzare attraverso connessioni con altre realtà, che come qualcosa di emergente, prodotto di nuove iniziative di ricerca.
Il programma approfondisce le collaborazioni, i rapporti professionali e personali tra collezionisti e artisti, esemplificati dal caso del collezionista, editore e mecanate Francesco Conz (Cittadella, 1935 - Verona, 2010) nell'anno in cui ricorre il novantesimo anniversario dalla sua nascita.
L’esposizione, a cura di Frida Carazzato, presenterà (dall’11 aprile 2025 al 31 gennaio 2026) per la prima volta le edizioni di vari artisti e artiste legati alla poesia concreta e a Fluxus, alcune delle quali donate a Museion dallo stesso collezionista.

È, poi, in programma un progetto di ricerca speciale dedicato all'artista altoatesino Sven Sachsalber (1987-2020), nel quinto anniversario della morte, ponendo le basi per la conservazione e valorizzazione del suo lascito artistico.
A Museion Passage (dal 5 dicembre 2025 al 31 gennaio 2026), un'installazione grafica - curata da Claudia Polizzi, in collaborazione con Bau - traccerà una mappa delle opere dell’autore e della rete di contatti che hanno plasmato la sua pratica artistica.

Parallelamente a questa presentazione, verrà avviato un dibattito istituzionale per esplorare il ruolo dei musei nella conservazione, nello studio e nella valorizzazione degli archivi d'artista.
Il programma 2025 verrà ulteriormente arricchito da nuove acquisizioni e pubblicazioni, tra cui «Lucia Marcucci. Tutto qui?» , il primo studio completo sull’artista nota per il suo approccio visionario al linguaggio nell'arte, realizzato in collaborazione con Ar/Ge Kunst di Bolzano e grazie al sostegno del programma Italian Council (2024) promosso dalla Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura.

Museion amplia, inoltre, il suo impatto attraverso prestiti significativi, come nella collaborazione con la Biblioteca cantonale di Lugano, che ospiterà una mostra legata all'Archivio di Nuova Scrittura, realizzata in collaborazione con il Mart di Rovereto.

Infine il Museion Art Club Forum sarà uno spazio vibrante per le subculture e un palcoscenico per la musica sperimentale, la poesia, la scrittura creativa e le arti performative, con un’attenzione particolare nei confronti del pubblico più giovane. In particolare, il 13 settembre il museo trentino presenterà una speciale celebrazione in occasione del suo quarantesimo anniversario e dei venticinque anni di Transart Festival. L'evento, con porte aperte 24 ore su 24, sarà un omaggio all'iconica inaugurazione della nuova sede di Museion del 2008, creando un legame simbolico tra passato e presente. Arte e comunità locale si incontreranno nelle sale dello spazio espositivo per raccontare l’importanza dell’attivismo culturale, soprattutto in questi nostri tempi caratterizzati da onnipresenti conflitti internazionali. L’arte diventerà così, ancora una volta, uno strumento di impegno sociale.

Didascalie delle immagini 
1. Robert Lax, Red –  yellow – blue, 1990. Museion Collection. Photo: Augustin Ochsenreiter; 2. Dan Christensen 1942 - 2007, O, 1968. © Estate of Dan Christensen. Courtesy Berry Campbell, New York; 3 Rammellzee, Future Futurism, 1984. Groninger Museum, loan from private collection. Photo: Marten de Leeuw. Courtesy The Estate of Rammellzee; 4. Nicola L., Little TV Woman: ‘I Am the Last Woman Object', 1969. Courtesy XXO Collection © Nicola L. Collection and Archive. Photo: Kyle Knodell; 5. Nicola L., Frida Kahlo, 2006. Courtesy: Nicola L. Collection and Archive and Alison Jacques © Nicola L. Collection and Archive. Photo: Michael Brzezinski; 6. Sven Sachsalber, Hands, 2015-2016. Photo: Lineematiche - L. Guadagnini / T. Sorvillo

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venerdì 29 novembre 2024

«La Carraccina», il Guercino e la Pinacoteca di Cento: l'arte emiliana incontra l’high tech

Era il 20 maggio 2012 quando, nel cuore della notte, alle 04:03, un terremoto di magnitudo 5.9 colpiva un'ampia zona dell'Italia settentrionale, sconvolgendo centri produttivi della Bassa Emiliana come Mirandola, Medolla, Sant'Agostino e San Felice al Panaro. Meno di una decina di giorni dopo, il 29 maggio, alle 9 del mattino e poi alle 12:55, lo stesso territorio veniva interessato da due nuove scosse telluriche superiori ai 5 di magnitudine, meno intense della prima ma più distruttive. Il cosiddetto «cratere» comprendeva 59 Comuni nelle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. Il bilancio finale fu di 28 morti, 300 feriti, 45mila persone sfollate, 66mila imprese coinvolte e una stima dei danni per 12,2 miliardi di euro.

Particolarmente colpito fu anche il patrimonio storico-artistico del territorio: luoghi di culto, palazzi, teatri, torri, castelli, rocche, ma anche opere pittoriche e scultoree. Tra i beni lesionati strutturalmente, e rimasti per lungo tempo chiusi al pubblico, ci fu anche la Pinacoteca civica «Il Guercino» di Cento, cittadina di 35mila abitanti nel Ferrarese. Il museo, il cui nuovo allestimento è stato curato da Lorenzo Lorenzini ed Elena Bastelli, ha riaperto i battenti il 25 novembre 2023, a undici anni dal sisma e dopo due anni di restauri - realizzati dallo studio bolognese OpenProject, in collaborazione con l’Amministrazione centese e sotto la supervisione dell’architetto Beatrice Contri -, grazie al finanziamento di quasi 3milioni di euro del Commissario delegato per la Ricostruzione, più un contributo ministeriale di 988.900 euro, ottenuto tramite il Fondo Cultura 2021 e usato per l’allestimento museale con le pareti della stessa tonalità blu dei cieli guercineschi.

Nonostante le sue dimensioni contenute, la pinacoteca è uno scrigno di gioielli. Nelle sue quindici sale, distribuite su due livelli, allinea, infatti, più di centonovanta opere, tra pitture, sculture, disegni, affreschi staccati, che portano la firma di artisti come, per esempio, Scarsellino, Guido Reni, Ludovico Carracci e Matteo Loves, in un percorso che spazia dal Quattrocento all’Ottocento.

Ma la particolarità e la preziosità di questo luogo identitario per la cultura della cittadina emiliana, costruito nel 1839 all’interno del Palazzo del Monte di Pietà, consiste soprattutto nel fatto di essere il museo con la maggior concentrazione al mondo di opere di Giovanni Francesco Barbieri (Cento, 1591-Bologna, 1666), detto il Guercino, maestro della pittura barocca, conteso da papi e regnanti, che fu anche un imprenditore ante litteram, a capo di un’organizzatissima bottega fino alla morte, avvenuta nel 1666. Si tratta di sedici pale d’altare e quadri, venti affreschi staccati e undici disegni, molti dei quali erano stati portati al sicuro dai crolli nel Centro di raccolta realizzato al Palazzo Ducale di Sassuolo. Tra questi lavori si annoverano capolavori come «La cattedra di San Pietro», «Cristo risorto appare alla Madre», «La Madonna con Bambino benedicente».

In occasione della riapertura della Pinacoteca centese, sono, poi, arrivate in città, con un prestito a lungo termine, anche opere del maestro e dei suoi seguaci provenienti da collezioni private e bancarie: dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento sono giunte nove opere, tra cui il primo affresco realizzato dal giovane Guercino, che raffigura la «Madonna di Reggio», ovvero la «Madonna della Ghiara»; da Credem Banca sei opere, tra cui il «Matrimonio mistico di Santa Caterina», capolavoro giovanile del pittore centese.

Un anno dopo la riapertura il bilancio è più che positivo: sono stati staccati quasi 20mila biglietti e il Centro studi internazionale «Il Guercino», ubicato all’interno del museo, è stato vicino, negli ultimi mesi, a importanti istituzioni come la Pinacoteca nazionale di Bologna, i Musei reali di Torino e le Scuderie del Quirinale nell’organizzazione di mostre ed eventi di vario genere sull’artista emiliano, la cui riscoperta si deve, negli anni Trenta del Novecento, a Sir John Denis Mahon (Londra, 1910-2011).

Mentre la quadreria di Cento si prepara ad accogliere la mostra «Sentimento e ragione nella grande pittura di Ubaldo Gandolfi», ideata e curata dalla studiosa Donatella Biagi Maino, che dal 30 novembre proporrà un focus su due opere del pittore bolognese (una «Annunciazione» e una pala d’altare dedicata a San Gaetano da Thiene), il percorso espositivo è stato integrato con una replica fedele di un’opera importante della collezione centesca: «La Madonna col Bambino fra i Santi Giuseppe, Francesco e i committenti», nota come «La Carracina», in prestito temporaneo alle Scuderie del Quirinale, nell’ambito della rassegna «Il trionfo del colore. Guercino nella Roma dei Ludovisi».

Per colmare questa assenza è stata contattata Haltadefinizione, tech company del Gruppo Panini Cultura, che ha curato tutte le fasi della riproduzione della copia, dalla digitalizzazione alla fedele riproduzione fisica, fino alla collocazione.

L’iniziativa, promossa con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, si inserisce nell’ambito di un ampio programma di valorizzazione del patrimonio culturale locale e garantisce continuità alla fruizione della pinacoteca. La copia può essere toccata e vista da vicino. «Si apre così - racconta Silvia Bidoli, assessore alla Cultura del Comune di Cento - un panorama di possibilità di interazione non solo dal punto di vista fisico ma anche didattico, che sapremo sfruttare anche in futuro quando tornerà l’originale». L’immagine in altissima risoluzione è, inoltre, disponibile on-line sul sito di Haltadefinizione, accessibile a tutti gli studiosi e appassionati.

«La Carracina», tela del 1591, ornava l’altare della prima cappella destra, quella di proprietà della famiglia Piombini, nella chiesa annessa al convento dei Cappuccini di Cento, ubicato fuori porta Molina, da tempo demolito. Nel luglio del 1796 la pala d’altare fu trasferita in Francia, scelta dai commissari napoleonici fra le opere degne di rientrare nell’utopistico progetto del Musée Napoléon a Parigi. Esposta dal febbraio del 1798 al Louvre, alla caduta di Napoleone fu restituita all’Italia e nel 1816 tornò a Cento.

All'interno di una struttura che si rifà ai modelli leonardeschi della composizione piramidale, si riconoscono al vertice la Madonna e il Bambino, collegati, attraverso un gioco di sguardi e di gesti, con il San Francesco e il San Giuseppe raffigurati alla base della tela. Sempre in basso, nell’angolo a destra, si trovano i ritratti di Pietro Antonio Piombini e di sua moglie Elisabetta Dondini, due personaggi ai quali il committente, indicato in Giuseppe Piombini, era legato da non precisati vincoli di parentela.

Si tratta di una prova di grande qualità della poetica di Ludovico Carracci, che dà vita a una visione familiare, quotidiana e sensibilmente naturalistica, nel quale la luce è grande strumento d'animazione e, insieme, il sintomo dell'esaltazione emotiva.

Da sempre l'opera è ritenuta di fondamentale importanza per il giovane Guercino il quale, stando alla testimonianza diretta del suo biografo Carlo Cesare Malvasia, proprio giocando col cognome del pittore aveva ribattezzato la tela la «mia cara cinna», un’espressione che in dialetto centese veniva pronunciata come «cara zinna», a indicare così la mammella da cui l’artista aveva tratto il primo nutrimento in pittura, imitandone la luce «a macchia» e il sincero naturalismo.

Didascalia delle immagini 
Ludovico Carracci, «La Madonna col Bambino fra i Santi Giuseppe, Francesco ed i committenti», nota come «La Carracina», tela/ pittura a olio, cm 166 (la) 225 (a), sec. XVI (1591 - 1591), n. inventario 0107. Cento, Civica Pinacoteca «Il Guercino» 

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giovedì 28 novembre 2024

«Paw Chew Go Festival», a Milano una due giorni sull’illustrazione

Compie nove anni «Paw Chew Go Festival», la manifestazione sulla comunicazione visiva ideata nel dicembre 2014 da Fortuna Todisco e Federico Demartini che sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre animerà gli spazi di Base Milano, in via Bergognone 34, con talk, workshop per grandi e bambini, incontri con autori e autrici, show creativi, presentazioni di portfolio, dj set, animazioni live, una mostra e un’area mercato con centoventi firme tra quelle più in voga del momento.

Elisa Macellari, Luca D'Urbino, Alberto Casagrande, Diari di Brodo, Riccardo Guasco, Jim Stoten, Ratigher, Bolo Paper, Timidessen, Familia Povera, Francesco Cavallo, Giulia Cavaliere, Olimpia Zagnoli, Livia Satriano e Bianca Bagnarelli sono alcuni degli autori che sarà possibile incontrare realmente o virtualmente - durante i vari appuntamenti o negli stand espositivi - in questa intensa due giorni, che presenterà anche un focus su Massimiliano Aurelio, illustratore, prematuramente scomparso lo scorso giugno, dal segno retrò dal gusto moderno, celebre per le collaborazioni con importanti media digitali internazionali.

Le attività prenderanno il via sabato 30 novembre con «Palco Incontri»: Livia Satriano presenterà il suo progetto «Libri Belli» (alle ore 11:30), nato nel 2017 su Instagram, e Alessandro Ripane proporrà lo show «Storia di un disegno rubato» (alle ore 14:30), sulla vita «bizzarra» e incredibile di un’opera. Nella stessa mattinata inizieranno anche gli eventi sul «Palco Presentazioni», con autori e autrici disponibili per i firmacopie: Bianca Bagnarelli (alle ore 11:00) presenterà, con Elisa Lipari, il suo ultimo lavoro «Animali domestici», edito da Coconino Press, che esplora quei piccoli eventi che possono cambiare una vita, traumi rimossi portati a galla con spietata sincerità, inquietudini del quotidiano.
A seguire (alle ore 12:30) è prevista la presentazione di «Lontano dalla vita degli altri» (Marinoni Books), un libro, con le illustrazioni di Gabriella Giandelli e i testi di Giovanna Canzi, che invita a entrare in silenzio fra le mura di un carcere e conoscere da vicino quelle persone che non sono solo il reato che hanno commesso e ci accompagna a conoscere gli studenti della casa circondariale.

Nel pomeriggio (alle ore 15:30) Percy Bertolini presenterà, con Enea Brigatti, il suo libro «Scuola di Butch vol.3» (Eris Edizioni). Poi (alle 17) ci sarà un incontro sul volume «La novella dell’avventuriero» di Andrea Settimo e Alessandro Tota, edito da Coconino Press, trasposizione a fumetti del racconto di Arthur Schnitzler, scritto tra il 1928 e il 1930 e pubblicato postumo, ambientato nell’Italia del 1520, nel quale si racconta la storia del giovane Anselmo che, venuto a conoscenza della data esatta della propria morta, fa di tutto per sfuggire al proprio destino. Infine (alle 18.30), verrà presentato «Pastil» di Francesca Ghermandi (Eris Edizioni).

Tra le attività di giornata, ci saranno anche i workshop per adulti «Dipingere con le matite colorate», con Marco Mazzoni (dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 16), e «Piante fantastiche», con Elenia Beretta (dalle 13 alle 17), alle «Officine Paciugo»; mentre nell’area «Piccoli Paciughi» ci sarà spazio per il disegno libero con tutti i bambini e le loro famiglie.

Nella sezione «Portfolio Review» sono, invece, previsti gli incontri con Serena Di Bruno, direttrice creativa di Dlv Bbdo (dalle 11.30 alle 13.30), e con Massimo Lafronza di XXY Studio (dalle 14.30 alle 16.30). In serata, arriverà la musica, in collaborazione con Le Cannibale.

Domenica 1° dicembre, ritorneranno gli appuntamenti al «Palco Incontri» con l’evento «Loss, Grief, Mourning and the fun inbetween», con Lorenzo Fonda (alle ore 11:30), e con lo show «How to help your brain by losing your mind» con Jim Stoten (alle 14:30), spettacolo (in lingua inglese) che esamina temi rilevanti nella vita di una persona creativa come la fiducia in se stessi, l'incertezza finanziaria, la paura, l'invidia e la competizione, in equilibrio con la salute mentale, la sperimentazione creativa e la libertà personale.
A seguire (alle ore 16:30) ci sarà «Storie spaziali per maschi del futuro», nel quale Francesca Cavallo presenterà la raccolta delle dodici fiabe originali ambientate su altrettanti pianeti immaginari, ciascuna delle quali affronta un tema cruciale per la formazione dell’identità maschile. Ci saranno, poi, nuove presentazioni di libri. Si partirà (alle ore 11) con «Potevo essere Giorgia» di Francesca Arena (Rizzoli Lizard), che offre un lucido ritratto dell’attuale classe dirigente e ride senza pietà della nostra disperata voglia di essere quello che non siamo. A seguire (alle ore 12:30) verrà presentato «Agro» di Zic Zic, un volume che racconta il territorio di Polignano, da un altro punto di vista, ponendo le spalle al mare e volgendo lo sguardo all’entroterra, attraversando contrade, piccole frazioni, percorrendo lame e sentieri. Si proseguirà (alle 15:30) con un incontro sul volume «La caverna degli abbracci» di Andrea De Franco (Canicola Edizioni), e un altro (alle 17) sul libro «Le vite delle altre», che vedrà la presenza di Giulia Cavaliere e Olimpia Zagnoli per presentare la collana Oilà di Electa, con i loro ultimi lavori, come quello sulla critica d’arte Francesca Alinovi, tra le prime a indagare il graffitismo e la street art. A chiudere il cartellone sarà (alle ore 18:30) la presentazione di «Pensi di stare meglio?» di Edo Massa (Minimum Fax), storia rocambolesca che ci racconta, tra una seduta dalla psicologa e l’altra, che è possibile reimparare a stare bene nei propri panni.

Nella giornata di domenica 1° dicembre proseguiranno anche i laboratori per i più piccoli con «Dipingi la tua Shopping Bag» e «Mi specchio nell’altro(ve)», condotti rispettivamente da Graziella Antonini e La Fille Bertha, e quelli per adulti con un workshop di disegno espressivo e «Scrivo per non *@#!rti! Workshop di Calligrafia rancorosa», con Valentina Casali e Thomas Cian. Le letture dei portfolio del secondo giorno di festival prevedono, invece, la presenza dell’art director Francesca Zucchi (alle 11:30) e di Martina Recchiuti, caporedattrice «Internazionale» e «Internazionale Kids» (alle 14:30).

A chiudere il festival sarà la cerimonia di premiazione del primo Pizza Box Award, riconoscimento, lanciato con Mare culturale urbano, che porterà il disegno premiato a illustrare oltre 30mila cartoni «a domicilio», stampati e distribuiti nelle migliori pizzerie dei clienti Molino Vigevano e Leffe, partner del progetto.

Un momento speciale del due giorni milanese dedicata alla comunicazione visiva sarà, inoltre, rappresentato dalla mostra «Vernice Paciugo», un’installazione con i lavori, sospesi tra il quotidiano e l’onirico, di Mara Cerri e Magda Guidi.

Un programma, dunque, articolato quello di «Paw Chew Go Festival», che «vuole dare forza ai professionisti» della comunicazione visiva in una città come Milano, «da decenni luogo di elezione per chi della creatività voglia fare una professione».

Didascalie delle immagini
Servizio sulle passare edizioni di «Paw Chew Go Festival», a cura dell'IFF Istituto Italiano di Fotografia. 1. Foto di Benedetta Della Rovere; 2. Foto di Roberta Gianfrancesco; 3. Foto di Marco Bertino; 4. Foto di Carlotta Leone; 5. Rossella Mele; 6. Foto di Carlotta Leone

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